Capitolo 15

10 1 0
                                    

Il parco, illuminato dalle luci notturne era magnifico.
Così come il ragazzo di fronte a me.

"Ti piace?"
Sorrideva, con quel suo modo di sorridere che mi fa sentire amata.
Lui, la mia spalla, mi stava facendo quest'idiota domanda.
Mi si leggeva in faccia la risposta.

"Stai scherzando? È fantastico!"

Nel frattempo lui si era seduto su una panchina e mi guardava sorridendo.
Poi d'un tratto si mise la testa fra le mani e guardò per terra.

Era tutta la notte che si comportava in modo strano.
Cosa gli stava succedendo?!

"Finn, parla! Che hai?"

"Hai almeno un po' immaginato il motivo per cui ti ho portata qui il giorno di San Valentino?"

"Beh veramente non..."

Mi ha portata qui con uno scopo?!
Ma...non ho idea di cosa sia.

"Perdona la mia ignoranza, ma non saprei proprio..."

"Ma tu mi devi rendere sempre le cose difficili?!"

Ero...confusa...

"Emily...tu...mipiacidasempre!"

Che?

Il ragazzo che non presenta quasi mai timidezza era diventato tutto rosso in volto.

"Scusa ma non ho capito".

"Ma lo fai apposta?!"

"Scusa..."

"Bene. Allora sarò più chiaro ma non chiedermi di ripetertelo."

"Ehm...d'accordo..."

"Emily...dopo la morte di mia madre io mi ero lasciato andare. Facevo cose sbagliate, ero diventato un altro e non ascoltavo più nessuno. Ormai la mia vista era oscurata. I miei parenti e mio padre erano tristi della situazione. Si erano convinti che solo un miracolo sarebbe stato in grado di farmi tornare nella luce.
E quel miracolo...sei tu.
L'unica davanti alla quale ho versato le mie lacrime e non mi ha giudicato.
Ricordo che ogni volta che mi isolavo dagli altri bambini, tu mi veniva vicina e mi travi uno schiaffo. Quello era il tuo segno per dirmi che se fossi rimasto da solo avrei sofferto anche di più.
Tu... Solo grazie a te ho resistito così tanto e resisto ancora adesso.
Tu sei tutto per me.
Perché io...ti amo."

Cosa...?
Cosa?
Cosa??
Perché mi ha detto tutte quelle cose? Io non capisco...
Non ha senso.
Ha detto di amarmi, ma come fratello o amico? Oppure altro...?
Io...

...
...
...

"Emily, ti prego, dì qualcosa..."
...
...
...
"Ho capito. Fa come se non fosse successo nulla, dimentica ciò che ti ho detto."

Alzai lo sguardo e lo guardai fisso negli occhi. Quell'espressione delusa sul suo volto mi stava facendo piangere.
Mi sentii rigate le guance da pesanti gocce d'acqua.

"No no no dai, non piangere. Non volevo..."

"No, scusami tu. Al momento non so come rispondere..."

"Quindi non è del tutto un rifiuto?"

Feci cenno con il capo.
Io dovevo solo rifletterci.
Non ci avevo pensato ma magari non sarebbe stato così impossibile...

"Allora non ti preoccupare. Non piangere. Hai a disposizione tutto il tempo che vuoi."

Sì avvicinò lentamente e mi accarezzò la guancia.

Inaspettatamente si avvicinò ancora e mi diede un bacio sulla guancia.
Come aveva sempre fatto è che avevo sempre accettato di ricevere.

Mi asciugai le lacrime con le maniche della felpa.

"Riceverai presto una mia risposta. Grazie per le cose carine che hai detto."

"È solo quello che penso."

Arrossii un pochino.

Per il ritorno a casa siamo rimasti entrambi zitti. Ma era meglio non aggiungere altro.
C'era una sorta d'imbarazzo, non era mai successo prima. In quel momento volevo solo che tornasse tutto come prima, senza sapere i suoi sentimenti e conoscendo i miei che adesso erano più confusi che mai.

Senza RagioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora