Capitolo 2

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Kylar.

Ero seduto al suo fianco, tenendole saldamente la mano. Guardai il suo volto sofferente, il dottore diceva che il tumore stava peggiorando e che se volevo che sopravvivesse dovevo operarla subito, ma mi mancavano i soldi. Ero già in ritardo con il pagamento dell'ospedale e mi avevano già mandato due ingiunzioni che non potevo pagare.
Avevo chiesto a quattro ex compagni di aiutarmi. Avevamo discusso a lungo fino a trovare una soluzione, sarebbe stato rischioso, ma per lei avrei fatto qualsiasi cosa, perché se l'avessi persa, avrei perso tutto ciò che mi era rimasto. Lei, stanca, aprì gli occhi.

-Kylar?-

Mi domandò.

-Si tesoro, ci sono.-

Risposi.

-Mi fa male. Tanto male.-

I suoi occhi blu come l'oceno erano spenti e sofferenti, e i suoi capelli biondi come quelli di un angelo erano ormai imperlati di sudore.

-Lo so...lo so amore.-

Accarezzai la sua guancia delicatamente, poi la porta si aprì ed entrò un dottore che ci sorrise tristemente.

-Buona sera signor Stern.-

Gli feci un cenno con la testa.

-I tempi di visita sono terminati. Deve andare adesso.-

Mi alzai e le baciai la fronte dolcemente, dopodiché uscii della stanza sospirando. La sua salute dipendeva da ciò che sarebbe successo il giorno dopo.

Quel giorno saremmo finalmente andati a prendere dei soldi per lei. Sperai che tutto andasse bene.
Preparammo tutto in silenzio, a nessuno di noi piaceva parlare più di tanto.
Eravamo in cinque: cinque ragazzi con dei problemi sociali e famigliari. Io vivevo da sempre sulla strada perché quando avevo sei anni ero fuggito dall'orfanotrofio in cui vivevo; per uno come me era praticamente impossibile trovare un lavoro e, a dire la verità, avevo smesso di cercarlo da tempo ormai.
La vita sulla strada mi provava parecchio, ero magro e sporco, avevo i vestiti logori e vecchi ed i capelli unti.
La vita di strada è dura e chi vuole sopravvivere deve fare cose fuori delle regole.

Ci vestimmo tutti di nero ed indossammo delle maschere per non farci riconoscere. Cazzo, ero troppo nervoso, dovevo calmarmi.

-Kylar vieni con me che prendiamo le pistole!-

Mi urlò uno dei ragazzi.
Vicino alla casa dove ci nascondevamo c'era una piccola baracca dove avevamo messo tutto ciò che ci sarebbe servito per quel giorno.
In tutta tranquillità percorremmo i due minuti di strada che ci separavano da quel luogo.

Stavamo collaborando solo per i soldi, non eravamo affatto amici, spesso lavoramo insieme ma ognuno viveva per conto suo e non ci vedevamo mai fino al lavoro successivo. Non li conoscevo neanche molto bene e, sinceramente, non mi interessava conoscerli. Non avevo bisogno di amici né di una famiglia composta da traditori. Fanno finta di amarti e quando arriva una situazione difficile invece di sostenerti ti lasciano cadere, ti buttano giù.
Ormai vivevo per lei e per me stesso, nessuno mi avrebbe più toccato, sarei rimasto per conto mio e sicuramente non avrei mai più sofferto a causa di altre persone ipocrite.

***

Appena arrivammo iniziammo a mettere le armi in diverse borse per portarle nella macchina.
L'unica cosa a cui potevo pensare in quel momento era al nostro piano, così tanti "se" mi giravano nella testa: Cosa succederebbe se la polizia arrivasse troppo presto? E se ci trovassero? Se dovesssi andare in prigione? Non potrei mai darle i soldi... Morirebbe dimenticata in quell'ospedale.

Pian piano mettemmo le cose nella macchina.
Entrare, uscire, entrare, uscire. Gli altri continuavano a portar dentro roba ed io, invece, con i miei vestiti, la pistola e la mia voce ero già pronto, convinto che fossero abbastanza.

Prendemmo la macchina e percorremmo l'intero viaggio in silenzio. In fondo di cosa avremmo dovuto parlare? Non avevamo niente in comune a parte il fatto che ci servivano dei soldi, e quella non era di sicuro la situazione migliore per provare a conoscerci.

Il mio nervosismo continuava ad aumentare.

-Vieni?-

Ero talmente perso nei miei pensieri che non mi ero reso conto che eravamo arrivati.

Lasciammo la macchina davanti all'entrata e ci incamminammo.

-In bocca al lupo.-

Entrammo.
Feci appena in tempo a vedere il lussuoso interno della banca e le persone al suo interno, che i miei compagni inziarono ad urlare:

-Tutti a terra! Questa è una rapina!-

Tutti i clienti della banca ubbidirono all'istante e si sdraiarono di pancia sul pavimento.

Visto che il mio compito era solo quello di fare attenzione agli ostaggi, girai tra di loro per tenerli d'occhio: allontanai tutte le persone dagli allarmi e ritirai tutti i telefoni per evitare che contattassero la polizia mentre i miei compagni si affrettavano a rubare i soldi.

Fino ad allora tutto era andato bene, ma improvisamente sentimmo le sirene della polizia avvicinarsi in lontananza.

-Cazzo! La polizia è arrivata troppo presto!-

Avevamo calcolato che sarebbe arrivata dopo più di un quarto d'ora.
Entrammo nel panico.

-Non abbiamo ancora preso tutti i soldi, cosa facciamo?-

-Dimenticati dei soldi e andiamocene!-

Gridarono i miei compagni.

-Ma se usciamo adesso la polizia ci ammazza!-

Stavo seriamente cominciando a provare paura. Se mi avessero arrestato non sarei mai più stato in grado di pagare le sue cure, e se fosse successo lei sarebbe sicuramente morta. Dovevo trovare un modo per uscire vivo di lì, ma non mi veniva in mente niente che potesse salvarci da quella situazione, finché non mi venne un'idea geniale:

-Prendiamo un ostaggio e andiamocene!-

Sapevamo che la polizia non avrebbe fatto mosse azzardate se a bordo della macchina ci fosse stato anche un civile.
Corremmo tutti verso l'uscita e, nel frattempo, presi la prima persona che mi capitò a tiro: era un ragazzo alto poco meno di me e dai capelli scuri, ma nella fretta non riuscii a notare altro.

I ragazzi salirono velocemente in macchina, io costrinsi il ragazzo ad entraci e poi salii a mia volta.

-Andiamo via di qua!-

Spazio autrice:

Ciao ragazzi sono Apfelnie, spero che il capitolo vi sia piaciuto, se volete sapere la vera storia di Kylar andate sul mio profilo.
Ma fate attenzione! Sono tedesca e a parte uno tutti miei libri sono scritti in tedesco.
Visto che parlo da circa 2 anni e mezzo italiano dovete avere pazienza con me, perché prima di scrivere devo riuscire a formulare le frasi e poi la brava Lav007 me le corregge, quindi ho bisogno un po' più tempo per scrivere.

P.s. l'immagine ad inizio capitolo è Kylar, sempre disegnato da Exis_Art .

~ Apfelnie

Da Nemici A Amanti - YaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora