Capitolo 1: Help

1.3K 39 20
                                    

" Il cibo è l'unica cosa bella che nutre veramente"

Autumn in New York

Lunedì 24 ottobre, ore 23:00

Un improvviso boato interruppe la quiete che regnava nella piccola palazzina di tre piani situata nel centro di Seattle.
Dall'appartamento al pian terreno uscì di corsa una ragazza quasi trentenne dai lunghi capelli biondi legati in una coda, che, con un estintore in mano, si diresse velocemente verso il piano di sopra.
Giunta davanti ad una porta con il numero due elegantemente inciso sul legno, la aprì con una spinta ed entrò. Attraversato l'elegante salottino in stile antico, si immerse senza esitazione nella nuvola di fumo nero proveniente dalla cucina.
Aperta la manopola di sicurezza diresse il getto dell'estintore contro il piano di cottura sommergendo il tutto di schiuma e spegnendo le fiamme che divampavano dalla padella lasciata sul fuoco.
La figura di un'altra altra ragazza della stessa età della prima emerse dal fumo, era in ginocchio sul pavimento, ricoperta di schiuma e con gli occhi pieni di lacrime.
"Fronte spaziosa! Non ci posso credere! È la terza sera di seguito che fai quasi saltare tutto in aria!" la rimproverò mentre chiudeva la manopola del gas.
"Scusami, Ino. Non riesco a capire con sia potuto succedere" le rispose l'altra con espressione depressa.
"Sei davvero un caso disperato" aggiunse Ino, scuotendo la testa.
"Non credevo che cucinare fosse così difficile. In fondo in laboratorio maneggio spesso sostanze pericolose e non mi è mai capitata una cosa del genere."
La proprietaria dell'appartamento numero due, Sakura Haruno, era una rinomata immunologa del Seattle Grace Hospital, diplomata a soli quattordici anni, aveva conseguito la laurea a diciotto e si era specializzata appena ventiduenne. Era considerata un vero genio nel suo campo, ma per quanto riguardava i lavori di casa era un disastro: quando faceva il bucato sbagliava lavaggio ristringendo i vestiti o si dimenticava di separare bianchi e colorati; quando stirava non c'era volta che non bruciasse qualcosa; per non parlare della cucina, farla entrare in quel luogo significava dover chiamare i pompieri.
"Ti conviene lasciar perdere. Non ci riuscirai mai."
"E invece ci riuscirò, devo riuscirci."
"Capisco il tuo voler dimostrare di essere all'altezza della situazione, ma tu sei davvero un caso disperato. Non sarebbe meglio raccontare la verità a Neji? Tanto prima o poi lo scoprirà."
"Non ho intenzione di tirarmi indietro, Ino. Gliel'ho promesso."
Con un sospiro esasperato la ragazza bionda, fissò gli occhi verdi della sua migliore amica.
"Ten ten non la prenderà bene se darai fuoco all'intera casa, certo ti vuole bene, come te ne voglio io, ma c'è un limite a tutto. Potrebbe anche prenderti a pugni."
Ten Ten, l'inquilina del terzo piano, lavorava come fisioterapista nello stesso ospedale di Sakura e praticava kick boxing nel tempo libero, si conoscevano tutte e tre fin dall'asilo, ma la loro amicizia era fiorita davvero durante le superiori, tanto che avevano deciso di vivere tutte e tre nello stesso palazzo.
"Non ho paura di lei."
"E che ne dici di Tsunade? Il palazzo è suo."
Nel sentire il nome della sua mentore nonché padrona di casa, brividi di terrore scossero il corpo della ragazza, l'aveva vista arrabbiata in un paio di occasioni e non voleva certo ripetere l'esperienza.
Sconfortata, si stese sul pavimento della cucina, chiudendo gli occhi.
"Ma che fai? È tutto sporco!"
"Perché io non lo sono? Ma mi hai vista bene? Hai colpito anche me con quel dannato aggeggio, sono un disastro."
"Invece di lamentarti dovresti ringraziarmi."
"Lo so. Lo so. È solo che... ci tenevo tanto a preparare quella cena con le mie mani."
Vedendo la disperazione sul volto della sua migliore amica, Ino cominciò a cercare una soluzione al suo problema, lavorando in un'agenzia matrimoniale era abituata a districarsi tra problemi e crisi di ogni tipo, quindi riflettendoci bene avrebbe senz'altro trovato un modo per aiutare la sua migliore amica.
Un'improvvisa illuminazione la colpì.
"Mi è venuta un'idea, devo chiamare subito Shikamaru, Sakura."
"Cosa vuoi chiedere al tuo fidanzato? Mica può fare i miracoli" le rispose l'altra ancora stesa a terra come una vergine in attesa di essere sacrificata su un altare rituale.
Già immaginava un abbronzatissimo sacerdote Maya con in mano un grande coltello pronto ad affondarlo nel suo petto e tirarle fuori il cuore da offrire alle sue divinità.
"Aspetta e vedrai."
Con quelle parole criptiche la sua migliore amica lasciò la stanza.
Come potesse un pubblicitario aiutarla con i suoi problemi con la cucina era un mistero che solo Ino conosceva.

Ricette D'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora