46 - Katie

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- Ma che cos'ha Brook? - chiedo preoccupata mentre Debby accanto a me sbadiglia e Alice, dall'altra parte del marciapiede, scalcia un sassolino con i piedi.

La osservo mentre aggrotta le sopracciglia.

Lei sa qualcosa.

- Alice sai qualcosa? - le chiedo avvicinandomi a lei spostandano Debby che sembra stia dormendo mentre cammina.

Lei non si è ripresa affatto dalla sbornia.

Riporto l'attenzione ad Alice che sta scuotendo la testa.

- No - dice, ma non mi sembra convinta.

- Sicura? - perché sono sicura che ci sia qualcosa che non va, che è successo qualcosa che la sta facendo soffrire, ma non posso consolarla se non ho prove.

So che le da fastidio quando le facciamo notare che si vede che sta male e spesso finisce che la innervosiamo e basta. Conviene andare da lei con la certezza che ha bisogno.

Di solito viene lei quando ha bisogno, ma in realtà noi la stiamo già tenendo in piedi e lei neanche se ne accorge.

- In realtà - inizia Alice - mentre voi stavate dormendo a visto qualcosa sul telefono che l'ha sconvolta - spiega guardandomi - Ho pensato che fosse successo qualcosa a suo padre, ma non ha detto niente e quella non è il genere di notizia che nascondi - conclude cercando di ragionare.

Era già successo che le sua madre le scrivesse un messaggio dicendo che avevano sparato a suo padre e che lo stavano riportando a casa.

Era crollata.

Era spaventata a morte.

Ci abbiamo messo più di dieci minuti per capire cosa fosse successo perché non riusciva a parlare, un po' per i singhiozzi e un po' per lo shock.

Allora non è così tanto grave, ma è grave.

- Cosa può aver visto di tanto sconvolgente?! - esclamo mettendomi le mani tra i capelli.

- Non lo so, ma ho intenzione di presentarmi a casa sua stasera - dice Alice convinta.

Ci scambiamo uno sguardo d'intesa.

- Tu prendi la pizza e io il gelato? - chiedo con un sorriso.

- Ovvio. Debby tu prendi i pop Corn - l'avvisa Alice punzecchiandola con un dito.

Annuisce allegra, ma ancora rimbambita.

Altro che ubriaca, sembra fatta.

Anche se non sembra molto lucida so che ha capito.

Almeno spero.

******
- Sicura di aver avvisato sua madre? - chiedo ad Alice quando arriviamo davanti alla casa di Brook.

È sera, quasi ora di cena, abbiamo suonato e nessuno è ancora venuto ad aprire.

E il gelato mi sta congelando le mani.

- Certo! Mi ha tenuto al telefono per circa mezz'ora continuando a chiedermi cosa avesse sua figlia! - esaspera la giovane campionessa continuando a suonare il campanello.

-NON SI PUÒ NEMMENO CAGARE IN SANTA PACE! -

Ops.

La mamma di Brook ci apre la porta tutta rossa dalla rabbia.

-Il fatto che dobbiate consolare mia figlia non vi autorizza a suonare il campanello come se fosse uno xilofono - ci sgrida.

Ci osserva attentamente mentre Alice distoglie lo sguardo.

- Entrate- dice infine con un sorriso.

- Ci dispiace aver interrotto la vostra- inizia Debby ma viene interrotta dalla donna che le fa cenno di stare zitta e andare di sopra.

Debby mormora un "Okay" imbarazzato prima di raggiungerci in cima alle scale.

Bussano dolcemente e aspettiamo una risposta in religioso silenzio.

- Mamma non ho fame - risponde la voce fioca di Brooklyn.

Deve stare davvero male.

- Non siamo "tua madre" -dice Debby affacciandosi alla porta appena aperta.

Appena riesco a vedere qualcosa anche io mi si gela il sangue.

Brooklyn è rannicchiata per terra, stringendosi le ginocchia al petto con la testa rivolta verso l'alto e appoggiata all'armadio.

Ha le guance bagnate dalle lacrime e gli occhi chiusi.

La luce della camera è spenta mentre la finestra è aperta e lascia entrare la lieve luce dei lampioni in strada, illuminando i contorni della mia migliore amica.

La mia migliore amica che adesso sta soffrendo come non mai e non so perché.

- Brook?- chiede gentilmente Alice.

- I-io... - Brook non riesce a finire la frase che ricomincia a piangere silenziosamente nascondendo la testa tra le braccia.

La situazione è più tragica del previsto.

HOLAAA
SCUSATEMIII
Chiedo umilmente perdono per il ritardo e per il capitolo orrendo.
Non ho molta ispirazione, ma mi dispiaceva non aggiornare e poi è passata più di una settimana dall'ultimo capitolo e non mi sembrava il caso di lasciar passare altro tempo.
Detto ciò, se il capitolo non vi fa così tanto schifo potete lasciarmi una stellina e se avete qualche idea/preferenze su come continuare la storia, lasciate un commento o scrivetemi in chat.
Adiosss

Lucky - Nash Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora