Capitolo 3

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Ma perché proprio quel troglodita con cui ho litigato stamattina dovevo trovarmi a cena? Ma lì su mi odiano proprio, la mia Fatina si è presa una vacanza o si diverte semplicemente a darmi sui nervi?

"Cameron.." mormorai non facendomi sentire trovandomelo davanti con la sua famiglia "benvenuti" continuai spostandomi per farli entrare.

"Grazie, tu devi essere Siria, giusto?" Mi chiese una donna molto elegante con un sorriso grandissimo che presumo fosse la madre dell'individuo.

Annuii.

"Tua madre mi ha parlato molto di te, comunque piacere, io sono Gina, lui è mio marito Josh, e poi ci sono i miei figli, Cameron e Sierra." Continuò

"Lei già mi conosce" Disse Cameron

"Oh, davvero?" Chiese la madre facendo un sorriso ancora più grande, ma quanto cazzo sorrideva questa donna?

"Purtroppo" mormorai facendomi sentire solo da lui che sorrise.

Ma perché oggi sorridevano tutti? Io ero esausta, tra scuola e trogloditi che ti ritrovi a casa. Non si può stare neanche in casa propria che si riempie di trogloditi.

Giuro che se qualcun altro mi sorride in faccia gli taglio la testa.

"Sono felice e come vi siete conosciuti?" Chiese lei.

Ma gli affari suoi no?

"Scusate, credo che mia madre mi abbia chiamata per la tavola" dissi dileguandomi.

Misi la tavola e dopodiché mi buttai sul divano vicino Sierra.

I ragazzi erano andati sopra a giocare alla play.

"Allora a quanto pare conosci mio fratello.." disse lei vaga

"Purtroppo si" dissi

"Non ti va molto a genio?"

"Per niente è solo un idiota pieno di sè."

"Di solito le ragazze corrono dietro Cam, non provano ad evitarlo come fai tu"

"Io sono diversa." Dissi fiera di me

"Evita di innamorarti, potrebbe portarti a letto e poi lasciarti subito dopo, lui è fatto così."

"Oh, fidati non accadrà." Dissi

"A TAVOLA" strillò mia mamma facendomi correre lì, dato il fantastico profumino che si sentiva dal salone.

In qualche modo tattico dei miei finì vicino Cameron, ma perché a me?

Durante la cena parlammo del più e del meno, finché i nostri padri, che fino a quel momento parlavano di politica e lavoro si unirono alla conversazione.

"Allora, Siria, sei alla stessa scuola di Cameron?" Chiese mettendomi in soggezione e mi limitai ad annuire, quell'uomo mi metteva e mette a disagio tutt'ora.

"E dimmi, seguite gli stessi corsi?" Continuò

"Non lo so, oggi ho solo ritirato gli orari dei corsi e fatto un giro per la scuola." Affermai

"Ma sei all'ultimo anno?" Continuò imperterrito con le domande. Ma non si stanca?

"No, al terzo." Dissi io

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