2.

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Pochi attimi dopo si trovò all'inizio della passerella che l'avrebbe portata all'altare.

Lydia si sentiva una stupida: come poteva essere spaventata dopo tutto ciò che avevano affrontato?
Eppure in quel momento, i Dottori del Terrore le sembravano una passeggiata in confronto.

Iniziò a camminare, stringendo sempre di più il braccio della madre.
Sperava con tutto il cuore di non sentire nessuna voce che la facesse diventare una pazza psicopatica, ma ancora di più sperava di non inciampare.

La ragazza si guardò attorno.
La chiesa era addobbata con stoffe e rose bianche, stupenda nel suo insieme.
Poi vide Chris, Melissia, Scott e Kira. Questi ultimi si erano lasciati da un po', ma erano ancora grandi amici. Vicino a loro c'era Deaton, Braeden, Isaac, Derek (con la sorella), Mason, Liam con Hayden e Danny con Ethan. Al matrimonio erano venuti anche Malia, Parrish e Jackson.
Lydia fu sorpresa di vederli tutti quanti, soprattutto Jackson.
Ma la felicità stava prevalendo su tutto.

Gli unici che mancavano, e che avrebbe visto volentieri, erano Allison e Aiden.
Uno era stato un ragazzo a cui, infondo, si era affezionata molto e si sentiva in colpa per non averglielo mai detto.
L'altra era l'amica più cara che avesse mai avuto.
Nessun'altra persona riusciva a colmare quel vuoto, nemmeno lo stesso Stiles. La loro amicizia era qualcosa che durava nel tempo, anche se non c'era più. Lydia si sentiva ancora molto legata a lei e sperava che da qualche parte la vedesse, anche se non credeva proprio a quel genere di cose. Il che era bizzarro.

Intanto Stiles si voltò verso di lei.
Era come pietrificato. Aveva la bocca spalancata e gli occhi fissi su di lei. In compenso vedeva anche molta sicurezza nel suo volto, oltre a tanta felicità.

Quando i loro sguardi si incrociarono Lydia era già arrivata all'altare.
Erano presi l'uno dall'altro, come se fossero persi nell'amore incondizionato che provavano.

In quel momento Stiles si ricordò di tutti gli sguardi, le conversazioni, gli abbracci e i baci dati a Lydia. Erano una gran bella coppia insieme: quando due menti come le loro si univano per risolvere complicati rompicapi erano inarrestabili.

Lydia non si era soffermata molto su come fosse vestito lui, ma ora che aveva smesso di guardare il suo bel viso, lo ammirò totalmente.
Stiles, dopo anni, si era rimesso lo smoking.

«O lo metti, o non ti sposo.» aveva ribattuto Lydia, qualche giorno prima della cerimonia.

Stiles sbuffava.
Ricordava tanto i bambini quando vogliono qualcosa ma la mamma non glielo compra.

«Andiamo Lydia, odio gli smoking. Mi stanno stretti e inizia a prudermi tutto e dovrei grattarmi nel bel mezzo della cerimonia e non sarebbe carino.»

Stiles era qualcosa di impressionante. Riusciva a dire una ventina di parole senza prendere fiato.

La ragazza, che stava sistemando il letto, si girò verso Stiles e incrociò le braccia.

Lui ribatté con lo sguardo, per poi roteare gli occhi.

«E va bene, mi arrendo.» disse infine, alzando le mani in segno di resa.
«Come sempre, d'altronde.» aggiunse, borbottando.

Lydia aveva sorriso, soddisfatta di aver fatto crollare un uragano come Stiles Stilinski, per poi voltarsi e finire di sistemare il letto.

Il ragazzo tornò ad osservare Lydia, pensando che da lì a cinque minuti sarebbe diventata sua moglie.

Era emozionato, e si vedeva.

Alla fine arrivò lo scambio di anelli: fu Scott a portarli. Stiles ci teneva così tanto.
Dato che come testimoni Lydia aveva scelto sua madre e Stiles suo padre, tenevano entrambi ad affidare qualcosa a Scott.

Il ragazzo - lupo mannaro - si avvicinò (quasi più eccitato dei due sposini) e tutto sorridente. Diede gli anelli e poi si mise di fianco al signor Stilinski.

Lydia si girò, guardando in viso Stiles.
Stava tremando leggermente, mentre lei riusciva a contenere l'emozione.
In futuro, Stiles avrebbe sempre detto di non ricordare un granché di quel giorno (dando la colpa al fatto che Lydia era "troppo sexy").
Invece ricordò ogni minima parola detta, compresi i voti coniugali.

«Quindi.» sentì dire dal prete.
«Vuoi tu, prendere Lydia Martin come tua legittima sposa per amarla e onorarla finché morte non vi separi?»

Il ragazzo non ci pensò due volte «Lo voglio.»

Lydia, intanto, stava stringendo le mani così forte che Stiles cerco di farle capire che gli stava facendo leggermente male.
Ma la ragazza era troppo concentrata sul suo anello.

Stava ripensando a come Stiles le avesse chiesto di sposarlo.

Era stata una cosa abbastanza stupida, dato che non si erano parlati da quasi un anno dopo la morte della Bestia, la sparizione di Theo e tante altre cose. Ma come si erano rivisti (per puro caso oltretutto) non riuscirono più a stare distanti l'uno dall'altro.
Alla fine Stiles l'aveva portata fuori, dopo settimane di corteggiamento, per fare una semplice passeggiata.
Ed è così che al chiaro di luna le aveva chiesto la mano.
Ovviamente non era stato per niente romantico: erano su una panchina, a gelare di freddo e dopo quasi mezzora di totale silenzio e imbarazzo.

Ma la ragazza apprezzò e gradì comunque il gesto.

«E vuoi tu, prendere...»

Il prete si fermò, perplesso.

«Non vorrei sbagliare pronuncia.» disse poi, a bassa voce.

Il ragazzo sorrise.
«Dica pure Stiles, Stiles Stilinski»

«Perfetto. Dove eravamo rimasti? Ah, si.
Vuoi prendere Stiles Stilinski come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?»

«Lo voglio.» aveva risposto la Banshee, con un sorriso dolce sul viso.

«Allora vi dichiaro, marito e moglie.
Può baciare la sposa» aveva borbottato il prete, infine.

E fu quel bacio, in quel preciso istante, che tutti sparirono e rimasero solo loro.
Stiles e Lydia.
Presi dal loro amore.

Things left unsaid || StydiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora