Capitolo 21

46 5 3
                                    

ELI
Sabato. Il giorno della visita.
Svegliai Genn.
-Hey. Oggi non vai a scuola?- mi chiese.
-Si che ci vado. Solo che volevo salutarti.- mi giustificai sistemandomi meglio contro il suo petto.
-Devo andare.- dissi.
-Nooo.- si lamentò.

Tornata a casa mi buttai sul divano.
-Che giornata stressante..- sbuffai.
Genn sbucò dalla cucina e per poco non mi fece prendere un colpo. Che dico?! Il colpo l'ho preso!

-Non farlo mai più!- sbottai.
La sua risata si trasformò in espressione seria. Mi resi conto che forse avevo alzato un po' troppo la voce.
-Scusa- dissi. -È che mi sento incazzata col mondo! E sono anche affamata.- ammisi facendolo ridere.
-Madame, se vuole seguirmi le servirò ciò che desidera.- disse porgendomi la mano.
-Oh molto gentile signore.- dissi ridacchiando.
Mi fece sedere e mi mise davanti un piatto con petto di pollo e contorno di insalata, mentre per lui il petto di pollo con patatine fritte.

Guardai il piatto di Genn, poi lui, poi di nuovo il piatto.
-Dai prendi.- disse con mezzo sorriso.
Ho già detto che è stupendo quando sorride?
Presi una patatina fritta dal piatto del ragazzo col sorriso più bello che abbia mai visto.
Appena mandai giù la patatina corsi in bagno a vomitare, Genn mi raggiunse, mi prese i capelli e mi tenne la fronte.

-Forse non gli piacciono.- disse accarezzandomi la pancia.
-Già.- dissi.

Finimmo di mangiare e mi andai a stendere sul letto.
Lo schermo del mio cellulare si illuminò: un messaggio da Angelica. Sbloccai il telefono e lessi il messaggio.
"Scusa Eli, ma io e Nico dobbiamo amdarcene. Torniamo in Spagna. Ciao, mi mancherai."
La chiamai.
-Perchè parti?-
-Perchè io e Nico dobbiamo tornare a casa nostra.-
-Okay ma quando?-
-Siamo già in aereoporto, ci stiamo per imbarcare, aspettiamo solo che chiamino il nostro volo.-
-Ma...-
-Niente ma Eli. Vivi la tua vita felice con Gennaro. Vi auguro il meglio. Addio.- e chiuse senza farmi replicare.

Raggiunsi Genn sul divano.
-Angelica e Nico partono, tornano in Spagna, per sempre. Stanno per imbarcarsi. Angelica non ha voluto dirmi perchè.-
-Almeno lui e Sara non litigheranno più.-
-Si ma mi dispiace per Alex. Lui e Nico avevano legato molto.-
-Già. Parlando di Alex, che fine ha fatto?-
-Ora che ci penso non si è fatto più vivo da quando Sara è andata a stare da lui.- riflettei.
-Non penserai che...- si bloccò per la suoneria del mio telefono.
-Oh cazzo! Oggi ho la visita. Genn andiamo!- saltai in piedi, mi ero completamente dimenticata.
Presi il telefono, la borsa e mi catapultai fuori casa.

Arrivati in ospedale un'infermiera mi chiamò ed entrammo nello studio della dottoressa.
Era una donna sulla trentina, con lunghi capelli castani legati in una treccia, indossava un vestito lungo fino al ginocchio color nero, e da sopra un camice bianco, ai piedi aveva delle ballerine blu scuro.

Mi fece stendere sul lettino, indossò dei guanti e mi mise un gel freddo sulla pancia, poi, con uno strimento, spalmava il gel, e contemporaneamente mi schiacciava la pancia.

Dopo un'oretta tornanmo a casa, era ancora presto per sapere il sesso del bambino, ma da quel che ha detto la dottoressa è sano.

-Tornando al discorso di prima- iniziò Genn. -Secondo te Alex e Sara...- venne nuovamente interrotto dalla suoneria del suo cellulare.

GENN
Oggi non riesco a finire il discorso.
Risposi al telefono, era Alex.

G: Oi Ale! Ma che fine hai fatto?
A: Ciao anche a te, si sto bene, grazie per avermelo chiesto.
G: Anche io sto abbastanza bene. Cosa dovevi dirmi?
A: Stasera tu ed Eli siete ospiti a casa mia a cena. Alle 20.00 vi voglio fuori dalla porta di casa mia, sia chiaro. Ho una cosa importante da dirvi.
G: Cosa? Piccolo indizio.
A: Non ti dico niente, devi aspettare stasera.
G: Ma...
A: Stasera.
G: Okay. Ciao.

Uffa! Voglio saperlo.
Okay, ammetto che quando faccio così sembro un bambino, ma è più forte di me, sono troppo curioso.

ELI
-Era Alex. Ha detto che alle 20.00 dobbiamo stare a casa sua,deve dirci una cosa importante.-
-Alle 20.00?!- mi allarmai. -Devo andare a prepararmi!- saltai dal divano e corsi su per le scale.

Entrai in bagno e mi feci uma doccia, misi l'intimo, mi asciugai i capelli piastrandomeli.
Andai in camera da letto, aprii l'armadio e cercai un vestito.

Buio....

Sentii la voce di mia madre che mi chiamava, e una mano che mi scuoteva, aprii gli occhi, e mi accorsi di essere in macchina in un parcheggio.

-Eli dai svegliati.-
-Dov'è Genn?!- chiesi allarmata.
-Dentro al centro commerciale. Da che le tue amiche ti aspettano.-
-Cosa?-
Mia madre sbuffò.
-Ci ha rotto tanto le scatole per vedere gli Urban Strangers e ora te ne dimentichi anche. Scendi da questa macchina o torniamo a casa.- proseguì mio padre.

Era solo un sogno. Mi ero addormentata in macchina e avevo fatto questo sogno. Sembrava così reale. Dal tronde, era troppo bello per essere vero.

MY SPACE
Heyy!! Scusate per l'iemmenso ritardo, ma non trovavo più l'ispirazione.
Comunque, la storia è finita, spero vi sia piaciuta. Non so se farò il sequel, penso di si.
Stavo pensando di cancellare "I Will Wait For You" perchè anche lì non so come continuare, se l'avete letta ditemi cosa ne pensate e se volete che la continui, altrimenti la cancellerò.
Stellinate⭐ e commentate(se vi va)
Baci.
-Lizzy~

Us||Gennaro RaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora