12.

112 8 2
                                    

Michele è la creazione che alla mia mente è sempre riuscita meglio, conosco a memoria ogni onda dei capelli e so aggiungere ogni tanto qualche ruga attorno agli occhi perché immagino che sorrida molto. La sua vita deve essere felice a Londra, forse si è sposato, forse ha avuto dei bambini, spero siano buoni come lui. Non mi importa più di essere stata dimenticata, con il tempo ho imparato a capire la sua paura o forse la sua voglia di libertà. Michele non lo sa, ma è per lui che sono ancora qui, che il mio cervello ha spinto forza vitale nei polmoni e nel cuore, mi sono aggrappata alla sua figura come da bambina al mio amico immaginario, confidandomi con lui e amando la sua immagine plasmabile anche più di lui.
Mia madre mi porta in casa e Michele mi tiene la mano.

Una vita a granelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora