Capitolo 6: Stesso sogno, stesse emozioni ..

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domanda il signore che si trova di fronte a me

chiedo confusa

rispose con un gentile sorriso

dico gentilmente

Entrarono in casa e li feci accomodare nel comodo divano color crema del salone

dico accennando un piccolo sorriso

Dopo quella piccola conversazione, si formò un atmosfera imbarazzante, piena di solo silenzio, ma fortunatamente non durò per molto questo silenzio, perchè interrotto dalla dolce voce di nonna

esclamò appena varcò piede nel salone

esclamò Marcos alzandosi dal divano per andare ad abbracciare nonna

Appena si sciolse l'abbraccio, nonna mi invitò a far vedere la casa a Niall.

Non potendo dire 'no' mi alzai dal divano e il ragazzo che mi stava fissando mi seguii.

Feci vedere tutta la casa, soffermandomi sul terrazzo.

Da li si poteva vedere tutta Londra, tutte le sue luci, i suoi palazzi..

disse il ragazzo con le braccia appoggiate nel muretto, portando gli occhi, prima fissi sul paesaggio, su di me.

Io non volendo parlare di quell'argomento andai verso Scott, che si trovava nel terrazzo, per accarezzarlo e non affrontare quell'argomento.

Ero consapevole che prima o poi l'avrei dovuto affrontare, ma non era quello il momento, non mi sentivo pronta.

disse poggiando le ginocchia sul pavimento e accarezzando Scott

risposi, finalmento guardandolo negli occhi, lui mi guardò e i nostri occhi si incatenarono, formando come per magia un dolce sguardo che valeva più di 100 parole.

ci chiamò nonna, facendo sciogliere quella calamita che ci stava facendo avvicinare.

disse Niall con tono gentile, si alzò da terra e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.

L'afferrai.

Entrammo dentro, percorremmo il corridoio e entrammo nella stanza dove ci aspettavano Marcos e nonna.

domandò nonna, con un piccolo sorriso

dissero Niall e Marcos all'unisono.

Andammo in sala da pranzo e ci sedemmo in modo tale che Niall era di fronte a me e Marcos di fronte a nonna.

Nonna iniziò a portare il primo piatto, ma io dove averne preso un boccone, non ne mangiai più. Non perchè non era buono, era squisito; ma perchè non avevo fame, il mio stomaco era chiuso, non voleva ricevere cibo.

chiese nonna con un pizzico di preoccupazione.

risposi guardandola

Continuarono a mangiare e io restai con lo sguardo basso tutto il tempo, torturando la mia mano, appena lo alzai notai gli occhi di Niall puntati su di me, ma subito guardò da un'altra parte e le sue guance si tinsero di rosso.

esclamai correndo in bagno e portandomi una mano sulla bocca appena sentii un conato di vomito salire.

Rigettai, presi un pezzo di carta (quello che si usa per asciugarsi le mani, nel bagno dei ristoranti) e mi pulii la bocca. Mi alzai da terra e andai verso il lavabo, appoggiai le mani sul marmo che lo circondava e fissai la mia immagine riflessa sullo specchio. Mi sciaquai la bocca e uscii dal bagno dirigendomi nella stanza dove si trovavano gli altri. Appena varcai la soglia, Marcos mi chiese se stessi bene e io mi limitai a rispondere con un .

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