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Michele mi ha portato delle conchiglie, le tiene con cura tra le mani sabbiose. I granelli seccati dal sole scivolano a terra mischiandosi agli altri, diventando anonimi e senza memoria. Nessuno li ricorderà più, come nella clessidra della mia vita, dove ogni giorno si mischia all'altro nell'attesa di svuotarle la testa.

Vedo passare un signore con i pantaloni eleganti arrotolati fino alle ginocchia che cammina sul bagnasciuga. Mi rivolge un accenno di sorriso anche se gli occhi rimangono persi nel mare, io gli dico buongiorno e mi chiedo come sia, cosa vuole dalla vita. Se è buono, cattivo, se sta scappando da qualcosa, se è sempre così triste, se gli piacciono le conchiglie. L'immaginazione è l'unica cosa che mi rimane da quando sono su questa carrozzina.

Una vita a granelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora