Capitolo 18

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Ritornammo a casa, ero stata in ospedale per poco, ma mi era bastato.
Alex aprì la porta e davanti a noi c'erano Lisa, Sara, Angelica, Dylan e Nico, di sicuro Alex gli avrà detto tutto.

-Congratulazioni Elii!!!- urlò Lisa abbracciandomi.
-Grazie!- dissi timidamente.

È bello avere degli amici che ti stanno accanto, ma io odio stare al centro dell'attenzione, infatti guardavo per terra.
Genn si accorse del mio imbarazzo, venne verso di me, mi cinse i fianchi e mi sussurrò all'orecchio.

-Va tutto bene piccola. Ora staremo sempre insieme.- finì la frase accarezzandomi la pancia, poi mi baciò il collo.

Non vedevo l'ora di stringere tra le braccia quel piccolino, o quella piccolina.

I genitori di Genn li avremmo avvisati dopo che saranno tornati.
Ai miei genitori, invece, toccava dirglielo su skype. Avevo paura a dirglielo.
Sapevo che mi avrebbero fatta tornare a Rimini, e di sicuro mi avrebbero fatta abortire.
Non potevo permetterlo.

Bussarono alla porta, Gennaro andò ad aprire.

-Mamma! Papà!- esclamò.
-Ehi! Ci siamo anche noi!-
Erano tornati i suoi genitori e le sue sorelle.
Genn li abbracciò.

Si fece sera, ritornarono tutti a casa, Sara rimase a dormire da Alex anche quella sera.
Era arrivato il momento di dare la notizia ai genitori di Genn.

-Mamma, papà, io ed Eli dobbiamo darvi una bella notizia.-
-Di cosa si tratta?- chiese preoccupato suo padre.
-Papà tranquillo. Non è niente di brutto.- disse giardandomi e sorridendo.

Andammo a sederci sul divano.
-Quindi? Cosa dovevate dirci di tanto importante?- ci chiese sua mamma.
Genn mi prese la mano e me la strinse.
-Elisabetta è incinta.- esclamò entusiasto.
Sua mamma mi abbracciò, e il padre gli diede una pacca sulla spalla.
-Congratulazioni figliolo!- gli disse.
-Tanti auguri ragazzi.- disse sua mamma, abbracciandolo.
-Grazie di cuore.- risposi io.

Andammo a letto.
-Amore?- lo chiamai.
-Si?- rispose lui.
-Come faremo a dirlo ai miei genitori?- gli chiesi spaventata.
-Non preoccuparti piccola.- mi rassicurò.
-Di sicuro mi faranno ritornare a Rimini.-
-Non dire così. Te l'ho già detto. Niente e nessuno ci separerà.- disse baciandomi. -Se è maschio come lo chiamiamo?- aggiunse dopo un po'.
-A me piacerebbe Lorenzo.- risposi.
-A me piace Federico.- disse lui.
-No ti prego. Federico no.-
-Perchè?- mi chiese confuso.
-È una storia lunga.- risposi per sviare il discorso.
-Ho tempo.-
-È un mio ex.- rimasi sul vago.
-E qual'è il problema?-
-Non era proprio un bravo ragazzo.- risposi trattenendo le lacrime.
-Cioè? Cosa ti ha fatto?- chiese arrabbiato.
-Non ne voglio parlare.- sviai il discorso. Mi girai voltando la schena a Genn e feci finta di dormire.
-Scusa- lo sentii sussurrare, mi si avvicinò e mi abbracciò.
-No. Scusa tu.- gli presi la mano e la baciai.
-Ti amo.- disse lui.
-Ti amo anche io.- risposi.

Ci addormentammo abbracciati.
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Il giorno dopo
GENN
Mi svegliai presto, dovevo preparare la colazione ad Eli, da portarle a letto.

Era il suo compleanno, 18 anni, e dovevo farle passare una bellissima giornata.

-Buongiorno festeggiata!- la salutai.
-Ehi!-
Le diedi il vassoio con la colazione.
-Grazie amore.-
Non risposi. Le sorrisi come risposta.

Per colazione mia mamma aveva preparato i pancake.

ELI
Andammo al piano di sotto, dove trovammo i genitori di Genn e le sue sorelle.

-Buongiorno.- salutai tutti.
-Augurii!!- urlarono in coro.
-Ahaha. Grazie.- risposi ridendo.

-Bene. Io ed Eli dobbiamo uscire.- avvertì Genn i suoi genitori.
-Dove andate di bello?- chiese suo Padre.
-Dobbiamo andare da Alex e Sara.- rispose Genn.
-Poi dobbiaml passare a prendere Angelica, Nico, Lisa e Dylan.- continuai io.
-Bene. Divertitevi.- ci salutò sua mamma.

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