Capitolo 10

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Kylar.

Kai si era appena addormentato accanto a me, ma io non riuscivo a prendere sonno per via dei troppi pensieri che mi affollavano la mente. Continuavo a pensare all'ultima domanda che mi aveva fatto Kai, la verità era che non avevo la più pallida idea di cosa ce ne saremmo fatti di lui, se solo avessi avuto la certezza che non avrebbe detto niente di noi alle autorità lo avremmo lasciato andare, ma non avevamo alcuna garanzia che se ne sarebbe stato zitto.

Un'altra opzione sarebbe stata quella di tenerlo nascosto, ma anche quella sarebbe stata problematica con il passare del tempo perché non potevamo di certo tenerlo rinchiuso per sempre, ma farlo uscire significava rischiare che venisse riconosciuto, percui anche quella soluzione era da scartare.

Nonostante non volessi pensarci l'ultima soluzione che mi veniva in mente era quella di ucciderlo, era senza ombra di dubbio l'opzione più sicura, ma in primo luogo non volevo diventare un assassino, e poi non era giusto ucciderlo, in fin dei conti Kai non c'entrava niente con questa faccenda, era ingiusto far pagare lui per i nostri errori.

Guardai Kai per qualche secondo e mi convinsi definitivamente che nonostante l'idea di ucciderlo fosse la più semplice non lo avrei mai fatto, quel ragazzo stava già soffrendo abbastanza in quelle condizioni, rapito e morso da un cane, non volevo farlo stare peggio. Poi pensai che la sua famiglia in quel momento era sicuramente molto preoccupata per il figlio.

In quel momento Kai si voltò nel sonno scivolandomi contro e continuando beatamente a dormire. Il suo viso mezzo addormentato e la sua posizione mi strapparono un sorriso.
Guardai fuori dalla finestra e notai che era ormai notte fonda, osservai un ultima volta Kai e poi chiusi gli occhi, addormentandomi pochi minuti dopo.

***

Mi svegliai a causa di un urlo lanciato da Kai:

-Cazzo!-

Immediatamente aprii gli occhi e guardai male Kai, che vedendo la mia faccia urlò di nuovo preso dal panico.

-Scusa, scusa, scusa!-

Probabilmente si riferiva al fatto che aveva dormito appoggiato al mio petto.
Mi divertiva troppo vederlo con quella faccia, allora risposi:

-Non preoccupati sei in quella posizione da ieri sera.-

Ci fu un attimo di silenzo prima che Kai capì cosa avevo appena detto.

-No! Dimmi che non è vero! Dimmi che stai scerzando!-

Al posto di dargli una risposta sorrisi. Per il nervosismo Kai si passò una mano tra i capelli, facendomi venire un'idea: potevo tagliargli i capelli! In questo modo il suo aspetto fisico sarebbe cambiato almeno un po' e sarebbe stato più difficile riconoscerlo.
Guardai Kai e vidi il panico impadronirsi dei suoi occhi, poi mi domandò:

-La tua faccia non promette niente di buono. A cosa stai pensando?-

-A cosa fare per non doverti uccidere.-

Il panico scomparve dai suoi occhi e venne rimpiazzato dalla speranza.

-E cosa ti è venuto in mente?-

Chiese speranzoso.
Presi una ciocca dei suoi capelli tra le dita.

-Sono belli i tuoi capelli.-

Kai, che capì subito la mia inetenzione, si allontanò immediatamente dal letto.

-No, no e ancora una volta no! Non tagli i miei capelli! Prefersico morire piuttosto che farmi tagliare i capelli da te!-

Urlò facendomi perdere la pazienza.

-Okay, ora ti uccido. Sarà comunque più sicuro che lasciarti vivere.-

Presi il coltello con cui volevo tagliare i capelli di Kai e mi avvicinai a lui.

-No, aspetta. Non mi vuoi uccidere davvero?-

Chiese un po' spaventato.

-Ma l'hai appena detto o sbaglio? Hai detto tu stesso che preferisci morire.-

-M-ma si dice solo così per dire! È-è un'espressione!-

-Allora posso tagliarti i capelli?-

-Ti prego Kylar.-

Si vedeva che stava andando sempre più nel panico.

-Morire o talgiare i capelli, a te la scelta.-

Ci pensò un attimo, poi aprì la bocca per poi richiuderla senza dire niente. Poi mi guardò con uno sguardo omicida, ma nonostante tutto si capiva dalla sua espressione che potevo inizare a tagliare.

Iniziai con i capelli più lunghi che aveva dietro la nuca, che potevano quasi formare un codino. Poi presi anche i capelli che stavano di lato ed in cima alla testa e li tagliai, sempre facendo attenzione a non tagliarli troppo corti.

Dopo circa mezz'ora finii e mi fermai per guardare il lavoro che avevo appena fatto, alla fine non era uscito male come mi aspettavo.
Dietro la nuca i capelli erano ancora abbastanza lunghi, mentre sul resto della testa erano più corti.
Kai però sembrava tutt'altro che felice, lo guadrai e sospirai.

-È comunque meglio di morire.-

Spazio autrice:

Allora vi devo raccontare la cosa più importante di questo mondo.... Perché ci chiamiamo Succo di Pomodoro.

C'era una volta una Lav007 che stava mangiando con me a scuola. Eravamo sedute al tavolo e lei stava mangiando un panino al tonno e pomodorini. Ad un certo punto (nessuno sa come e perché) lei è riuscita a far schizzare il succo dei pomodori ovunque. Anche sul mio panino T.T

Ecco il perché del nome.

~Apfelnie

Da Nemici A Amanti - YaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora