E poi c'era il caffè. Lei amava il caffè. Il rumore della macchinetta quando partiva, il frigo che si apriva per il latte e il barattolo di vetro per lo zucchero. Quando si sedeva al tavolo di vetro, in pigiama, mescolava il caffè fissando intensamente i gorghi che si formavano. Lo guardava come se, da un momento all'altro, le potesse svelare il futuro.
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Pensieri Sparsi
PoetryUna delle mie poesie, come introduzione per voi... Ode allo scrigno dei sogni Hai visto più lacrime di quante io voglia ammettere. Hai ricevuto abbracci che nessun altro riceverà mai. Hai accolto il tuo corpo contro il mio infinite volte senza lamen...