Arthur era ancora su quel letto, pensava molto attentamente alle parole del suo promesso sposo, ciò che era successo pochi attimi fa si poteva definire un piccolo "litigio" che stava portando i due a un non so cosa, ma forse neanche Arthur ci teneva a saperlo.
Ormai, passò ancora del tempo prima di rendersi conto che si stava facendo davvero tardi ed era ora di infilare il pigiama ed addormentarsi, peccato che nella stanza non ci fosse nessun abito familiare ad una camicia da notte per lui.
Incuriosito si alzò dal letto, avvicinandosi alla porta ed uscire. I corridoi erano bui, ma ad illuminare quel poco era la luna che rifletteva la sua luminosità attraverso le enormi finestre del palazzo. Arthur non appena uscì alzò lo sguardo verso quest'ultima che aveva attirato la sua attenzione più delle altre volte che l'ammirava; Era così vicina e da quel punto di vista sembrava davvero più bella delle altre volte. Si avvicinò di conseguenza al marmo del davanzale di quella finestra, restando lì, ad ammirarla in tutto il suo splendore, dimenticandosi praticamente di Alfred.
Intanto, il Re in quello stesso istante aveva terminato di lavarsi, con un'asciugamano portato alla vita uscì tranquillamente dal bagno, da lì ci fu il panico: Arthur non era più nella stanza, ignaro di cosa sia successo ma la cosa che lo preoccupava era quella porta della stanza aperta.-A-Arthur!!
Il solo pensiero che poteva perderlo per una seconda volta, contando anche ciò che successe in mattinata, ovvero che quasi rischiavano la morte per colpa si quei vandali, lo terrorizzava.
Il castello era enorme, si sarebbe sicuramente perso se non avrebbe fatto qualcosa. Si mise qualcosa addosso velocemente prima di uscire di corsa quando poi se lo ritrovò proprio di fronte, vicino alla finestra. Sospirò di sollievo, per fortuna non era successo nulla dunque gli si avvicino, posando le mani sui suoi fianchi.-Arthur, non farlo mai più! Mi hai fatto prendere un colpo.
Arthur a quella frase si voltò verso di lui, ridendo quasi divertito.
Prese il suo viso tra le mani, restando ad osservare i suoi bellissimi occhi azzurri.-Si, scusami. Ero stato attirato dalla bellezza del satellite... la luna.
Guarda che bella.Alfred provò ad alzare lo sguardo, ridacchiando per la semplicità di Arthur, bastava poco per renderlo felice.
-Già... ma tu lo sei di più...
Affermò avvicinandosi a lui, unendo le labbra in un unico bacio passionale, amava tremendamente toccare quelle labbra, pensare che le aveva sempre desiderate, adesso erano praticamente di sua proprietà.
-Arthur... Perché sei qui fuori?
-Oh beh... cercavo qualcuno che potesse darmi una veste per la notte...
-Nessun problema! Ho a pensato tutto! Andiamo vieni
Affermò prendendolo per mano e portarlo di nuovo dentro.
Una volta arrivati nella loro stanza da letto, il Re mostrò alla sua futura Regina l'abito che poteva indossare per la notte: una canotta leggera, almeno era qualcosa di momentaneo.
Arthur non perse tempo a spogliarsi, mettendosi di spalle all'altro e indossarla. Una volta messa su voltò nuovamente per farsi guardare: Era davvero troppo grande e leggera ma che metteva in risalto le sue forme.-Come sto..?
Chiese aspettandosi una risposta ma Alfred pareva in qualche modo rimasto paralizzato per come gli mettevano i risalto il corpo.
-Stai...Stai... stai bene... anzi... perfetto...
Con un sorriso colpiacuto da parte di entrambi si diedero la buona notte, per quella sera non era successo nulla.
Arrivò il giorno successivo di cui Arthur fu il primo a svegliarsi, era abitato ad alzarsi verso le 8:00 precisa.
Guardò Alfred che però dormiva ancora, dunque sorrise, alzandosi per l'ennesima volta ma stavolta per aprire le finestre.
La luce del sole che filtrava da quel vetro disturbò il sonno di Alfred ma sapeva bene che anche lui verso quell'ora doveva alzarsi, dunque anche lui si alzò, guardando come prima cosa il suo raggio di sole: Arthur.-GoodMorning My Qeen
Affermò alzandosi tranquillamente dal letto.
-Buongiorno a te Alfred. Dormito bene?
-Con te accanto si. E tu?
-Sono stato benissimo
Compiaciuto di tale risposta, Alfred si avvicinò a lui, allungando le mani sul sedere dell'altro e stringerlo a se. Arthur a quel gesto divenne rossisimo, ma si lasciò fare, in qualche modo doveva pur superare questa cosa.
Alfred dopo aver notato il consenso dell'altro si avvicinò con la labbra al suo collo, baciandolo lentamente-A-Alfred...
-È più forte di me mia regina...
Quel buongiorno stava diventando una scena erotica, o meglio, prima che qualcuno spalancò la porta di quella stanza, costringendo i due a separarsi per l'imbarazzo: Erano entranti tre sarte e Tobias.
-Non posso avere un po' di privacy?
Le tre sarte si votarono subito, elle erano: Monica, Clara ed Elena.
-Mi scusi, Re ma domani le vostra nozze dovranno essere perfette e noi dobbiamo perdere le misure adatte per il vestito della sposa.
Rispose Clara mentre la altre due si avvicinarono ad Arthur che si lasciò fare.
Alfred sapeva bene del comportamento delle tre ragazze, ormai era sempre così, anche con sua madre una volta lo facevano.
Tobias invece entrò per ultimo, che si avvicinò subito ad Alfred.-Mio signore... oggi dovremmo dedicarci del tempo alla distrubizone dei soldati... per la guerra.
Quella che era un'atmosfera felice e comica in un certo senso si tramutò in qualcosa di depresso e ansioso. Arthur aveva sentito la parole di Tobias, qualcosa nello stomaco gli impediva di parlare e quel sorriso che fino a ieri pareva sincero ora era svanito nel nulla.
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||USUK-Cardverse|| My Perfect Qeen
FanfictionNel regno di spade dopo un periodo pacifico la regina morì per una brutta malattia, il re invece è stato assassinato. L'erede al torno dunque divenne automaticamente al figlio diciassettenne Alfred F. Jones. Le cose non cambiano purtroppo, al nuovo...