Trentesimo capitolo

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Vi ricordo che questa storia non è mia, ma di Seele su Efp!

*****

Louis si svegliò per primo, come al solito; si stropicciò un momento gli occhi, poi si passò una mano nei capelli e, quando provò a risollevare le palpebre, le sue iridi furono immediatamente colpite dai raggi del sole che provenivano dal lucernario.

Quella stanza traboccava di luce. Gli venne spontaneo sorridere, di fronte a una cosa così semplice ma così bella da sorprenderlo.

Svegliò Harry con un bacio morbido sulle sue labbra, osservandolo strizzare le palpebre e sbatterle un paio di volte prima di aprire completamente gli occhi; una smorfia di dolore si fece quasi subito spazio sul suo viso, non appena fece per stiracchiarsi.

"Lou" bastò l'occhiata di rimprovero che gli lanciò, per fare scoppiare subito Louis a ridere comprendendo tutto.

"Scusa, ero un po' preso dal momento, ieri" rise dolcemente, prima di tirare giù Harry non appena si mise seduto, sovrastandolo come a far l'amore di nuovo ma abbassando solo il viso verso il suo, a dargli un bacio eschimese che lo fece sorridere di tenerezza.

Inaspettatamente fu Harry a cingere le braccia intorno al suo collo, avvicinando ancora i loro volti e facendo incontrare le loro labbra con la sua consueta, tranquilla dolcezza. Louis infilò le mani tra i suoi capelli, posando i gomiti sul materasso per non pesargli addosso, beandosi di quel momento di pace mattutino.

I loro corpi erano ancora nudi, coperti solo dalle lenzuola, accarezzati dai raggi del sole e per niente infastiditi dai leggeri rumori provenienti appena dai piani di sotto. Non avevano idea di che ora fosse, ma a nessuno dei due importava.

"Io propongo" sorrise Louis, non appena il loro bacio terminò, "di restare tutto il giorno così e non fare niente fino a domani."

"Sembra interessante" ridacchiò Harry. Forse in quel momento si ricordò di essere senza vestiti in un letto che non era nemmeno il suo, con sopra Louis, perché arrossì con un sorriso timido.

"Voglio vederti alla luce."

Harry alzò sorpreso gli occhi su di lui, prima che Louis scostasse completamente il lenzuolo e ammirasse il suo corpo totalmente esposto al suo sguardo, sotto ai delicati raggi del sole. Harry si sentì arrossire, ma non fece nulla.

Louis coprì con le mani la pelle dei suoi fianchi, seguendo il tracciato delle ossa che portavano all'inguine, una perfetta v che si abbassò a baciare. Sentì Harry tremare leggermente sotto quelle attenzioni, sorrise contro la sua pelle e poi risalì dalla curva dei fianchi all'ombelico, posandoci un bacio sopra e risollevandosi, per incontrare di nuovo la sua bocca morbida e rossa.

"Credo..." Harry sospirò, cercando di riprendere la lucidità già perduta, "che dovremmo...scendere, adesso."

"Harry?" lo ignorò completamente Louis. Attese la sua conferma prima di continuare. "Sei bellissimo."

Il più piccolo arrossì. "Anche tu" soffiò, imbarazzato. Louis gli posò un ultimo bacio sulla guancia, poi iniziarono a rivestirsi.

Erano addirittura le undici di mattina, erano rimasti tutto il tempo a letto e si erano totalmente ripresi dal viaggio. In cucina c'era solo Johannah, intenta già a preparare il pranzo.

"Ben svegliati!" trillò, vivace. "Avete fatto bei sogni?"

Non diede loro nemmeno il tempo di rispondere, che allungò sul tavolo un piatto di biscotti.

"Ditemi cosa ne pensate" fece, sorridendo in attesa.

Harry sorrise e prese un biscotto, mentre Louis restò immobile con aria prudente. Harry gli lanciò una veloce occhiata confusa, ma non appena mandò giù un pezzetto di biscotto, comprese il perché della sua faccia.

You're every line, you're every word, you're everything. || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora