- Ma che cos'ha Brook? - chiedo preoccupata mentre Debby accanto a me sbadiglia e Alice, dall'altra parte del marciapiede, scalcia un sassolino con i piedi.
La osservo mentre aggrotta le sopracciglia.
Lei sa qualcosa.
- Alice sai qualcosa? - le chiedo avvicinandomi a lei spostandano Debby che sembra stia dormendo mentre cammina.
Lei non si è ripresa affatto dalla sbornia.
Riporto l'attenzione ad Alice che sta scuotendo la testa.
- No - dice, ma non mi sembra convinta.
- Sicura? - perché sono sicura che ci sia qualcosa che non va, che è successo qualcosa che la sta facendo soffrire, ma non posso consolarla se non ho prove.
So che le da fastidio quando le facciamo notare che si vede che sta male e spesso finisce che la innervosiamo e basta. Conviene andare da lei con la certezza che ha bisogno.
Di solito viene lei quando ha bisogno, ma in realtà noi la stiamo già tenendo in piedi e lei neanche se ne accorge.
- In realtà - inizia Alice - mentre voi stavate dormendo a visto qualcosa sul telefono che l'ha sconvolta - spiega guardandomi - Ho pensato che fosse successo qualcosa a suo padre, ma non ha detto niente e quella non è il genere di notizia che nascondi - conclude cercando di ragionare.
Era già successo che le sua madre le scrivesse un messaggio dicendo che avevano sparato a suo padre e che lo stavano riportando a casa.
Era crollata.
Era spaventata a morte.
Ci abbiamo messo più di dieci minuti per capire cosa fosse successo perché non riusciva a parlare, un po' per i singhiozzi e un po' per lo shock.
Allora non è così tanto grave, ma è grave.
- Cosa può aver visto di tanto sconvolgente?! - esclamo mettendomi le mani tra i capelli.
- Non lo so, ma ho intenzione di presentarmi a casa sua stasera - dice Alice convinta.
Ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
- Tu prendi la pizza e io il gelato? - chiedo con un sorriso.
- Ovvio. Debby tu prendi i pop Corn - l'avvisa Alice punzecchiandola con un dito.
Annuisce allegra, ma ancora rimbambita.
Altro che ubriaca, sembra fatta.
Anche se non sembra molto lucida so che ha capito.
Almeno spero.
******
- Sicura di aver avvisato sua madre? - chiedo ad Alice quando arriviamo davanti alla casa di Brook.È sera, quasi ora di cena, abbiamo suonato e nessuno è ancora venuto ad aprire.
E il gelato mi sta congelando le mani.
- Certo! Mi ha tenuto al telefono per circa mezz'ora continuando a chiedermi cosa avesse sua figlia! - esaspera la giovane campionessa continuando a suonare il campanello.
-NON SI PUÒ NEMMENO CAGARE IN SANTA PACE! -
Ops.
La mamma di Brook ci apre la porta tutta rossa dalla rabbia.
-Il fatto che dobbiate consolare mia figlia non vi autorizza a suonare il campanello come se fosse uno xilofono - ci sgrida.
Ci osserva attentamente mentre Alice distoglie lo sguardo.
- Entrate- dice infine con un sorriso.
- Ci dispiace aver interrotto la vostra- inizia Debby ma viene interrotta dalla donna che le fa cenno di stare zitta e andare di sopra.
Debby mormora un "Okay" imbarazzato prima di raggiungerci in cima alle scale.
Bussano dolcemente e aspettiamo una risposta in religioso silenzio.
- Mamma non ho fame - risponde la voce fioca di Brooklyn.
Deve stare davvero male.
- Non siamo "tua madre" -dice Debby affacciandosi alla porta appena aperta.
Appena riesco a vedere qualcosa anche io mi si gela il sangue.
Brooklyn è rannicchiata per terra, stringendosi le ginocchia al petto con la testa rivolta verso l'alto e appoggiata all'armadio.
Ha le guance bagnate dalle lacrime e gli occhi chiusi.
La luce della camera è spenta mentre la finestra è aperta e lascia entrare la lieve luce dei lampioni in strada, illuminando i contorni della mia migliore amica.
La mia migliore amica che adesso sta soffrendo come non mai e non so perché.
- Brook?- chiede gentilmente Alice.
- I-io... - Brook non riesce a finire la frase che ricomincia a piangere silenziosamente nascondendo la testa tra le braccia.
La situazione è più tragica del previsto.
HOLAAA
SCUSATEMIII
Chiedo umilmente perdono per il ritardo e per il capitolo orrendo.
Non ho molta ispirazione, ma mi dispiaceva non aggiornare e poi è passata più di una settimana dall'ultimo capitolo e non mi sembrava il caso di lasciar passare altro tempo.
Detto ciò, se il capitolo non vi fa così tanto schifo potete lasciarmi una stellina e se avete qualche idea/preferenze su come continuare la storia, lasciate un commento o scrivetemi in chat.
Adiosss
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Lucky - Nash Grier
FanfictionA volte la fortuna non basta. A volte serve scegliere. Certo, la fortuna ti dà un aiuto, una spinta, ma non puoi aspettarti che faccia tutto lei. E il destino, be', è nei momenti delle decisioni che si crea il destino. Se ti trovassi i Magcon nel so...