Capitolo quattordici

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Amber
Sono giorni che non chiudo occhio, da quando ho capito che Albert nasconde qualcosa non sono più tranquilla.
Oggi a scuola ho provato a parlargli ma senza ottenere niente.  È strano, distante e non capisco perché non si fidi di me. Sicuramente quello di cui non vuole parlare coinvolge anche Roger, deve essere una faccenda seria altrimenti perché non parlarmene?

È quasi ora di pranzo e tra un po' la mensa sarà strapiena, Albert fa finta di seguire la lezione e nel frattempo viene a sedersi accanto a me.
<<Che fai?>> gli domando.
<<Adesso non vuoi nemmeno che mi sieda accanto a te?>>
<<Si ma certo.>>
<<Sei pensierosa o sbaglio.>> 
<<È vero sto pensando.>>
<<E a cosa?>>
<Non importa tanto lo sai già.>>
<<Ti fai troppe domande.>>
<<Forse si ma voglio solo capire tutto qua. Avevi detto di aiutarmi Albert e invece anche tu ti stai chiudendo con me.>>
<<Sei tu che mi costringi a farlo. Ti ho detto mille volte che non posso dirti il motivo per il quale io e Roger abbiamo litigato ma tu sembri non ascoltare che ti prende?>>
<<No che prende a te? Sai che non mi basta il fatto che non puoi dirmi come stanno le cose. Non ti credo, sento che ce qualcosa in più che non mi stai dicendo.>>
<<Piantala di voler sempre sapere tutto. Ci sono cose che non si possono rivelare okay? Non lo capisci che la verità potrebbe farti star male e allontanarti da me?>>
<<È il tuo atteggiamento che mi allontana. Non mi piacciono le bugie, tu ti stai nascondendo dietro alla verità è non mi sta bene.>>
Ci guardiamo senza dire altro e al suono della campanella Albert esce fuorioso dalla classe lanciandomi un brutto sguardo.
Non voglio trattare male nessuno nemmeno lui che in parte se lo merita, voglio solo capirci qualcosa di questa storia ma sembra che qui nessuno abbia voglia di aiutarmi.

Arrivo a casa di Roger e busso alla porta..sembra che non ci sia nessuno e anche le finestre sono chiuse, riprovo più e più volte e finalmente vengono ad aprire.
<<Ciao!>> esulta Mary quando mi vede.
<<Ciao piccola tuo fratello è in
casa?>>
Mi guarda stranita non sapendo che rispondere.
<<Posso entrare?>> le domando.
Sorride e mi spalanca la porta.
<<Allora sai dov'è Roger?>>
<<È in camera sua sali.>>
<<Okay tu rimani qui da sola?>>
<<Si sto davanti la tv a guardare i cartoni.>> ride.
Salgo le scale per dirigermi al piano di sopra e trovo tutto così ordinato e pulito, ora mi toccherà aprire tutte le porte visto che non ho la minima idea di dove sia la sua stanza. Ne trovo una non appena inizia un lungo corridoio ma quando la apro mi accorgo che è il bagno poi una subito dopo ma è chiusa a chiave e infine un'altra che deve essere per forza quella di Roger.
Apro la maniglia lentamente sperando che non sia di cattivo umore o arrabbiato con me e lo trovo che dorme a dorso nudo sul suo letto.
È la prima volta che lo vedo così..riesco a intravedere alcuni tatuaggi dietro il collo e alla schiena e mi avvicino sedendomi sul letto per ammirarlo meglio.
Ha i capelli tutti sudati e spettinati e senza pensarci glieli sistemo ma lui inizia a muoversi.
<<Mmm.>> sibila aprendo gli occhi.
Non dovrei farmi trovare qui ma non voglio proprio andare via in questo momento.
<<Ehi.>> sussurro imbarazzata.
<<Che fai qui?>> dice provando ad alzarsi.
<<I-io ero venuta per parlare.>>
<<Ho tanto mal di testa e muoio di caldo puoi smetterla di parlare e aprire la finestra?>> farfuglia ancora addormentato.
<<Posso?>> faccio toccandogli la fronte.
Mi lascia fare e sento che scotta.
<<Ma tu hai la febbre.>> dico.
<<Non ho niente.>> dice aprendo la finestra della camera.
<<Così ti ammazzi chiudi!>> urlo.
<<Perché? Che c'è?>>
<<Ti sei accorti di essere a torso nudo?>> dico diventando rossa.
<<Ahh no..ma non importa ho caldo.>>
<<Dovresti coprirti per fare scendere la temperatura.>>
<<Certo..è solo per questo o ti imbarazza vedermi così?>> dice malizioso.
<<Cretino! È solo per il tuo bene.>> dico offesa.
<<Dai prendimi una maglietta da quell'armadio.>> dice indicandolo.
<<Ecco tieni.>> dico lanciandogliene una.
<<Ma che modi.>> dice divertito.
<<Dove stanno le coperte?>>
<<Che?>> domanda.
<<Coperte, piumoni..devi coprirti.>>
<<Ma io sto bene.>>
<<Non credo proprio..dai su dimmi dove stanno.>>
<<Credo siano giù nella stanza dopo la cucina.>>
<<Okay vado aspetta qui.>> lo avviso.
È strano trovarsi qui e parlare in questo modo..sembriamo proprio due bambini ma mi diverte questa situazione, perlomeno non stiamo litigando pesantemente è già un passo avanti credo.
<<Eccomi.>> dico portando tutte le coperte che ho trovato.
<<Non sono un tantino esagerate? Ti ripeto che non ho niente..sto bene.>>
<<La vuoi smettere? Lascia fare a me ci penso io.>>
<<Okay che devo fare?>>
<<Mettiti a letto, le coperte faranno abbassare la temperatura.>>
<<Ma io ho caldo.>> dice piagnucolando.
<<Non importa.>> dico divertita.
<<Ti diverti a prendermi in giro
vero?>>
<<Vuoi la verità? Si molto.>> ammetto.
<<Avrò la mia rivincita.>>
<<Quando vuoi.>>
Rimango accanto a lui ma non diciamo niente, a volte chiude gli occhi per la stanchezza mentre io guardo la sua stanza.
La divide con Mary infatti è molto spaziosa, da un lato ci sono tutte le sue bambole e i suoi giochi dall'altro vari cd, poster e una playstation che saranno sicuramente di Roger.
È quasi un'ora che sono qui e Roger sembra essersi addormentato di nuovo, Mary è ancora al piano di sotto a guardare i cartoni animati e io inizio ad avere fame.
<<Amber.>> grida Mary.
<<Shhh che c'è?>>
<<Mi prepari la merenda?>>
<<Ohh io non so se posso tesoro.>>
<<Dai ho fame.>> insiste.
<<E va bene..ma mi aiuti tu okay?>>
<<Okay.>> dice sorridendomi.
Prendiamo succhi e panini con il prosciutto, mentre Mary mangia il primo io ne ho già divorati parecchio..che vergogna anche in casa di estranei non mi smentisco!
Ne metto un po' su un vassoio e salgo da Roger, entro senza bussare e lui dorme ancora, poggio il tutto sulla scrivania sotto la finestra e poi lo chiamo.
<<Roger..Roger svegliati.>> dico.
<<Buongiorno piccolo fiore.>> dice ad occhi chiusi.
Cosa? "Piccolo fiore"? Ma di che si è fatto?
<<Come mi hai chiamata?>>
<<Piccolo fiore.>>
<<La febbre ti sta facendo delirare.>> rido.
<<Certo che tu non apprezzi proprio nessun complimento eh.>>
<<Ah era un complimento?>> dico ironica.
<<Scema.>>
<<Ti ho salito la merenda, Mary mi ha pregato di preparargliela, aveva fame spero non sia un problema per te.>>
<<No anzi grazie.>> dice bevendo il succo.
<<Stai meglio?>> dico accarezzandogli la spalla.
Incontra i miei occhi e mi fa uno dei suoi soliti sguardi.
<<Ora si.>>
<<Cosa c'è?>> dico stranita.
<<Non mi dà fastidio se mi guardi puoi farlo.>>dice serio.
<<I-io volevo solo..>>
<<Okay sappi che non devi nasconderti se vuoi.>>
<<O-okay.>> dico imbarazzata.
<<Dai aiutami con queste coperte.>>
<<D'accordo.>>
Sistemiamo tutto per bene e poi lui si sdraia a letto e io non so che fare, come comportarmi.
<<Come è andata oggi a scuola?>> dice rompendo il silenzio.
<<Solito.>> rispondo.
Sbuffa.
<<Vieni qui.>>
<<Cosa?>> fingo di non aver sentito.
<<Vieni a sederti accanto a me.>>
Mi sposto e mi siedo a bordo del letto con le braccia incrociate.
<<Sei stata brava a fare l'infermiera oggi.>>
<<Mi stai ringraziando?>>
<<Forse.>> ride.
Si alza e si mette dietro di me, mi sfiora le braccia e poi inizia a farmi il solletico dappertutto e io non riesco a non ridere..qualcuno lo fermi!
<<Dai smettila..lasciami.>> dico ridendo.
<<Sennò?>>
<<Dai.>> dico cercando di non muovermi, ma finiamo uno sopra l'altro.
Non c'è imbarazzo all'inizio, ci guardiamo e ridiamo ma un attimo dopo prende il sopravvento.
Ci fissiamo negli occhi, io guardo i suoi che si illuminano e lui i miei.
<<Forse dovresti alzarti.>> gli dico.
<<Non sembri molto sicura.>>
<<Dovrei andare..comincia a farsi tardi.>> dico inventando una scusa.
<<Non so se voglio lasciarti andare.>>
<<Roger..hai la febbre stai delirando.>>
<<E tu lasciami fare.>> dice malizioso.
<<Domani non ti ricorderai quasi niente.>>
<<Non pensare a domani.>>
Vorrei riuscirci ma non posso, non voglio starci male come l'altra volta e avere altri dubbi.
<<Mi dispiace..non posso.>> dico con voce tremante.
Non mi lascia finire che si toglie ed esce dalla camera dicendomi che mi accompagna a casa, prendo le mie cose e Mary esce con noi.
Io e Roger non ci parliamo e Mary a sanare i nostri silenzi con i suoi racconti immaginari, quando arriviamo saluto entrambi ed esco.
Varco casa mia è il cellulare squilla..messaggio da Roger:
" Ho sbagliato io, scusa. Sei stata fantastica oggi e sono stato bene con te ma tutti e due sappiamo come stanno le cose. Buonanotte."





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