Capitolo 1

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Non riesco a crederci.

Non riesco a credere che sono passate due settimane dall'annuncio dei miei sul fatto che mi sarei dovuta trasferire.

Dopo tutti i tentativi del mondo con i miei amici di convincere i miei a lasciarmi lì, sono partita ugualmente.

E ora mi trovo su questo maledetto aereo per Los Angeles, la vita è davvero ingiusta!.

Non mi dimenticherò mai della reazione dei miei migliori amici, Marty, Josh e Andrew.

Andrew è quello che ci è rimasto più male di tutti, in queste due settimane non ci siamo quasi mai separati, alcuni ci prendevano per fidanzati, ma in realtà eravamo solo due migliori amici che vogliono passare il poco tempo che gli rimane insieme.

In uno dei miei ultimi giorni lì, eravamo andati a mangiare un gelato ad un bar a caso vicino il parco in cui ci eravamo conosciuti da bambini, eravamo abbracciati e dopo che un bimbo ci vide disse vicino alla madre tipo "mamma guarda questi fidanzati come sono carini" e noi scoppiammo a ridere come matti.

Lui è quello che probabilmente mi sarebbe mancato di più.

Ci conoscevamo da quando avevamo l'età di cinque anni in un parchetto, ero per i fatti miei quando mio fratello Luca mi presentò il suo nuovo amico, nonché fratello di Andrew.

E dato che i nostri fratelli non ci calcolavano minimamente, iniziammo a fare amicizia tra di noi.

Lui è stata la persona che mi ha sempre aiutata, a cui confidavo tutto. Ogni volta che mi facevo male, lui era sempre lì pronto a curarmi la ferita e mettermi un cerotto di winny the Pooh sopra.

Marty invece è il mio piccolo punto di riferimento, la mia ancora, quella che mi tiene ferma nel mondo reale e fa in modo che non compia un botto di cazzate.

Appena gli dissi ciò si mise a dare di matto come una pazza e a dire che si sarebbe inficcata nella valigia per venire con me.

Per poi pensare al fatto che si sarebbe dovuta uccidere a fare educazione fisica e non saltarla più con me.

Nell'ultima settimana abbiamo provato a convincere mille volte mia madre a non farmi partire, e ci stavamo riuscendo. Ma poi dopo aver dato a padellate a mio padre, è svanita quella piccola possibilità.

Eravamo rimaste sole a casa mia io e Marty, stavamo saltando di gioia perché forse eravamo riuscite a convincere i miei.

Dopo un po' sentimmo dei rumori al piano di sotto, Marty prese la mazza da baseball nel mio armadio, mentre io afferrai la mia padella di emergenza sotto il letto.

Scese di sotto ci avventammo di mio padre, inconsce del fatto che si trattasse di mio padre, e lui iniziò a strillare varie cose brutte per poi farci capire che si trattasse di lui invece che di un ladro.

Dopo quello non mi vollero più far rimanere.

Infine c'è Josh.

Cosa c'è da dire su Josh? È il solito stra figo della scuola che si fa di canne e tutto ciò che coinvolge il dimenticare le cose, salta le lezioni e cosa simili, che per qualche gioia a me commessa è diventato facilmente mio amico inserendosi nel gruppo di matti.

Con lui provai a convincere i miei in un modo stranissimo, anche se molto divertente.

L'ultima sera a me rimasta, andammo in un pub, fù una delle prime volte in cui ci andai.

Mi ubriacai - era tutto uno strano piano creato da Josh- e quando arrivai a casa accompagnata da Josh e la sua mente masochista.

Disse ai miei genitori cose tipo "si è ubriacata per protesta, non vuole partire, lasciatela qui!" E "non potete rovinare la vita di una piccola adolescente" e in tutta risposta, mia madre stufa di tutto ciò mi prese e chiuse la porta in faccia a Jo, per poi chiedergli scusa questa mattina davanti l'aereoporto.

Sorrisi ripensando a tutti i miei amici e immaginando le avventure che avevamo avuto fino ad un giorno fà.

Mi addormentai pensando a quando avrei potuto mai rivederli.

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