1- E poi vidi lui...

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"La mia vita era perfetta!
Ero un principe di soli 9 anni in cui avevo già il potere perché mio padre mi viziava,beh, poteva permetterselo , dopotutto lui era il Re del regno di Spade, insieme alla regina, bellissima donna che somigliava ad una dea dalla bellezza celestiale, persino io mi perdevo in lei nonostante fosse mia madre.
Il tempo passava, io avevo compiuto ormai 15 anni ma non fu molto intusiasmante l'evento.
Mio padre in quel giorno andò in guerra insieme ai suoi uomini, sai, lo ammiro tantissimo, è una cosa che gli fa onore alzarsi dal trono per seguire i suoi guerrieri però io ero rimasto solo.
Il mio compleanno lo festeggiai solamente con mia madre essendo che non avevo amici sennò li avrei invitati volentieri nel palazzo ma.. quelli che definivo "amici" un tempo si erano rivelati falsi.
Passò un bel po' di giorni dopo il mio quindicesimo compleanno quando una settimana dopo al palazzo arrivò una letta.
Vidi la faccia di mia madre impallidire con una mano delicata portata alla bocca quando la lesse, i suoi occhi azzurri iniziarono persino a piangere.
Furono pochi attimi che capì subito cosa fosse successo: Mio padre non era riuscito a fare ritorno a casa per colpa di una lama che ha incontrato il suo cuore da leone facendogli chiudere gli occhi che mai più avrebbe riaperto.
I giorni trascorrevano ma non erano più colorati e gioiosi come lo era una volta: nelle strade e nel palazzo si cantava e ballava sempre ma alla morte del Re tutto cessò in un lungo lutto.
La regina si era chiusa nella sua stanza mentre io sono qui in camera a scrivere un'altra pagina per arricchire il mio diario.
By Alfred"

Chiuse lentamente il suo libricino e posarci sopra la piuma impregnata di inchiostro.
Si alzò lentamente dalla sedia su cui era seduto, allontanandosi dalla scrivania per avvicinarsi alle enormi porte di camera sua, aprendole per uscire fuori.
Era davvero una cosa deprimente quella di comunicare solo con il diario, per non parlare di Tobias, un messaggero molto fidato del regno che si assentava sempre.
Camminò tranquillamente lungo l'enorme corridoio piazzato da piastelle piatte e lisce di colore viola scuro su cui ci si poteva anche specchiarsi, tali facevano bella figura con il colore bianco latte delle pareti e le tende enormi che cadevano al suolo di un blu cobalto.
Passò lentamente la mano su una di quella seta leggera e morbida intanto che nella sua mente vagavano i ricordo che aveva con il padre.
Avrebbe tanto voluto abbracciarlo, ogni volta che guardava il cielo urlava a pieni polmoni la frase
"Dio, hai già tanti angeli, ti prego, ridammi il mio!!"
Ma erano semplici parole che venivano portate via dal vento così che nessuno le avrebbe potuto prendere in considerazione.
Stavolta non lo fece, ormai aveva perso anche la voglia di dirlo.
I suoi pensieri stranamente vennero spezzati da qualcosa di diverso dal solito urlo.
"L-Lasciatemi un pace!"
"Oh, cos'è hai paura?"
Alfred a quelle parole spalancò le tende notando subito che giù al suo palazzo c'era un ragazzo, forse della sua età che era spalle al muro con due farabutti che parevano voler fare i bulli con lui, questo gli diede tremendamente fastidio.
-Aspetta! Sto arrivando!!
Urlò correndo subito via, percorrendo in due minuti quell'immenso corridoio per giungere alle enormi porte per uscire fuori dal castello.
Arrivò giusto in tempo da loro, aveva l'affanno ma bene o male il suo sguardo era rimasto freddo e agghiacciante nei confrinti dei farabutti che si erano voltati all'istante, tremando forse di paura ma ebbe la certezza poco dopo che fosse così da quelle semplici parole che avevano pronunciato:
-Scappa! C-C'è il principe!
-Fuggiamo!!
Dopo quelle frasi dette velocemente fuggirono svanendo quasi subito.
Di fronte a lui adesso rimaneva solo quel ragazzo che tremante si era chiuso in una posizione fetale: Gambe piegate con ginocchia avvolte dalle braccia per stringerle al petto e la testolina abbassata.
Alfred accennò appena un sorriso, avvicinandosi lentamente a lui e calarsi per raggiungere il suo viso ancora coperto
-Ehi, tranquillo amico, va tutto bene! Adesso sei al sicuro!
Affermò sempre sorridendo aspettandosi una risposta ma tutto ciò che aveva ricevuto era un movimento da parte sua, alzando la testa mostrando un viso rigato da lacrime salle morbidi guance in apparenza, per non parlare poi dei bellissimi occhi che aveva, erano di uno spettacolare verde smeraldo che si abinavano perfettamente ai suoi capelli biondi.
-S-Se ne sono andati..?
Chiese il ragazzo. Alfred che per un attimo si era perso, poco dopo riprese conoscenza scuotendo la testa ed annuire.
-Certo, sono andati via. Come ti chiami?
Il ragazzo si guardò appena intorno come se si fosse tutto ad un tratto imbarazzato ma riuscì ad incrociare gli occhi del principe prima di rivelare il suo nome.
-Mi chiamo Arthur...-
.
.
".... Caro diario, da oggi in poi qualcosa è cambiato, da cosa? Mi è bastato vedere i suoi occhi..."

||USUK-Cardverse|| My Perfect Qeen Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora