3.Vi presento Dimitri

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Passarono i giorni, tutto era perfetto e nulla avrebbe potuto rovinarlo. Finché un giorno, dopo allenamento, mi venne a trovare il mio ex e subito mi trovai le braccia di Dimitri intorno alla mia vita.

<<Ciao come stai?>>

<<Ciao! E questo chi è un nuovo arrivo? Scommetto che non durerà molto...>>

Cristian mi fece l'occhiolino e sentì stringere più forte le braccia intorno a me.

<<Stai attento a quello che dici>>

<<Ehi stai calma! E poi cosa ci trova in una come te, non otterrà soltanto che dei semplici baci e nulla più>>

<<Ragazzino vedi di piantarla anche perché non penso che tu abbia mai ricevuto nessun bacio da lei, e fidati ti sei perso molto di più di quel che pensi>>

<<Ha ha ha ma non farmi ridere è solo una stupida bambina che non è ancora cresciuta!>>

A quel punto sentì sciogliersi l'abbraccio e vidi scagliare la sua mano chiusa in un pugno sulla faccia di Cristian.

<<Ma sei pazzo! Tutto questo per una ragazza?>>

<<No tutto questo e molto di più per la mia ragazza. Dai tesoro andiamocene prima che gli spacchi la faccia>>

Lo trascinai via prima che si immischiasse in una rissa e perlopiù con un ragazzo che non contava niente. Salimmo sul pullman e ci sedemmo negli ultimi posti.

<<Come stai? Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a quella scena>>

<<Ehi a me importa che tu stia bene e che non ti sia successo niente. Io tengo molto a te e non mi interessa se gli altri mi criticano per come sono e spero di piacerti così>>

<<Ma certo! Io ti amo quindi nessuno si deve permettere di criticarti>>

<<Okey tesoro>>

Mentre stavamo tornando a casa con il pullman gli dissi che volevo presentarlo ai miei genitori, soprattutto a mio padre che pensava fossi ancora una bambina, e dovevo fargli sapere che non lo ero più perché avevo un ragazzo.

<<Se ti dicessi che vorrei presentarti ai miei cosa diresti?>>

<<Che per me va bene ma non devi farlo per quello che ha detto quello stupido. Glielo dirai quando sarai pronta. Non devi essere costretta>>

<<No voglio farlo per noi due, così magari i miei mi lasceranno uscire anche qualche sera invece di starmene chiusa in casa>>

<<Ma ti ho detto che non mi importa uscire di sera>>

<Non sei un po' preoccupato?>>

<<Sì un po' ma così potrò baciarti in pubblico>>

Quella sera gli chiesi se poteva venire a prendermi verso le otto per uscire in modo da presentarlo "ufficialmente" ai miei genitori. Sapevo che in qualche modo avrei dovuto aiutarlo.

<<Allora...non so come dirvelo...>>

<<Cosa c'è Angela?>>

<<Bhé okey ho un ragazzo ed è qui fuori, lo faccio entrare?>>

<<Certo. Buona sera>>

<<Salve. Buona sera>>

Eravamo entrambi imbarazzatissimi e per un momento che sembrava non finisse mai calò il silenzio. Poi spiegammo ai miei che se sarei uscita di sera, lui ci sarebbe sempre stato e che era un ragazzo serissimo, come poteva non esserlo dopo che mi aveva detto che mi amava, quindi non avrebbe mai alzato un dito e che sarei tornata sempre a casa intorno alle dieci di sera. Per fortuna i miei furono molto comprensivi e mi concedettero una mezzora in più. Quella sera uscimmo non molto lontano da casa giusto per fare stare tranquilli i miei.

<<Tesoro sono molto fiero di te, hai affrontato i tuoi per me>>

<<Prima o poi avrei dovuto farlo. Ti amo>>

<<Anche io. Dai andiamo ho promesso ai tuoi di portarti a casa in orario>>

Come promesso a mio padre mi riportò a casa prima del coprifuoco e prima di entrare dal portone gli diedi un intenso bacio come ricompensa.

<<E questo cos'era? Ci potrebbero vedere>>

<<Non m'importa. Ti ho costretto a venire in casa, a presentarti ai miei genitori e a stare fuori con me molto meno di quello che avrei voluto. Non è una delle cose più belle da fare per te>>

<<Te l'ho detto non mi importa uscire di sera, stai con me tutto il giorno>>

Storia di una ragazza innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora