Still loving you.

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Le parti di descrizione sul comportamento e caratteristiche dei fantasmi che metterò in alcuni punti sono in gran parte inventate, non prendetele sul serio.

"Loving you forever, can't be wrong
Even though you're not here, won't move on"

Un fantasma non rimane mai legato alla Terra, almeno che non abbia un motivo per farlo.

Quando l'anima esce dal corpo e si rifiuta di passare oltre è perché è ancora legata a qualcosa, o a qualcuno, e non riuscirà ad andarsene fino a quando non avrà completato ciò che ha lasciato in sospeso.
Il problema è che, molto spesso, esso non sa perché si trova ancora tra i vivi, non capisce cosa deve fare e fatica a controllare il suo non-corpo nei primi tempi.
Tutto ciò rende il suo compito più difficile.

A volte dimentica alcune azioni o fatti avvenuti quand'era ancora vivo, come il fatto di essere morti.

Salvatore era quel tipo di fantasma, non sapeva perché era ancora nella Terra e non si ricordava com'era morto.

Girovagava per casa di Aurora senza farsi vedere ormai da giorni, ogni tanto stava con Abigail, ma la maggior parte del tempo guardava la ragazza che una volta amava.

Piangeva spesso e avrebbe tanto voluto capire il perché, cosa c'era di sbagliato nella sua vita?
Era sposata con un ragazzo che l'amava, Sascha, e aveva due figli che le volevano bene.

Anche in quel momento lei era seduta sul letto con gli occhi lucidi, decise di intervenire.

Le posò una mano sul viso asciugandole una lacrima che era appena scesa dai suoi occhi, rabbrividì a quel tocco.

"Salvatore?" sussurrò, come se volesse evitare che qualcuno la sentisse.

"Piccola, perché piangi?" chiese apparendo lentamente davanti a lei che sorrise malinconica.

"Credevo che te ne fossi andato"

Sospirò "Sinceramente lo vorrei, ma non so come fare"

"Perché non vuoi stare qui?"

Per lui stare in mezzo ai vivi era una tortura.
Vedeva che respiravano, sentiva il loro cuore battere mentre i suoi polmoni e il suo cuore erano fermi da tempo.

Loro potevano vivere, fare quello che volevano, lui no.

"Nulla, lascia stare" rispose.

Aurora annuì lentamente.

"Abigail ha iniziato a mangiare" disse.

"Lo so, sono giorni che vi guardo.
So anche che è una cosa inquietante, non c'è bisogno che lo dici"

Sorrise.
"Sì, hai ragione lo è, perché non ti sei mai fatto vedere?"

"Pensavo di riuscire ad andarmene, ma non ci riesco"

Sapere che lui voleva andarsene faceva male ad Aurora perché avrebbe voluto che restasse.

Era felice quando lo vedeva, quando parlavano, nonostante lui fosse solo uno spirito per lei era sempre il solito Salvatore.
Avrebbe voluto che restasse con lei, per sempre, ne aveva bisogno.

"Sal, perché te ne sei andato?"

La guardò confuso "Quando?"

"Quando hai scoperto che ero incinta"

Deglutì, aveva sempre temuto quella domanda.

Era stato un coglione, ha sempre avuto un'enorme rimorso.
Se non se ne fosse andato come un codardo forse le cose sarebbero andate diversamente.

Ci pensava spesso, a come sarebbero andate le cose senza Sascha.
Probabilmente sarebbe stato lui a sposare Aurora, sarebbe stato lui a metterla incinta e a crescere dei bambini con lei.
Sarebbe stato lui la ragione del suo sorriso.

Non sapeva che, nonostante tutto, la ragione del suo sorriso era Salvatore, non Sascha.

"Sal?" lo richiamò vedendo che non le rispondeva.

Scosse la testa, come se si risvegliasse di colpo.
La guardò, stava per risponderle, ma qualcuno lo interruppe.

"Mamma, vieni un attimo?" urlò Abigail dalla sua stanza.

Aurora cercò Salvatore con lo sguardo, non c'era.

Sospirò, si alzò dal letto per andare dalla figlia.

"Cosa c'è?"

Le mostrò una pagina internet, era pieno di informazioni sui fantasmi.

"Secondo te perché è qui? C'è scritto che deve essere legato a qualcosa..."

"Non lo so, dai lascia stare, mi aiuti a preparare la cena?"

Mugolò e annuì facendo copia e incolla di alcune frasi per poi spegnere il computer.

Andarono entrambe in cucina.

Da qualche giorno Abby mangiava regolarmente, non aveva più giramenti di testa, stava bene.

Aiutava sua madre, ovviamente faceva ciò che le veniva detto di fare, lei non aveva idea di come si cucinava.

Ad un certo punto Aurora si fermò mettendosi la mano sul fianco e facendo una smorfia di dolore.

La figlia la guardò per capire cosa avesse.

Emise un gemito di dolore piegandosi leggermente.

"Mamma, tutto okay?"

"S-sì, è solo un dolore, adesso passa"

Il dolore, però, non passava.
Si sentiva come se le stessero staccando una parte del fianco sinistro.

Aumentava sempre di più, stava diventando quasi insopportabile.

Abigail era preoccupata, non sapeva cosa fare per aiutarla, continuava a chiederle se volesse qualcosa, se poteva aiutarla ricevendo sempre un no come risposta.

Improvvisamente il dolore sparì.

Aurora si rialzò non capendo come potesse essere finito così di colpo.

"Sto meglio...è passato"

"Menomale" tirò un sospiro di sollievo, poi girò la testa verso la porta e sorrise.

Salvatore era lì.
Si avvicinò ad Abby e la abbracciò.

Anche Aurora lo vedeva e quel gesto le fece tremendamente male, ma non male fisico.

Gli occhi iniziarono ad inumidirsi, si voltò per non farsi vedere e, fingendo di dover prendere qualcosa, uscì dalla cucina.

Non sopportava di vederli insieme perché lei, dopotutto, era ancora innamorata di lui.

Era innamorata di quel ragazzo che la chiamava piccola, che la abbracciava quando aveva paura, che andava da lei i pomeriggi e li passavano a giocare a minecraft o a cazzeggiare.
Era innamorata di quel ragazzo estremamente possessivo che la proteggeva da tutto e tutti.
Era innamorata di un ragazzo che non le apparteneva, doveva capire che ormai le loro strade erano divise e non sarebbero tornate insieme.

Doveva capirlo, ma non voleva farlo.

In fondo è così bello illudersi che per una volta la vita possa essere semplice e bella.

HEY
Scusate se è un po' più corto.

Volevo dirvi di seguire due personcine carine su insta:
_weltschmerz_fanpage_ e weltschmerz_fp

Eee niente.

CIAONE.

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Everything I didn't say||SurrealpowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora