11.Riconciliazione

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Passò una settimana come da accordo tra Jess e me e tornai a scuola. Dovevo tornarci per forza perché avevo i corsi estivi per recuperare matematica. Oltrepassato il cancello vidi, nell'immenso giardino, Dimitri seduto sul muretto. Mi avvicinai alla porta cercando di evitarlo, ma lui mi corse contro.

<<Perché cavolo non sei venuta a scuola?>>

<<Ciao anche a te>>

<<Non scherzare>>

<<Quindi Jessica ti ha detto tutto>>

<<Sì, ma l'ho visto anche da solo>>

<<Cosa ci fai tu a scuola?>>

<<Dovevo venire a riprendere quello che avevo lasciato qui e poi volevo vedere se venivi>>

<<Perché....dove vai?>>

<<I miei come regalo del diploma mi hanno dato il permesso di andare a New York per una settimana>>

<<Sono contenta, spero che ti divertirai>>

<<Veramente mi hanno dato due biglietti per andata e due per ritorno, comunque non stavamo parlando di me, mi vuoi rispondere?>>

<<Mi dispiace ma devo entrare se no arrivo in ritardo, ciao>>

Finite le lezioni lo trovai di nuovo lì dove era rimasto prima, seduto su quel muretto di pietra.

<<Ora hai tempo, non devi neanche andare a ginnastica, quindi spiegami tutto>>

<<Perché lo vuoi sapere?! Non sono io che me ne andrò dall'altra parte del mondo!>>

Lo guardai per un'istante poi me ne andai e mi conficcai le unghie nel braccio per non dover tornare indietro e pentirmi di quello che gli avevo detto, ma ci avevo messo così tanta forza che mi rimase il segno. Dimitri mi girò e mi baciò. Questa volta fui io ad allontanarlo.

<<Cosa fai?>>

<<Ecco perché. Io ti amo ancora, non ho mai smesso e neanche tu. Poi ti ho detto che il viaggio era per due, quindi per me e te. Ho intenzione di andarci soltanto con te, quando e se mi perdonerai>>

<<Perché?>>

<<Perché?!Con chi altro potrei andarci? Sei la mia vita>>

Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano sinistra, dimenticandomi che avevo ancora il segno delle unghie conficcate nel polso.

<<Questo cos'è? Perché lo hai fatto?!>>

<<Mi sentivo solo un po'...depressa>>

<<Perché!? Sei tu quella che mi ha lasciato, non il contrario! Dovrei essere io quello depresso non tu!>>

<<Lo so, ma io non ho mai avuto intenzione di lasciarti!>>

<<E perché lo hai fatto?>>

<<Non lo so. Forse ero "arrabbiata" per come mi hai trattato tu e i tuoi amici>>

Mi tenne stretto a se e ci spostammo da lì per non farci vedere da tutti. Poi mi chiese di spiegargli tutto quello che era successo dopo che se ne era andato dal parco, che io lo amavo ancora e non capivo cosa fare, che Jessica mi voleva aiutare a sistemare tutto e che aveva provato a convincermi a venire a scuola.

<<Se ti faccio questo effetto non posso stare con te...>>

<<Quale effetto?! Se parli del polso non ti preoccupare, il segno sparirà tra qualche minuto>>

<<Ti faccio del male...>>

<<No io sto male se tu non stai con me>>

Allora mi strinse ancora più forte come se non volesse lasciarmi andare. Gli misi le braccia intorno al collo e sollevandomi un po' gli sussurrai una frase all'orecchio.

<<Riusciremo a sistemare tutto. Ti amo>>

E subito dopo Dimitri restituii l'abbraccio.

<<Lo so. Però avevi detto che ti serviva un po' di tempo, quindi...>>

<<Ho sbagliato, perdonami. Io voglio stare con te!>>

<<Certo come potrei non perdonarti?>>

Da lì in poi le cose tra noi andarono per il verso giusto: niente litigi, Dimitri non si ubriacò più e io non vidi Cristian neanche in palestra. Niente poteva separarci.

SCUSATE SE HO FATTO UN PO' DI PASTICCI MA HO AVUTO PROBLEMI DI CONNESSIONE E PER SBAGLIO HO PUBBLICATO LE PAGINE IN DISORDINE. SCUSATE ANCORA MA SPERO CHE LA STORIA VI PIACCIA.

Storia di una ragazza innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora