Capitolo 31

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Pov Jungkook

Ero letteralmente distrutto, da quando Taehyung aveva detto che la nostra storia era finita io non riuscivo più a concepire le cose, oltretutto non mi azzardavo ad andare al dormitorio, infatti stavo a casa.

L'unica persona che volevo al mio fianco era lui non Rachel, oltretutto lei non doveva dirglielo anzi tra qualche giorno avrei raccontato tutto io a Tae quindi ora la odiavo proprio.

Tra una settimana dovevo sposarmi con quella arpia e ancora non ci potevo credere, i miei genitori continuavano a ripetermi di uscire dalla mia stanza ma io non volevo.

Vivere senza il mio Hyung era come stare nell'oblio più totale, mi sentivo vuoto e le mie barriere erano crollate improvvisamente.

Lo trattavo male qualche mese fa proprio per non arrivare a questo istante qua, quello in cui ci saremmo dovuti separare a causa dei miei genitori.

Ora me ne stavo sdraiato nel letto a pancia in sotto con il viso schiacciato nel cuscino ancora umido dalle lacrime che avevo verso pochi secondi prima.

Mi sentivo uno stupido, se avessi fatto qualcosa, se solo mi fossi opposto prima a tutto questo, magari io e Taehyung non avremmo sofferto così tanto.

Lentamente spostai lo sguardo verso il muro dove qualche settimana fa avevo appeso una foto con quello che era il mio ragazzo.

Già ... perché ora non sei più mio ...

Mi ripetevo quella frase nella mente mentre fissavo quella immagine che ci rappresentava felici con un bellissimo sorriso stampato in faccia.

Peccato che ormai non fosse più così perché tutto era svanito nel nulla, come un pezzo di carta bruciato.

Noi eravamo la cenere di quel foglio, dispersa nell'aria senza sapere dove andare.

Improvvisamente sentii qualcuno bussare alla porta della mia stanza così misi il cuscino sopra la mia testa e respirai pesantemente.

« Jungkookie sono io, tua madre ha detto che dobbiamo parlare dei preparativi » disse una voce femminile.

Subito mi alzai di scatto dal letto con ancora gli occhi gonfi e senza accorgermene spinsi Rachel contro la parete facendole sbattere la schiena.

« Non me ne frega un cazzo del matrimonio! Non me ne frega neanche di te! » urlai stringendo i pugni e cercando di mantenere la calma.

« Prima di tutto tieni le mani a posto, secondo ci dobbiamo sposare in un modo o nell'altro quindi arrenditi e datti da fare » rispose lei toccandosi il capo con la mano destra e facendo un smorfia.

Ma cosa mi prende ....

Immediatamente indietreggiai allontanandomi dal corpo di Rachel e mi appoggiai all'anta dell'armadio.

Avevo appena spintonato una ragazza, quella che tra una settimana sarebbe stata mia moglie, non volevo diventare uno di quei mariti che picchiano la propria compagna, quello non ero io.

« Io ... occupati tu del matrimonio ... ho bisogno di prendere aria » quella fu l'unica cosa che dissi prima di mettermi le scarpe e scappare fuori di casa.

Pov Taehyung

Sembravo uno zombie vivente, giravo per il dormitorio avanti e indietro senza sapere cosa fare, soprattutto perché ogni angolo di quella casa mi ricordava lui.

Non avevo neanche il coraggio di pronunciare il suo nome, anche solo a sentirlo mi veniva la pelle d'oca e ripensavo a tutti i bei momenti passati insieme.

Ormai non volevo neanche cantare mi sentivo del tutto svuotato come se la parte più bella di me non esistesse più e in realtà era proprio così.

Improvvisamente vedi apparire di fronte a me Jimin così io mi voltai e riniziai a camminare per la mia strada.

« Taehyung aspetta! Non puoi evitarmi a vita e dobbiamo parlare » disse lui mettendosi davanti a me e obbligandomi a fermarmi.

« Jimin ... mi hai tirato un pugno in faccia ... » risposi alzando lo sguardo per guardare i suoi occhi.

« Mi dispiace non volevo colpire te e lo sai ... poi credo che dovremo parlare di altro invece » continuò Jimin incrociando le braccia al petto.

« E di cosa scusami? » chiesi alzando un sopracciglio.

« Di Jeon Jungkook » disse lui con tutta la normalità di questo mondo.

Immediatamente il mio corpo si irrigidì e una scia di brividi percorsero la mia schiena lasciandomi senza fiato.

Ecco cosa mi provoca ascoltare anche solo il tuo nome ...

Istintivamente chiusi gli occhi cercando di calmare il mio cuore che involontariamente batteva all'impazzata senza sapere neanche io il perché.

« Io credo proprio di no, non sono affari tuoi quindi stanne fuori Jimin » dissi distogliendo lo sguardo e salendo al piano di sopra.

Velocemente iniziai a camminare verso la mia camera passando davanti a quella di Jungkook e mi fermai un secondo ammirando la sua stanza.

La porta era socchiusa e si poteva benissimo vedere il letto ricoperto dalle lenzuola bianche, lentamente mi avvicinai poi entrai e posai una mano sul suo cuscino.

Ancora c'è il tuo profumo ...

Senza neanche accorgermene iniziarono a diventarmi gli occhi lucidi e così scossi la testa cercando di cacciare indietro le lacrime.

A piccoli passi continuai a camminare ritrovandomi davanti la sua scrivania, c'era un piccolo cassetto mezzo aperto e feci per chiuderlo ma un qualcosa attirò la mia attenzione.

Sempre lentamente aprii del tutto il cassetto e tirai fuori un diario in pelle legato con un cordoncino per tenerlo chiuso.

Subito lo srotolai così da poterlo aprire e infine mi ritrovai la prima pagina davanti, era un diario in cui scriveva tutto quello che gli succedeva.

Sorrisi vedendo degli gli scarabocchi ai lati delle pagine come faceva di solito anche sugli spartiti quando non aveva niente da fare.

Qualche istante dopo spostai lo sguardo sulle lettere che ricoprivano quella sottile carta bianca che racchiudeva ogni piccolo pensiero di lui poi iniziai a leggere.

Caro Diario ti scrivo ....


Spazio autrice:

Salve!

Ecco il nuovo capitolo della vkook!

Spero che vi sia piaciuto e se volete lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate!

Bacie e alla prossima!<3

Don't let me fall: Un amore proibito || Vkook [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora