Ti senti il vuoto. Quel vuoto che si forma con la sofferenza. Quel vuoto sotto i piedi che non ti da più certezze. Quel vuoto dentro al petto che ti fa sentire inopportuna al mondo. Quel vuoto nella mente che non capisce più la persona che sei. Paradossalmente il quel momento siamo troppo leggeri dal troppo vuoto che ci ha corroso internamente. Siamo talmente persi, talmente tristi, talmente ciechi da andare ad infrangerci ancora una volta da chi ci ha provocato tutto, e distruggerci. Autodistruzione. Mi piace questa parola, e vi spiego anche il perchè. Questa parola non è fatta solo per le bombe o qualsiasi cosa che possa rovinare tutto quello che ha attorno, è fatta principalmente per le persone. Si, perché ormai sapremo tutti che il mondo è fatto da sofferenza. Ci sono persone inerti a questa sofferenza, altre la assimilano come il raffreddore il primavera. Queste persone sono talmente forti, coraggiose, mascherate da una successione infinita di sorrisi falsi che fanno invidia a Dio. Ma dopo tante delusioni, questi guerrieri cominciano a stancarsi del mondo. Allora si siedono lì, a guardare gli altri ed aspettare che qualcuno gli dia l'ultimo colpo per cadere del tutto, e finalmente attivare la propria autodistruzione. Questi guerrieri credono che sparendo del tutto creino un problema in meno e un sollievo in più. Assolutamente no. Loro sono coloro che hanno cambiato letteralmente la vita delle persone con il loro amore e con il loro coraggio per essere arrivati alla fine. Allora fate una cosa. Spegnete questo cellulare, mettetevi le scarpe e correte da chi vi ha salvato dalla vostra autodistruzione. Correte e fregatevene di qualsiasi cosa, solo pensate al vostro unico obbiettivo per raggiungere, almeno una volta, la vostra unica felicità.