Ormai non stavamo più correndo, semplicemente camminavamo mano nella mano, io avevo un sorriso stampato in faccia e per fortuna dove stavamo noi non c'erano persone.
Continuavo a guardarmi attorno per capire più o meno quanto mancava ad arrivare alla spiaggia ma sinceramente non intravidi neanche un po' di mare davanti ai miei occhi.
Ad un certo punto sentii Jungkookie stringere la presa della mia mano e quando mi voltai per guardarlo notai che dietro di noi c'era casa sua.
« Perché siamo qui? » chiesi con tono spaesato.
« Beh ... la cosa della spiaggia non era vera, io voglio stare in pace da solo con te, senza che nessuno ci può vedere, in più possiamo essere noi stessi così » rispose lui attirandomi verso il suo petto e stringendo un braccio attorno ai miei fianchi.
Subito il mio cuore prese a battere come un martello e dentro di me sentivo svariate sensazioni una più bella dell'altra.
Volevo baciarlo, coccolarlo, sentirlo mio, ma dopotutto queste erano tre delle tante cose che avrei voluto farci assieme, perché lo amavo e tutto ciò che riguardava lui per me era importante.
« Ti senti a disagio piccolo? » chiese Jungkook facendo un sorrisetto malizioso.
« Ei io sono più grande di te mh, quindi il piccoletto sei tu » risposi premendo un dito contro il suo petto e ridendo.
« Oh si lo sono di età ma non di testa e di fisico » disse lui facendo uno sguardo pervertito e scoppiando a ridere come uno scemo per poi aprire il cancello di casa sua.
« A volte mi chiedo cosa ti passa per la testa davvero » sussurrai scuotendo la testa e unendomi alla sua risata.
In quell'istante lo seguii e insieme, mano nella mano, entrammo dentro il suo salotto, io alzai lo sguardo e gli sorrisi.
Ad un certo punto Jungkookie mi trascinò in camera sua e chiuse la porta per poi buttarsi sul letto come una stella marina.
Subito scoppiai a ridere e mi misi una mano sulla fronte vedendo il suo atteggiamento tanto innocente quanto sensuale.
« Sei ancora un bimbo tu » dissi togliendomi la giacca e sbottonando la camicia visto che faceva abbastanza caldo.
« Uh si un bimbo che vuole giocare » rispose lui prendendomi per il braccio e tirandomi sopra di lui.
Poco dopo rotolò di lato sul letto e così me lo ritrovai tra le mie gambe mentre faceva sempre quel sorrisetto che prima o poi mi avrebbe ucciso da quanto era bello.
« Ah si? Sorry ma papà si deve prima mettere il pigiama » dissi ridendo e cercando di spostarlo con le mani anche se sembrava un sasso irremovibile.
« Ma io non credo, sai stai bene anche senza vestiti, anzi sei molto più sexy quando non indossi niente » sussurrò Jungkook al mio orecchio mentre sentivo una scia di brividi percorrermi tutto lungo la schiena.
« Sei un bimbo cattivo, vuoi provocare papà eh » risposi cercando di mantenere un tono fermo e deciso, anche se dentro di me volevo concedermi subito a lui.
« Non ho bisogno di provocarti, so che vorresti spogliarmi con lo sguardo ad ogni secondo » disse Jungkookie ridendo e dandomi un piccolo bacio sul collo.
« Sisi, vai convinto » dissi a mia volta ridendo.
Ovvio che ti spoglierei con lo sguardo in meno di tre secondi ma non te lo dirò mai Jungkookie.
Non volevo fargli capire quanto lo desideravo perché così avrebbe vinto lui a questa sfida che mi stava proponendo con le sue parole, anzi rispondendogli in quel modo stavo giocando anche io.
Alzai un attimo lo sguardo e guardai quei suoi occhi misti tra il nero e il marroni che mi scrutavano attentamente come se volessero leggermi dentro.
« Perché mi fissi? » chiesi arrossendo lievemente sotto il suo sguardo.
« Perché sei bellissimo ... sai a volte mi sento un mostro guardandoti ... ti ho sempre trattato male perché non volevo che soffrissi sapendo di non poter essere mai tuo ... tutte quelle cose che dicevo non le ho mai pensate ... sapere che piangevi a causa mia ... mi uccide dentro » rispose Jungkookie abbassando lo sguardo e girando il viso dall'alta parte per non guardarmi.
« Ei, nono, non voglio che ti senti così, dopo che mi hai spiegato tutto mi sono sentito meglio sai? Perché sapevo che non pensavi veramente quelle cose, quindi ti prego sii felice, anzi voglio che sei felice con me » dissi prendendogli le guance tra le mani e obbligandolo a fissare i miei occhi.
Il suo sguardo era leggermente cupo e triste ma non volevo vederlo così per colpa del passato, non era giusto perché ora dovevamo goderci solo il presente, noi due, insieme.
« Io voglio renderti felice Hyung, sei tutto quello che ho, i miei genitori mi reputano il figlio prodigio che non sono e pretendono troppo da me, come gli altri del resto, mentre tu, tu mi accetti per quello che sono, e già questo mi basta per essere in debito con te » rispose Jungkookie per poi baciarmi sulle labbra.
Dopo qualche minuto quel bacio diventò sempre più passionale e pieno di bisogno, come se non ci bastasse il contatto che avevamo, entrambi desideravamo di più.
In quell'istante ribaltai la situazione e mi misi io sopra di lui mentre continuavo a baciarlo con foga, come se non ne avessi mai abbastanza.
Subito spostai le mie labbra sul suo collo e presi a fargli una scia di succhiotti fino alla clavicola, qualche secondo dopo gli sbottonai la camicia e poi gliela sfilai iniziando a baciargli il petto.
Era così dannatamente perfetto che avrei voluto sbatterlo direttamente al muro senza controllare le mie azioni, ma per ora preferivo fare il bravo ragazzo.
Subito continuai a scendere fino a quando sfiorai con le mie labbra il bordo dei suoi pantaloni e un sorrisetto mi si stampo in faccia sentendo che stava facendo piccoli gemiti sotto il mio tocco.
Con una mossa veloce gli sbottonai i pantaloni e li lanciai in aria senza sapere esattamente dove, ma poco m'importava.
Per provocarlo misi la mia mano sui suoi boxer e sfiorai la sua intimità accarezzandola, i gemiti di Jungkook aumentarono automaticamente mentre premevo la mia mano e vederlo in quello stato per me mi eccitava ancora di più.
« Jungkookie siamo a casa! » gridò una voce dal salotto facendo tornare alla realtà.
« Oh cazzo » sussurrò Kookie guardandomi e scuotendo la testa.
« Siamo nella merda » dissi a mia volta togliendomi velocemente da sopra di lui e nascondendomi sotto le coperte.
« Fai finta di dormire, funziona sempre » rispose lui girandosi di lato e imitando alcuni russi.
Io annuii e feci lo stesso mentre sua madre aprii la porta e ci guardò per alcuni secondo poi chiuse la porta e se ne andò lasciandoci lì.
« Hyung ... ora non possiamo far niente ... hanno la camera attaccata la mia ... mi dispiace vado a farmi la doccia ... così mi calmo » disse Jungkookie alzandosi e scappando in bagno come un bimbo impaurito.
Sinceramente non ero arrabbiato, anzi mi faceva pena perché lo avevo fatto eccitare e purtroppo non potevo soddisfarlo.
Spazio autrice:
Salve!
Ecco il nuovo capitolo della vkook!
Spero vivamente che vi sia piaciuto e se volete lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate!
Vi piacerebbe che facessi ogni tanto anche il punto di vista di Jungkookie? Fatemelo sapere nei commenti!
Bacie e alla prossima!<3
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Don't let me fall: Un amore proibito || Vkook [In revisione]
FanfictionEro sempre stato chiuso in me stesso, guardavo il mondo da un piccolo punto di vista e tutto mi sembrava come sconosciuto. Io Kim Taehyung da quando conoscevo quel ragazzo non capivo più chi ero o cosa stavo diventando per colpa sua. Si, lo amavo ma...