Capitolo sei

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Roger
Oggi sarebbe stato il compleanno di mia madre, lei adorava le feste e noi ogni anno ne preparavamo una con tanto di regalo.
L'anno scorso organizzai tutto io, mamma era uscita con le sue amiche e tornato da scuola mi misi a lavoro, attacai festoni e palloncini mentre Ann la bambinaia di mia sorella preparò la torta preferita di mamma quella con crema chantilly e frutta secca.
Quando entrò dalla porta di casa rimase senza parole, in casa c'erano tutti i nonni, le sue amiche, gli zii mancava solo mio padre, la festa era comunque un successo anche senza la sua presenza ma si vedeva che mia madre lo volesse lì nonostante tutto lei lo amava ancora le si leggeva negli occhi e per quanto lui potesse fargli del male ai suoi occhi era sempre perfetto.
Trascorremmo la festa in pace e quando tutti andarono via e io rimasi solo con mia madre le diedi il regalo.
<<Bella festa vero?>> gli domandai.
<<Bella davvero grazie.>> disse abbracciandomi.
<<Devo darti il mio regalo..tieni.>> dissi passandole la busta che tenevo dietro la schiena.
Lei mi sorrise e poi la aprì per vederne il contenuto.
<<È bellissima tesoro.>> disse fissando la collana.
<<Ti piace?>>
<<Si moltissimo.>>
Le attaccai la collana al collo e ricordo che la rendeva ancora più bella di come non fosse già.
<<Ti sta molto bene.>>
<<Grazie Roger.>>
<<Mi dispiace..per papà intendo so che ti aspettavi che venisse anche lui.>>
<<Non ti preoccupare conosco tuo padre.>>
<<Sei triste?>>
<<No tesoro come potrei.>> disse ammaccando un lieve sorriso.
Quello è stato il suo ultimo compleanno insieme alla sua famiglia e insieme a me, mi manca così tanto vorrei che fosse qui oggi vicino a me a ridere e scherzare come faceva sempre ma non posso cancellare il passato.

Non so se farmi vedere a scuola oggi, se incrociassi Amber mi farebbe un sacco di domande sul mio stato e non ho voglia di risponderle, non ce l'ho con lei dio solo sa quanto vorrei condividere questo dolore con lei, renderla partecipe della mia vita non dovrei allontanarla da me perché muoio quando non mi sta vicino ma devo farlo perché io non posso renderla felice.
Sono a casa e non ho nulla da fare, è ancora mattina presto e sono sveglio già da un po', Mary è fuori con Ann e torneranno solo in tarda serata se resto a casa continuerò solo a torturarmi così decido di andare a scuola ma stavolta senza aspettarla.
Entrato in classe la vedo chiacchierare con alcune ragazze non vado a salutarla è lei che quando si accorge di me interrompe quello che stava facendo.
<<Ehi.>> dice.
<<Ciao.>>
<<Credevo di trovarti fuori casa ad aspettarmi oggi.>>
<<Lo so..è che mi sono svegliato tardi.>> improvviso.
<<Okay.>>
<<Hai studiato per la verifica di
oggi?>> gli domando.
<<Si..tu scommetto che non hai aperto nemmeno il libro.>> dice facendomi una smorfia.
<<No infatti.>> rido dandole ragione.
<<Oggi ho visto Albert.>>
Cavolo. Che vuole ancora da lei? Non capisce che deve lasciarla stare?
<<Cosa voleva?>> domando cercando di mantenere la calma.
<<Mi ha salutata e mi ha chiesto che ci facessi sola.>>
<<Tutto qui? È andato via dopo?>>
<<Si si.>>
<<Sta attenta a lui>> la avviso.
<<Perché? È un tuo amico no?>>
<<Non più.>>
<< Che è successo tra voi?>>
<<Circa un anno fa ha rubato una macchina quando è successo c'ero anch'io ma non ne sapevo nulla, lui mi ha addossato tutte le colpe..questa è solo una delle tante cose che ha combinato.>>
<<Hai passato un brutto guaio a causa sua?>>
<<Sono ancora vivo come vedi.>> sorrido.
<<Scemo.>> dice ridendo.
<<Allora mi starai a sentire?>>
<<Si papà promesso.>>
<<Bene.>>
<<Posso dirti una cosa?>> chiede con una faccia strana.
<<Certo.>>
<<Perché sei geloso?>>
<<Come?>> faccio muovendomi.
<<Non fare finta di non aver capito..>>
<<Dovrei essere geloso di Albert?>>
<<Non lo so.>>
<<Non sono geloso, dovrei esserlo?>>
<<E se ti dicessi che mi ha chiesto di uscire oggi pomeriggio e che abbia accettato.>> dice guardandomi negli occhi aspettando che reagisca.
<<Non l'hai fatto davvero.>> dico convinto.
<<Come ne sei così sicuro?>>
<<Non lo so però so che non lo faresti mai.>> dico sperando di avere ragione.
<<Dovrei provare invece.>>
<<Cos'è lo fai solo per farmi un dispetto o cosa?>>
<E se anche fosse? Mi pare che non siamo niente io e te.>>
<<No infatti.>> dico torturandomi le mani.
<<Allora perché nn dovrei?>>
<<Hai ragione fa pure ma poi non dire che non ti avevo avvisato.>>
<<Perché vuoi costantemente avere ragione su tutto?>> dice cambiando tono.
<<Non su tutto. Io Albert lo conosco meglio di te lo capisci?>> faccio ormai arrabbiato.
<<Quello che non capisce sei tu.>> sputa fuori.
<<Parla chiaro..che vuoi dire?>> dico infastidito dai suoi giri di parole.
<<Io nulla.>> dice ritirandosi.
<<Si certo..allora perché mi tratti così?>>
<<Come vuoi che mi comporti? Io non riesco a capire più nulla dopo quello che è successo tra noi.>> dice tutto d'un fiato spiazzandomi.
La guardo dapprima senza capire a cosa si stia riferendo ma poi ci arrivo subito e capisco che parla di quella sera quando ci siamo baciati.
<<Amber ti prego ne avevamo già parlato e credevo che tu avessi capito come stanno le cose.>>
<<Capito cosa? Come puoi pensare che abbia capito se non mi dici che senti, che provi come?>>
<<Sai già che nn ne posso parlare..>>
<<Non puoi o non vuoi?>>
<<Sai che vorrei.>>
<<No non so niente invece!>> alza il tono.
A quel punto gli occhi dei nostri compagni sono su di noi.
<<Mettila come ti pare..vuoi andare da lui? Bene divertiti.>> dico facendo un cenno con le mani.
<<Tu vuoi solo dire te l'avevo detto non è così?>>
<<Può essere.>> dico.
<<Ecco vedi lo sapevo.>> dice allontanandosi.
Perché faccio tutto male? Credevo che avesse capito ma forse mi sbagliavo, lei dice di volermi aiutare ma in realtà quello che vuole è solo prendersi gioco di me.
È troppo ingenua e si renderà conto troppo tardi di che razza di persona è Albert e io dove sarò in quel momento? Come potrò aiutarla?
Quando torna in classe non mi parla, non mi guarda zero, tutti ci hanno sentito discutere in classe e sicuramente staranno spettegolando su di noi.
A fine lezione esco per andare a mensa e distrarmi, Amber è uscita poco prima del suono della campanella per andare in bagno credo, percorro i corridoi e mi blocco quando li vedo insieme.
Amber sorride e sembra a suo agio insieme ad Albert che le accarezza i capelli, la scena mi sconvolge rimango lì e mi nascondo spiandoli più attentamente cercando di convincermi che quello che sto vedendo non è reale.

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