Pain

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C'era un ragazzo che le piaceva. Era alto, magro e con i capelli scuri. Erano in un luogo buio, umido e quasi senza luce, se non per una lampada a gas che era serrata tra le mani di lei. Si avvicinarono l'una all'altro con esitazione. Un rumore di corde spezzate li colse impreparati. Si fissarono con gli occhi spalancati dal terrore e dall'angoscia, incerti su cosa fare... il pavimento su cui poggiavano i piedi era diventato instabile e il silenzio pericolante incombeva su di loro. Il ragazzo appoggiò male il piede a terra e scivolò. Il pavimento si inclinò vertiginosamente sotto di loro, aprendosi come le fauci di un mostro. La ragazza era terrorizzata, non sapeva cosa fare. Un gemito di dolore provenne dal ragazzo che si reggeva con una mano sola al bordo di quella che era diventata una trappola mortale. La ragazza incastrò la lampada a terra e con tutta la forza che aveva prese il polso del ragazzo e cercò di aiutarlo. Uno scossone la fece cadere a terra, facendole perdere bruscamente la presa sul braccio di lui, che riuscì comunque a riattaccarsi al bordo. Con una spinta si issò fino ai gomiti e cominciò a risalire. Un altra scossa violenta rimbombò attorno a loro facendo cadere dei pezzi di soffitto. Con uno scatto di reni il ragazzo riuscì ad aggrapparsi all'avambraccio di lei, che con sua grande sorpresa non lo stava tirando su, ma lo fissava con sguardo perso e vago. In un istante di silenzio infinitesimale lei lasciò andare la mano di lui, facendolo cadere nel buio più totale.

-Tu avresti fatto la stessa cosa con me.

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