CAPITOLO 2

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Erano più o meno le 16 e io camminavo per un viale stupendo, tanto che sembrava un dipinto, ai lati delle strade c'erano una miriade di foglie cadute tutte secche e gli alberi che continuavano a perderle, c'era un vento quel giorno che mi sfiorava il viso, facendomi sentire i brividi invernali, la giornata era corta e il sole già tramonta va in quel cielo dai mille colori illuminato dagli ultimi raggi di un sole morente, è lì, in quel viale immenso che vidi Claudia che mi correva contro piangendo. Io appena la vidi le andai incontro e l'abbracciai, aveva un viso pallidissino e aveva le guance rigate da quelle ma le detto a si me lacrime che amare che le scendevano giù per il viso fino a toccare quella bellissima giacca blu che portava appena un po' chiusa; aveva quei suoi bei occhioni gonfi pieni di quelle lacrime e mi disse con la sua sonora voce singhiozza te :"Ho paura!" , io le chiesi cosa fosse successo e lei iniziò a tremare le porsi una bottiglietta d'acqua per farla bere e la presi per mano. Camminammo per quel viale pittoresco fino a raggiungere un padiglione con delle panchine, lì la feci sedere e lei finalmente si calmò, non aveva spiaccicato una parola per tutto il tragitto e una volta arrivate lì, lei esplose. Esplose come un vulcano che erutta lava incandescente e mi disse :" Sai cos'è? La vita è meravigliosamente schifosa "

Io la guardai in un modo indescrivibile, ero come perplessa dopo aver sentito quelle parole, stetti zitta per qualche minuto, calò un vento gelido su di noi. I lampioni del viale e del padiglione iniziarono ad accendersi, il sole venne inghiottito dal buio e tutto taceva.

"Ma? Cosa ti supoede per stare cosi ?" le dissi interrompendo il silenzio, lei abbasso lo sguardo gli occhi le divennero lucidi e incominciò a balbettare qualcosa di incomprensibile:"Io ... Io.... Cosi ... Non so ... Io ... Si .. Cosi...".

A quel punto con due dita le presi il mento e con molta delicatezza le girai il volto verso di me, ci guarda mi negli occhi e tentò di farmi un mezzo sorriso sforzato e così iniziò a parlare :"Io, non lo so, mi sento sfortunata, mi sento sfigata, è come se tutti cercano di farmi del male." poi con i lacrimoni negli occhi disse:"Mio padre ha abbandonato mia madre quando ha saputo che aspettava me, mia madre due anni fa è andata via di casa senza dirmi nulla ... Sono sola, vivo da sola, non ho amici non ho parenti, non so che fare" . Io immediatamente le risposi :"Vieni a stare da me, il posto c'è, senno come farai a vivere?" lei subito di fermò e mi disse :"Non ti preoccupare, quando sto così cerco rifugio nel mio carillon"
"Carillon?" le chiesi
" Si ... Quando ero molto piccola, in un parco giochi incontrai un bimbo che mi regalò un carillon, un carillon speciale. Chiunque gli sta intorno lo carica e ascolta la musica che esso stesso produce si ritrova in una stanza magica, in questa stanza il tempo si annulla e potresti stare anche ore , ma una volta uscita ritorni nello stesso attimo in cui sei entrato. Questa stanza io la chiamostanza dei silenzi , scrivo ciò che voglio, disegno e a volte metto della musica e ballo .... Ma non solo. Questa stanza assomiglia molto ad una cameretta moderna : è enorme, ha due poltrone bianche con due cuscini arancioni al di sopra, ha un tavolo per poter scrivere e una sedia stupenda, ci sono mille colori a disposizione per poter disegnare e tele per dipingere, c'è anche un enorme vasca dove poter fare bagni caldi ogni volta che voglio e ci sono degli armadietti in cui poter mettere le mie cose in più se ho bisogno di qualcosa mi basta pronunciare il nome di questa cosa e questa appare. Ma c'è anche un'altra cosa in questa stanza di cui non ancora ti ho detto nulla"
"Sputa il rospo ... " le dissi con aria incuriosita e la bocca aperta per lo stupore.
"Qui c'è anche una piccola porta, da cui si può passare solo gattonando ...e io ho l'unica chiave per poter aprire ed entrare in questa porta. Da qui dopo 4 passi fatti gattonando fatti oltre questa porta, mi sono trovata per la prima volta spaesata, perché trovai un prato pieno di fiori molto profumati, vedevo farfalle volare di tanto in tanto, più camminavo e vedevo questo prato immenso; andava oltre il normale era stupendo!
Ma camminando più avanti iniziai ad accorgermi che non era un prato normale, iniziai a vedere delle persone , ma non erano umane. Erano bellissime, stupende, con un viso solare, avevano un sorriso che ti facevano restare senza fiato e i loro piedi non toccavano terra!"

"Cosa!?" le chiesi sorpresa

"Si, non toccavano terra. Avevano due ali che spuntavano dalle scapole, erano tutte colorate, ogni Zuli aveva un paio di ali di diversi colori. Questefatesi chiamavano Zuli, ovvero persone ottimiste e solari ma soprattutto alate. Appena iniziai ad avanzare verso di loro ero incuriosita, e loro guardavo me incuriositi. Mi avvicina i con molta cautela e dissi :‹sono Claudia voi chi siete?› "

Il Dolce Suono Di Wouland  [CONTEST]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora