Chapter 2

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Quello a cui avrei dovuto suonare era un concerto indie rock e la band per la quale avrei fatto da chitarrista di supporto erano i Dorothy The Band; quindi il pubblico non era certamente formato da ragazzine urlanti ma bensì da uomini obesi e sudaticci e motociclisti con giacche di pelle.

Appena entrai nel backstage avvertii una puzza di alcool e sudore disumana, poi vidi Jay e mi sentii meglio.

Jay è un mio compagno di band ma soprattutto il mio migliore amico, in realtà si chiama Giacomo ma quando eravamo piccoli e giocavamo insieme lo chiamavo Jay e da allora per me è sempre rimasto così fino a quando anche gli altri hanno cominciato a chiamarlo come facevo io.

Ha due anni più di me e mi supera di almeno trenta centimetri, a dire la verità sono io che sono un po più bassa della media, ma non importa.

Ha i capelli biondissimi quasi bianchi e fa sempre il codino, qualche volta gli capita anche di mettere il cappellino, ma io lo preferisco senza. È decisamente il più bello dei ragazzi del gruppo, tutte le ragazze che ci seguono stravedono per lui.

Non che gli altri ragazzi siano brutti, anzi in generale sono tutti molto belli, ma lui spicca sugli altri.

Oggi ho proibito loro di venire qua, e in teoria neanche lui sarebbe dovuto esserci; domani abbiamo un concerto abbastanza importante e avevo detto loro di stare a casa e andare a dormire presto, ma lui deve sempre differenziarsi dagli altri e quindi è venuto.

"Hey che ci fai qui?" Gli dico avvicinandomi a lui

"Sono venuto a vederti, insomma sta sera suonerai insieme a Dorothy, avevi bisogno di supporto morale" lui suona il basso elettrico e si sa che bassisti e chitarristi non vanno molto d'accordo, infatti quando si parla di musica, per quanto possiamo essere migliori amici, diventiamo peggio di cane e gatto.

"Grazie, ma ti avevo detto di andare a dormire presto"

"Tranquilla starò solo per qualche canzone e poi me ne vado"

"Bravo il mio piccolino, che va a fare la nanna" dico sfottendolo

"Va la stronza" dice avvicinandosi sempre di più a me, quando veniamo interrotti da una signora che ci dice che il concerto inizierà tra un quarto d'ora e che devo salire sul palco.

A questo punto mi metto in spalla la mia chitarra e mi avvicino alle scalette che portano al palco.

Jay mi segue fin lì poi mi da un cinque e mi dice " in bocca al lupo, sore" prima di tirarmi un ceffone sul sedere: il nostro rito prima di salire sul palco.

Poco dopo che sono salita io è arrivata anche Dorothy, e il concerto è iniziato, tra il pubblico ho visto anche qualche cartellone rivolto a me, perche avevo scritto sui social che avrei suonato qui, ma non pensavo sarebbe venuto qualcuno a vedermi.

Dopo l'ultima canzone le luci si spengono e il fumo diminuisce, ma io ho ancora tutta l'adrenalina incollata addosso; mi congratulo con Dorothy per il meraviglioso concerto e la ringrazio per avermi dato la possibilità di suonare con lei, e dopo aver sistemato le mie cose, prendo il telefono per chiamare un taxi.

In qualche modo devo tornare a casa, e Jay per una volta mi ha ascoltato ed è tornato a casa, forse però un po' mi pento di quello che gli ho detto, se fosse qui potrei dirgli come mi sento e come è stato suonare li sopra con la mia band preferita.

A un certo punto sento qualcuno alle mie spalle dire

"Hey hai suonato da dio questa sera"

Mi giro si scatto e colpisco qualcosa con la mia chitarra che ancora tenevo in mano; sento gemere di dolore, e appena mi giro vedo un ragazzo piegato in due, con le mani appoggiate li dove non batte il sole

Scusa Ma Ti Amo ||B.M||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora