Caro Diario, oggi pomeriggio sono andata ad assistere alla partita di Guido. Non potevo non farlo: è stato così gentile a invitarmi (e audace, devo ammettere!). Sugli spalti c'erano tanti tifosi, soprattutto genitori scatenati e fidanzatine che applaudivano le loro anime gemelle.
Quando Guido è entrato in campo mi ha subito notato sugli spalti e ha sorriso: nei suoi occhi c'era una luce speciale.
Sono sicura che avrebbe voluto dedicarmi la vittoria, ma appena ha avuto inizio la partita ho capito che c'era qualcosa in lui che non andava. Nel tragitto verso il palazzetto dove avrebbe giocato mi ha raccontato di come lui fosse interessato a giocare per la squadra, non è amante dell'individualismo. Eppure oggi nel primo quarto della partita ha passato poche volte la palla, cercando molto spesso la giocata individuale, forse per mettermi in mostra tutto il suo potenziale. Nei primi dieci minuti di gara Guido non riusciva a segnare, anzi, ha commesso pure due falli in poche azioni che hanno costretto il coach a richiamarlo in panchina e sostituirlo. Il suo primo quarto di gioco è stato controproducente per la squadra che al termine del periodo si è ritrovata con un distacco di 15 punti, abbordabilissimo solo se nel breve intervallo che distacca il primo dal secondo quarto, Guido fosse riuscito a concentrarsi, pensando a passare la palla al momento giusto, al posto di mostrare il suo individualismo.
Non andò proprio così.
Con l'inizio del secondo quarto Guido ha perso una palla in attacco che ha dato il via al contropiede avversario: ciuf, il rumore della rete è stato inevitabile, ancora due punti per gli avversari. Mi è parso palese come non avesse reagito inizialmente a questo inizio shock di secondo quarto; per dirla tutta, mi è parso molto confuso e non trovava la soluzione per riprendere a giocare nel migliore dei modi. Nei suoi atteggiamenti si notava come non vedesse l'ora che arrivasse l'intervallo lungo per riorganizzarsi mentalmente su come affrontare la seconda metà di gara. Uscito dagli spogliatoi per riprendere il match mi sembrava che avesse uno spirito diverso; infatti, nei primi minuti del terzo periodo, Guido è tornato a giocare come sapeva fare, giocando con il gruppo e portando la squadra a rimontare fino a trovarsi a -5 di svantaggio.
Poi però un paio di passaggi sbagliati lo hanno di nuovo mandato in confusione, portandolo a sentirsi nuovamente smarrito in mezzo al campo. La squadra avversaria ne ha approfittato ed è tornata sopra la doppia cifra di vantaggio. A quel punto Guido è stato richiamato in panchina dall'allenatore, il quale lo aveva notato le sue evidenti difficoltà. Finito il terzo periodo ho pensato che Guido non rientrasse più in gioco, invece l'allenatore gli ha dato fiducia e lo ha inserito a 6 minuti dalla fine in campo. La sua squadra era ancora sotto di 10 punti e bisognava fare in fretta per rimontare. Tradito forse dalla tensione dell'ultimo periodo Guido è addirittura scivolato e ha perso un pallone sanguinoso che gli avversari hanno tramutato in un contropiede vincente. In quel momento, dopo la sua caduta, che pareva quella di un grande guerriero sotto i colpi di spada nemici, ho capito che la partita sarebbe finita con una sconfitta per la sua squadra.
Al termine della partita alcuni genitori commentavano la prestazione dei partecipanti, in particolare alcuni si sono soffermati a criticare la prestazione non certo brillante di Guido. Io non mi sono preoccupata di come avesse giocato, ma del perchè abbia giocato così. Ho avuto il sospetto che volesse dimostrarmi la sua bravura ma così facendo ha danneggiato tutta la sua squadra. L'ho aspettato fuori dal palazzetto per chiedergli come stava e ovviamente aveva una faccia molto abbattuta, quasi affranta; mi si avvicinò con un sorriso compiaciuto e mi sussurrò queste parole:"Scusa se lo spettacolo non è stato un gran che, ma la tua presenza mi ha rincuorato di tutto... Insomma grazie ancora di essere venuta!".
Caro diario, devo ammettere che quelle frasi mi hanno davvero stupito; si vede che ci teneva davvero molto che io andassi a vederlo, ma non finisce qui, infatti, dopo questo, ha estratto un foglietto dalla tasca e, allungando la mano, con il viso tutto rosso, ha detto: " questa è per te, è una quartina che ho scritto pensandoti; mi farebbe piacere che la leggessi."
Al termine di questa frase lui ha cercato di riprendere fiato per evitare un collasso cardio-respiratorio.
Io sono rimasta spiazzata: nessuno mi ha mai dedicato una poesia. La mia reazione è stata un grande sorriso ed un delicato:"Grazie, come sei gentile...", dopodiché sono arrivate le nostre mamme a prenderci e ci siamo salutati.
La mia curiosità è a mille per cosa può esserci scritto qui dentro; difatti non l'ho ancora letta perché non ne ho avuto il tempo, ma ora è il momento:
" Maddalena, dalla bellezza immensa,
Che la mia vita hai stravolto
Fin da quando ti vidi, pacata e intensa
Nel mio cuore è andato a porsi il tuo volto"Caro diario, sono davvero basita, non mi capacito di quello che sta succedendo, potrei davvero piacergli... Ma io non sono sicura che anche lui mi piaccia, ci conosciamo da così poco...
Però ora sono confusa e pure in ritardo per l'uscita serale al cinema con le mie amiche; devo scappare, torno a scriverti nel primo momento libero, a presto!
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Mad Of Love
Fiksi RemajaSecondo molte persone l'anima gemella non esiste, secondo altre è difficile trovarla; secondo Guido, un sedicenne come molti, l'anima gemella ha le sembianze di una splendida ragazza da lui incontrata su un treno che pareva come tanti altri... Il su...