Cap.2

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"Cass,alzati da quel letto,sono le undici!"
Una fastidiosa voce lontana mi stava chiamando e io non avevo assolutamente voglia di ascoltarla.
"Cass,se non ti alzi subito vengo io e ti tiro giù dal letto!"
Si sì,come vuole...

A un certo punto la porta della mia camera si spalancò e entrò mio padre,che sbuffo infastidito.

"Cass,ti ho detto un milione di volte che ti devi alzare da quel letto."

Si,un milione di volte,nella lingua di mio padre,equivalgono a un due.

Comincio a camminare e si avviò verso la mia finestra.

Oh no!
Non oserà mica...!

E poi quel fastidioso rumore della mattina,che ti fa capire che un'altra giornata monotona sta per cominciare.
La tapparella!

Quindi,il sole cominciò a illuminare la mia stanza e io,mi alzai a malavoglia dal letto.

"Cass,oggi ti devi andare a registrare a scuola. Vacci entro le 12:00 altrimenti la scuola chiude."
"Mmh"risposi assonnata mentre sbadigliavo.
"Cass...quasi dimenticavo...hai bisogno che ti impianti un GPS nel collo,nel caso ti perdessi? Sai'ultima volta..."

si dai,impiantiamo un GPS a Cass come si fa ai cani!

"Papà,ne abbiamo già parlato...quella volta al supermercato mi sono persa soltanto perché stavo inseguendo una bambina che mi aveva rubato la palla e sei era messa a correre! Solo che poi mi sono persa... Ma alla fine ti ho ritrovato!"

"Cass...la questione non è andata propio cosi..."
"Ah no?"chiesi
Mio padre scosse la testa più volte
"Tu hai rubato la palla alla bambina perché dicevi che era più colorata della tua,poi sua mamma ha iniziato a chiamarti e tu sei scappata via ridendo.
Ti abbiamo trovata che gironzolavi nel banco del pescivendolo mentre guardavi i pesci morti e imitavi le loro facce"sorrise al pensiero e io anche

"E tua madre quando ti vide,si mise a ridere e venne vicino a te e insieme imitavate i pesci"disse con voce malinconica.

Mi ricordo quel giorno. Eravamo tutti felici,una famiglia normale che è andata a fare la spesa.

Mi ricordo che mia mamma si mise ad imitare il polipo e assunse una faccia troppo buffa e io mi misi a ridere.

Mi ricordo delle mie urla in quel vialetto buio quella notte piovosa.

Mi ricordo il giorno dopo,quando mi sono svegliata dal letto pensando che fosse stato tutto un brutto sogno.

Mi ricordo di mio padre che piangeva ogni giorno.

Mi ricordo dello sparo. Del giorno in cui me l'hanno portata via per sempre.

Ma quello che mi fa più arrabbiare è il fatto che quando provo a ricordarmela,non ci riesco.

Non mi ricordo più il modo in cui sorrideva o quello in cui si arrabbiava,
Non mi ricordo il modo in cui giocava con me.

Per quanto mi sforzi non ce la faccio.
Non mi ricordo di lei.
Scusami mamma.

***

"Oh,ma questa scuola è gigantesca!"dissi tra me e me mentre attraversavo un corridoio della scuola che conduceva non so dove.

Feci un giro attorno a me stessa e osservai ogni parete,ogni aula di questo immenso edificio.

Erano tutte chiuse eccetto una... Una che attirò immediatamente la mia attenzione.
Dalla porta si sentivano delle voci...e la mia curiosità stava aumentando sempre di più...

•nonostante tutto•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora