Capitolo 12

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-E...?- la incitai a continuare.
-E ci stiamo frequentando.- disse lei torturandosi le mani.
-Cosa?! Come!? Ma....e Alex?- le chiesi quasi arrabbiata.
-Questo è il problema. Alessio è un ragazzo gentile, simpatico e tutto, ma io mi sono accorta di amare ancora Andrea.- disse lei.

Genn entrò nella stanza poco dopo, e sembrava agitato.
-Amore che succede?- gli chiesi.
-Amore ricordi quando ti ho chiesto di venire con me e tu non volevi per paura che i tuoi dicessero no?- mi chiese.
-Si...?- dissi confusa.
Intanto anche Nadine era scesa, e poi era salita di nuovo, anche lei agitata.
-Ma che succede?- chiesi iniziando ad agitarmi, alzandomi dal letto.
-Eli ci sono i tuoi genitori.- disse Nady in preda al panico.
-COSA?!- urlai. -MERDA!-

Genn mi si avvicino e mi cinse i fianchi.
-Non preoccuparti amore. Niente e nessuno ti porterà via da me.- disse, e poi mi baciò.

Andammo di sotto, e vidi i miei genitori seduti sul divano.
Appena mi videro mi abbracciarono, sembravano sollevati.

-Eli! Perchè te ne sei andata senza avvisarci? Perchè sei scappata?- mi chiese mia madre.
-Io vi avevo lasciato un bigliettino sul tavolo.- dissi io ormai in lacrime.
-Dove hai scritto che saresti venuta qui con lui!- urlò mio padre indicando Genn.
-Calmati.- gli dissi.
Genn mi strinse la mano e mi tirò a sè.
-Amore ti ha costretta? Ti ha fatto del male?- mi chiese mia madre preoccupata.
Genn si stava arrabbiando: aveva stretto i pugni e io,per calmarlo, gli avevo preso la mano, e lui rilassò i pugni.
-No! Non mi ha costretta a fare niente. E non mi ha fatto del male!- dissi arrabbiata.
-Non le farei mai del male.- ribadì Genn, che stringeva ancora la mia mano.
-Tu non parlare!- gli urlò mio padre puntandogli nuovamente il dito contro.
-Non parlargli così!- dissi, mettendomi davanti a Genn, e puntando il dito contro mio padre.
-Eli adesso tu torni a casa con noi. E anche tu Nadine, tuo nonno è preoccupato.- intervenne mia madre rivolgendosi a Nady, la quale sbuffò.
-No! Io amo Gennaro e non lo lascerò mai.- dissi abbracciandolo e baciandogli la guancia.
-Elisabetta! Tu adesso torni a casa con noi perchè siamo i tuoi genitori e devi fare quello che diciamo noi!- urlò mio padre.
-È maggiorenne ormai. Non puó sempre stare attaccata a voi!- urlò Genn.
-Ha ancora 17 anni!- urlò mia madre.
-Tra due settimane 18. E non intendo tornare a Rimini.- urlai io.
-E come farai per la scuola?- chiese mi madre.
-Mi ci iscriverò lunedì. Vi prego lasciatemi qui. Qua si sta bene, e sono vicina alle zie se dovessi avere bisogno.- dissi io. Le mie zie abitano in Puglia, ma una vive a Napoli.
-Va bene. Ma al primo brutto voto o alla prima lamentela tornerai a Rimini.- disse mio padre.
Ci salutammo e poi se ne andarono.

Io mi misi a piangere e abbracciai Genn, che mi strinse sempre più forte.
-Shh. Non piangere piccola.- mi disse accarezzandomi i capelli.
-Ti amo Genn.- gli dissi lasciandogli un leggero bacio sul collo.
-Ti amo anche io Eli.- mi disse baciandomi la fronte.

In un istante Sara, Angelica, Nadine, Alex e Nico ci abbracciarono.
*********
Il giorno dopo.

Questa mattina sarei dovuta andare a scuola, perciò mi alzai abastanza presto, facendo attenzione a non svegliare Genn che dormiva come un bambino. Che carino.

Appena mi fui alzata andai in bagno, poi mi vestii, feci colazione e tornai da Genn per salutarlo.
Gli lasciai un leggero bacio sull'angolo della bocca, sperando di non svegliarlo, ma lui, come se avesse ascoltato i miei pensieri, si svegliò.

-Scusa, non volevo svegliarti.- gli dissi sussurrando.
-Non preoccuparti.- disse con voce roca, alzandosi sui gomiti. -Devi già andare?- mi chiese.
-Sì. Si va a scuola.- risposi io.
Ci salutammo con un bacio ed io uscii di casa.

GENN
Mentre Eli era a scuola, io, Sara e Alex uscimmo.

-Dov'è Nady.- chiese Sara ad Alex.
-È andata a scuola con Eli.- rispose lui ovvio.
-No. Nadine non va più a scuola.- intervenni io.
-Provo a chiamarla.- disse Alex, iniziando ad agitarsi.

ALEX
Feci il numero di Nadine, ma lei non rispose. Provai a richiamarla, ma niente.
Le mandai due messaggi e poi raggiunsi gli altri.

NADY
Sono una stupida lo so! Ero con Andrea, e avevo mentito ad Alex.

Poco dopo mi arrivò una chiamata da Alex, non risposi. Mi sentivo in colpa.

-Chi è?- mi chiese Andrea.
-Ehm...è un mio amico.- risposi nervosa.
-Nad- lui mi chiama così -Perchè sei agitata?-
-No. Non ti preoccupare. Non è niente. Sai è lunedì mattina e..-
-Capito.-

Poi mi arrivarono due messaggi.
Da Alex:
'Nady dove sei? Non sei a scuola?'
'Appena puoi chiamami.'

Dopo averli letti scrissi a Eli.
Lei mi aiuta sempre, ma questa volta ho paura che se la prenda con me.

Us||Gennaro RaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora