Prologo

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"Finalmente è finita anche questa giornata di merda!" Dico vicino a Marty, la mia migliore amica, chiudendo il mio armadietto per poi avviarci verso l'uscita

"Già.. Sir, non è stata una buona idea dire al prof che avevamo mal di pancia quando l'ora dopo abbiamo corso davanti a lui per arrivare alla lezione successiva, questo è l'anno buono che ci rimanda" mi dice lei

"Perché si può essere rimandata in educazione fisica? Questa mi è nuova!" Affermai vicino alla mia amica.

"Non lo so.. di solito i giovani non inventano scuse ogni due per tre per saltare quella materia."

"Come Josh salta sempre latino con la scusa che il latino gli porta allergia e discutendo sempre con la prof, a noi capita con educazione fisica." Le dissi

"Già, ma josh viene rimandato ogni fottuto anno!" Ribatte lei.

"Donzelle" sentiamo strillare da una voce non poco familiare dietro di noi.

"Parli del diavolo.." mormorai vicino la mia migliore amica girandoci verso Josh.

"Hey! Josh, oggi avevi latino?" Gli chiese la mia amica sorridendogli

"Per fortuna no, almeno il primo giorno di scuola non fatemi vedere quella rimbambita!" Disse lui guadagnandosi un occhiataccia dalla bidella.

"Quindi non hai saltato lezioni?" Gli chiedo io alzando un sopracciglio

"Ho saltato solo chimica con Andrew" mi disse lui fiero

"Ma se chimica era all'ultim'ora come mai sei qui?" Chiese la mia amica

"Per chiedervi di venire a pranzo con me e Andrew, ci state?"Chiese lui

"Veniamo con voi, queste ultime giornate di caldo si devono pur sfruttare in qualche modo, no?" Affermai sorridendo

"Già.. Mar, come fai a sapere quando ho chimica?" Chiese lui.

"Josh, segui chimica con il mio ragazzo, James, è ovvio che io sappia quando hai chimica!" Disse lei esasperata, era da più di due anni che gli diceva sempre la stessa cosa.

Mi venne un lampo di genio mentre ci avviavamo nel cortile.

"Ma oggi non avete gli allenamenti di dodgeball?" Chiesi, ricordandomi che durante storia era apparso il coach che aveva strillato una cosa del tipo 'voglio tutte voi cacchione oggi in campo alle quattro oppure passerete il campionato in panchina' dopodiché fischiò e se ne andato.

"Già.. il coach è corso nella classe di spagnolo a strillare cose a caso." Affermó lui

"Dov'è Andrew?" Chiesi cercando di allungare il collo per cercarlo.

"Sta tranquilla Sir, il tuo migliore amico è appoggiato alla mia auto che parla con una tipa, e ora noi gli roviniamo il momento" disse trascinandomi con se

"Scusate ragazzi, ma noi dobbiamo andare,Andrew fila in macchina" strillò quasi peggio del coach, cosa parecchio difficile e fece smammare la tipa facendoci salire in macchina per poi partire.

Dopo aver mangiato siamo andati un po' ad un parchetto vicino scuola per poi andare a vedere gli allenamenti dei ragazzi, inutile dire che stavo per svenire varie volte avendoli visti a torso nudo, grazie a Marty mi calmai prima che ci passassero davanti.

Dopo che i due sportivi furono usciti dallo spogliatoio ci accompagnarono a casa, salutai tutti ed entrai in casa, dove mi trovai subito a terra con sopra Luna, il mio piccolo e docile volpino che iniziò a leccarmi la faccia.

Dopo averla salutata me la tolsi di dosso e andai verso la cucina, dove trovai mia madre preparare qualche strano intruglio che poi avrei dovuto far finta mi piacesse.

"Ciao, mamma" la salutai prendendo una mela per poi morderla

"Tesoro mi hai spaventata, stasera non prendere appuntamenti, si cena tutti a casa, abbiamo una cosa importante da dire a te e ai tuoi fratelli." Annuì e poi ripensai agli 'strani rumori' sentiti la scorsa notte.

"Mica un nuovo fratellino?" Chiesi spaventata non volevo un'altro incrocio di Mattia e Luca, i miei fratelli, correre per casa.

Scosse la testa sorridendo per poi rispondermi con un "l'altra sera Luca aveva portato un'amica a casa" disse per poi tornare agli affari suoi

"Che diciottenne ingrato.." mormorai "LUCAAAA,SEI NEI GUAI!" Continuai strillando dirigendomi verso la camera di mio fratello, mentre mia madre se la ridacchiava in cucina.

"Non voglio diventare zia!" Urlai vicino a mio fratello tirandogli un cuscino in faccia

"Abbiamo usato precauzioni" si giustificò

"Spero sia meglio per te! Non credo che Mattia voglia diventare zio a soli 13 anni, dato che io che ne ho 16 mi rifiuto!" Gli dissi facendo affacciare Mattia in camera

"Mi avete chiamato?" Chiese lui

"Vai via mostriciattolo" Disse Luca

"È pronto " disse andandotene Mattia

Dopo queste fatidiche parole corsi giù lasciando in bilico il discorso con mio fratello.

Durante la cena mia madre  lanció un'occhiata a mio padre che afferro al volo prendendo la parola.

"Ragazzi, devo dirvi una cosa estremamente importante e spero che voi avrete una buona reazione... mi hanno dato una promozione, però per averla dobbiamo trasferirci a Los Angeles, avrò un posto migliore e questa cosa farà bene a tutti noi." Disse mio padre escapolando in me non so quante reazioni negative.

No.
No.
E poi no.

Io non mi trasferirò per nulla al mondo, perché mai dovrei lasciare la città dove sono nata, per uno stupido lavoro? Resterò qui con Luca, dopotutto lui è maggiorenne,no?

Dopo che i miei fratelli iniziarono ad urlare contro i miei genitori per non lasciare questa città sentii le fatidiche parole che nessuna adolescente avesse mai voluto sentire in una situazione come questa.

"Venderemo la casa" affermó
mio padre

"E se restassi da Martina?" La buttai lì senza neanche pensarci.

"No, tesoro, verrete tutti con noi." Presa dalla rabbia dopo le parole di mia madre mi alzai da tavola e corsi in camera mia.

"Vaffanculo." Urlai prima di sbattere la porta della mia camera dietro di me.

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