Arthur stava ascoltando tutto, nonostante fosse a qualche metro di distanza in quella stanza.
Si era posato con la schiena contro la parete fredda, abbassando lo sguardo attendendo che il suo futuro marito finisse di parlare.
Che disagio, non solo per Arthur ma anche per Alfred, sapeva benissimo che al suo amato quel discorso non lo riusciva proprio ad accettarlo.
-Ehm... Tobias... ne parliamo... più tardi...?
-Come vuole lei sire.
Con un gesto della mano, quest'ultimo attirò l'attenzione delle sarte, uscendo con loro dalla porta di quella stanza.
Finalmente di nuovo soli, certo con un aria gelida che circondava l'atmosfera.
Titubante, Alfred decise comunque di avvicinarsi, provando a cercare di incontrare gli occhi color smeraldo dell'altro ma con scarso risultato.
-Arthur... so bene che tu_
-Alfred...
Interruppe Arthur, alzando finalmente gli occhi verso di lui e aprendosi in un debole sorriso.
-Va tutto bene... non preoccuparti...adesso... vado a vestirmi.. con permesso
Rispose, abbottonandosi di nuovo il camice da notte che aveva, uscendo dalla stanza. Alfred rimase di sasso a quella risposta, sentiva il mondo cadergli sulle spalle ma cosa ci poteva fare? Lui voleva andare in guerra... solo per proteggere chi amava... però Arthur pareva non averlo capito ancora.
Si fece ben presto sera, Alfred per tutto il resto della giornata non aveva avuto modo di poter parlare con Arthur, sperava almeno che nell'orario di cena, dove tutti si riunivano i due si rivolgessero almeno un saluto.
-Signori e nobili, stasera avremo una specialità da deliziare con i baffi
Annunciò il cuoco, iniziando ad elencare parecchi piatti prelibati che solo a corte potevano assaporare.
Alfred per quella unica e rara volta non stava minimamente pensando al cibo, era troppo impegnato a guardarsi intorno chiedendosi che fine avesse fatto Arthur: La sedia di fronte a lui era vuota, l'appoggio legittimo della regina a tavola era ancora vuota, che gli era successo? Dov'era?
-Alfred....
Alfred ci sei?!
Alfred scosse la testa da quei pensieri sentendosi niminare. Guardò poi in direzione della voce che l'aveva chiamato.
-Mh...? Dimmi Tobias...
-Qualcosa non va?...
-No... va tutto bene...
-È per Arthur vero?
Alfred non rispose, era evidente che il problema fosse Arthur.
Abbassò il capo,stringendo i pugni e alzarsi bruscamente da tavola, era scoppiato evidentemente, non doveva avere questo orgoglio con il suo fidanzato.
-perdonatemi se mi assento ma devo cercare la mia regina
Affermò uscendo subito di corsa: Il palazzo era enorme, come l'avrebbe trovato?
Arthur invece era alle prese nel trovare la sala pranzo, il castello proprio perché era grande sarebbe stato difficile trovare la sala giusta. La luna illuminava ancora una volta l'interno del castello, quel corridoio grazie ai riflessi che le finestre lasciano entrare dalle vetrate, mentre per prudenza, il biondo posò una mano al muro, evitando di cadere. In parte era buio quel corridoio, però, con i suoi occhi riuscì ad intravedere una figura nella penormba.
Realizzò che forse si trattasse di Alfred, sapeva che sarebbe venuto a cercarlo.
-Alfred... sei tu? Sono così contento di vederti...
I riflessi di quella luna lasciarono uscire allo scoperto una lama, una lama che contro quella luce era evidentissimo vicina a quell'ombra misteriosa.
-Qeen... Ma buona seria... o forse... buona notte per l'oltrtomba?
Chiese la voce roca. Non era Alfred, e questo ne era sicuro.
Spalancò gli occhi, forse era la fine. Non poteva scappare, ormai l'ombra di costui era troppo vicino a lui, con un gesto vide alzare quel braccio con impugnate l'arma, l'affondo ben presto colpì qualcosa ma che nell'oscurità non si riuscì a vedere, solo una cosa seppe, le sue mani in quel momento si erano sporcate di sangue.
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||USUK-Cardverse|| My Perfect Qeen
FanfictionNel regno di spade dopo un periodo pacifico la regina morì per una brutta malattia, il re invece è stato assassinato. L'erede al torno dunque divenne automaticamente al figlio diciassettenne Alfred F. Jones. Le cose non cambiano purtroppo, al nuovo...