3-La fiera

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Arthur si era ritrovato a guardarlo nuovamente in quelli che erano i suoi occhi tinti di una maestoso colore di ebrezza oceanica che affascianva chiunque, incluso lui stesso.
Intanto che lo ammirava ascoltò ciò che aveva da dire riguardo alle guardie, in effetti la cosa pareva essere logica, forse era meglio non separarsi... ma che stava dicendo? Era un re, cosa ci doveva fare insieme ad un Novellino come lui?
Nella sua testa vagano pensieri su pensieri che ritornò alla realtà soltanto quando Alfred si tirò in piedi vedendolo subito di spalle mentre puntava la sua lama affilata contro qualcosa di inesistente, immaginaria forse. Poi ad udire quelle frasi Arthur rimase per un attimo incredulo ma a seguire del discorso quando si sentì quei paragoni arrossì lievemente sulle gote per non parlare di come era diventato quando gli prese la mano. Da credere, era rosso fuoco in pieno viso.
Restò in silenzio fino alla fine della scena quando poi gli rivelò essere una recita provò a calarmarsi.
Alfred era davvero troppo carino, con il sole alle spalle più che un re sembrava un principe azzurro che tutte le ragazzine da bambine sognavano, Arthur forse sin poteva paragonare a una di loro nonostante l' età. Levò immediatamente la mano dalla sua, alzandosi da terra e guardare di alto intanto che aveva portato le mani sui vestiti per pattarli in modo da togliere lo sporco.

-S-S-Sei...sei... sei eccezionale... è. ..è per una recita suppongo, una scena teatrale.. a-avrai sicuramente la parte, me lo sento...

Dopo quel discorso ad invadere il loro piccolo era il silenzio, un silenzio imbarazzate dal sottofondo del canto degli uccelli

-Ehm... vorresti... farti un giro... con me?

Alfred invece guardò perplesso quando si alzò in piedi, lasciando la sua mano, per un attimo pensò di averlo offeso in qualche modo, anche quando si complimentò con lui, Alfred restò in silenzio, un silenzio che divenne presto fonte di imbarazzo.
Quindi alla proposta dell'altro, si sentì sollevato, non poté far a meno che annuire e sorridere di nuovo, una passeggiata non avrebbe fatto altro che bene, anche perché era l'ottava volta che restavano sotto la vecchia quercia finché non faceva buio.

-Certamente, ho ancora del tempo prima che la squadra di ricerca torni a palazzo.

Si alzò in piedi e si avvicinò a lui, precedendolo.
Mise amichevolmente un braccio attorno alla spalla di Arthur, solo perché voleva spezzare il silenzio che c'era stato un attimo prima, ma a stare così vicino a lui notò il rossore che era comparso sul suo volto poco fa.
Non si era offeso... Si era imbarazzato?
Alfred fece semplicemente finta di non accorgersene, che fosse fretto della sua stessa immaginazione.

-Su, lumaca dove vuoi che andiamo?
Lascio la scelta a te!

-Vorrei semplicemente camminare e osservare magari le bancarelle, almeno passiamo una serata diversa... un mezz'ora diversa prima di staccarci...

Arthur sperava tanto di non aver fatto brutta impressione. Se qualcuno gli avrebbe chiesto del perché era così imbarazzato non sapeva spiegarselo neanche lui sinceramente.
Il lato positivo della cosa è che l'altro aveva accettato la sua proposta di una passeggiata, questo non fece che calmarlo un po'.
Lo vide avviarsi e così fece anche lui tranquillamente, o almeno finché l'altro non gli aveva avvolto un braccio intorno al proprio, a quel punto il rossore stava salendo alle stelle e il cuore oltre alle stelle stava per incontrare anche la luna quasi.
Che avesse una cotta per il re? Era una cosa irreale questa e di sicuro non l'avrebbe mai preso in considerazione. Inutile continuare a fantasticare dunque alzò appena il viso verso di lui sorridendogli dolcemente in modo amichevole.
Arrivarono dopo un po' a quella che era una fiera con tante bancarelle e cose esposte, tanti slogan, molte cose e vedere ma questo non era di consolazione per Arthur, già, qualcosa lo turbava.. già, come. Se avesse un presentimento di un aria malvagia che era pronta ad attaccare il Re.
Di questo solo Alfred se ne rese conto, vedeva il comportamento freddo e distaccato di Arthur che gli venne spontaneo domandarlo.

-Arthur... qualcosa non va? C'è qualcosa che ti turba?

Arthur negò con la testa sorridendogli per l'ennesima volta.

-No davvero... va tutto bene...

Quelle furono le ultime parole che disse prima che qualcosa di affilato e veloce sfiorò la guancia del Re. Sembra quasi un proiettile che colpì una bancarella, distuggendola sul volto ma si sa, l'obbiettivo non era di certo quella bancarella...
Egli era una carta, si esatto, una carta da gioco affilata che aveva per poco colpito Alfred ma tutto ciò che fece era un graffio.

-D-Dobbiamo fuggire!!!

Urlò Arthur disperato e preoccupato per la sorte del compagno. Alfred era distratto dalla bancarella e dalle parole di Arthur, non fece in tempo a risponderli, accadde in un lampo, prima che se ne rendesse conto sul suo viso era stato inciso un taglio piuttosto profondo.
Sgranò gli occhi, accarezzandosi la guancia con le sue dita che si sporcarono di sangue, si guardò attorno nel tentativo di capire cosa fosse accaduto, ma tra il panico che si era scatenato nella fiera riuscì a malapena a vedere il chioschetto dietro di lui andato in pezzi.
Adesso ringraziava quel taglio come dimostrazione del fatto che fosse ancora vivo... peccato che non lo sarebbe stato ancora per molto se avesse indugiato ancora.
Afferrò saldamente la mano di Arthur e cominciò a correre più veloce che poteva, scontrandosi contro i cittadini, che nel frattempo avevano iniziato a correre a destra e manca, come una mandria di pecore spaventata dall'apparizione improvvisa del lupo cattivo.
Il re continuò a correre finché non furono lontani abbastanza dalla piazza, poi svoltò ancora in un vicolo e si fermò, piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.

-C-ci raggiungeranno...
Tu allontanati il più possibile, non devi essere coinvolto!

Ansimò, e mise entrambi le mani sulle spalle del ragazzo, guardandolo con un espressione severa.

-Torna a casa, corri più in fretta che puoi e non voltarti indietro!..

||USUK-Cardverse|| My Perfect Qeen Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora