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I vampiri hanno il potere di manipolare la mente degli umani. Per capire bene il perchè possiedono questo potere, dovrei analizzare bene l'incantesimo che ha creato i primi vampiri, ma non mi importa più di tanto.

Io non sono sempre stata una vampira, il mio vampirismo è stato addormentato, fino a quando ho compiuto diciotto anni, quando sono diventata una adulta. Due mesi fa, il giorno del mio compleanno, ho bevuto per la prima volta del sangue e ho acquisito il potere di soggiogare le persone. Il nonno non vuole che usi questo potere, perchè non è molto giusto manipolare la mente delle persone, ma alcune volte serve. Come adesso.

Davanti alla stanza dove è ricoverato David c'è una guardia. Una donna, sulla cinquantina, con la pistola ben nascosta dentro i pantaloni. Devo entrare nella stanza per poter parlare con quel bastardo, per questo faccio credere alla guardia che io ho il permesso di entrare in quella camera. Quando si sposta per farmi passare, sorrido. Non pensavo che sarebbe stato così semplice. Per questo allora i vampiri usano questa tecnica così spesso, possono ottenere tutto quello che vogliono, è fantastico.

Entro nella stanza e vedo David coricato su un fianco, con la testa bendata e la bocca leggermente socchiusa. Dei piccoli fili di ferro gli tengono legata la mascella, non può parlare. Sembra che sta dormendo.

Prendo la sua cartella e leggo cosa c'è scritto. Ha sbattuto la parte destra della testa, ma non ci sono danni neurologici. Dovrà sottoporsi ad un intervento per il naso. A quanto pare non gli ho rotto solo l'osso. Un piccolo frammento di osso è vicino al cervello e devono rimuoverlo. Non so come diamine ho fatto a riportargli tutti questi danni gravi, a quanto pare ho usato tutta la mia forza sovrannaturale.

Riposo la cartella ai piedi del letto e mi siedo su un lato del letto, incrociando le gambe. Oggi ho passato una giornata infernale ma intanto sono in perfetto ordine come ero stamattina prima di uscire di casa. Perfino la treccia è ancora perfetta.

Lo scuoto e lui si sveglia. Mi guarda e sgrana gli occhi, ha paura.

<< Tranquillo, non sono qui per ucciderti. Sono qui per parlare. >> dico sorridendo.

Cerca di muovere la mano sinistra ma non ci riesce. Abbassa lo sguardo e vede la manetta che lo lega al letto.

<< Si. >> dico sorridendogli << Sei stato arrestato. Passerai qualche mese in carcere. A quanto pare non hai picchiato solo Hayley, ma anche le altre tue fidanzate. Poi, ovviamente, stanno analizzando il kit stupro che Hayley ha fatto una settimana fa. Ho costretto la guardia qui fuori a dirmi come vanno le indagini. A quanto pare Hayley non voleva fare sesso con te e, ribellandosi, ha riportato dei danni nelle sue parti intime. Quindi vai in carcere con l'accusa di aver picchiato quattro ragazze più di una volta e di averne stuprato una. Anche se credo che hai preso con la forza anche le altre tue fidanzate. >>

Sorride compiaciuto, come se gli stessi facendo un complimento.

Sorrido anche io e dico: << Ti senti un uomo, certo. Sei forte e sei in grado di avere una erezione tale da mettere incinta una ragazza. Sei davvero un uomo. >>

Mi avvicino al suo orecchio e sussurro: << Questo è quello che credi tu. Tu non sei un uomo, non sei nemmeno una persona. Sei un piccolo e insulso animale che per farsi rispettare ha bisogno di picchiare le donne. Per fare sesso hai bisogno di stuprare le donne. Sei solo un sudicio verme, questo sei. Ti giuro che farò tutto quello che posso per farti rimanere in cella non per mesi, per anni. E ti giuro che quando uscirai se proverai anche solo ad avvicinarti ad Hayley e al suo bambino io ti giuro che ti uccido, e sai in che modo. Mi mettero i tacchi a spillo, le scarpe che tutte le donne del mondo amano e poi ti pianterò con tutta la mia forza il tacco dentro alla testa e ti farò cosi tanti buchi che morirai dissanguato. Buona permanenza in carcere e sta attento, a quelle persone non piacciono gli stupratori e chi picchia le donne. Spero che non ti uccidano prima di me. >>

Mi alzo dal letto sorridendo e guardo i suoi occhi pieni di paura. Mi viene in mente una cosa. Vado nel bagno della sua camera e faccio apparire il bastone di una scopa. Lo costringo a mettersi di fianco, gli sposto le coperte, gli sollevo il camice che mostra il suo bel culetto e a quel punto gli infilo il bastone dritto nel colon e lo lascio lì.

Faccio il giro del letto, lo guardo negli occhi e dico: << E' questo che ha provato Hayley quando l'hai stuprata. Non è molto piacevole, vero? >>

Esco dalla stanza stupita dalla mia mente contorta e dico alla guardia: << Il ragazzino ha bisogno di una infermiera e di un intervento al colon. >>

Saluto la guardia con un cenno del capo e vado verso l'ascensore. Jack mi aspetta in macchina. Ha fatto un incantesimo videocamera, ha visto tutto quello che è successo nella stanza, almeno credo.

Ripensandoci credo che il bastone gli sia arrivato fino allo stomaco. Sono contorta, anche fin troppo. Però la soddisfazione che ho provato è stata immensa. Quando lo verrà a sapere Hayley! Non credo che si arrabbierà, è quello che avrebbe voluto fargli lei.

Appena entro in macchina vedo la faccia scandalizzata di Jack. Si, ha visto.

Mi guarda e dice: << Io ho paura di te. Sembri così dolce e carina, invece sei così... contorta. >>

<< Vedi di comportarti bene, tu. Hai visto di cosa sono capace. >>

<< Comunque cinque secondi fa ho mandato il video nel cellulare di Hayley. >> mi dice sorridendo << E' incredibile quante cose può fare la magia. Credo che sarà contenta. Comunque mi ha chiesto se potevo passare a casa dei suoi genitori, a prenderle il resto delle sue cose. A te va bene? >>

<< Andiamo. >> dico sorridendo << Così non si stupirà quando stasera suo marito poliziotto tornerà a casa e le dirà che sua figlia è stata maltrattata per anni. >>

<< Vacci piano però. >>

<< Jack, l'hanno cacciata di casa. >> dico guardandolo << E poi tu non hai visto i lividi che ha su tutto il corpo. L'ha colpita con una mazza da baseball e i segni che ha sulla schiena sembrano dati da una cintura, ma non ho detto niente per non metterla ancora più in imbarazzo. Si vergogna, anche se non è colpa sua. I genitori dovrebbero starle accanto in questo momento. Sai quante ripercussioni ha uno stupro nel corpo di una persona? Lei cerca di non pensarci, si concentra sul bambino, ma è solo una copertura. Non sta bene e le uniche persone che le stanno accanto in questo momento sono solo i suoi amici, non i suoi genitori. Quindi, decido io cosa dire a quei bastardi. Mi sento così arrabbiata. Questa giornata di merda ancora non è finita. >>

Jack mi guarda e prima che possa accorgermene, mi stringe fra le sue braccia, mi solleva e mi fa sedere sulle sue gambe. Io mi appoggio al suo petto e scoppio in lacrime senza rendermene conto. Lui mi stringe con forza e mi dondola, come fossi una bambina.

Lo guardo dritto negli occhi, gli accarezzo il viso con una mano. Poi appoggio la fronte sulla sua e chiudo gli occhi. Lui fa lo stesso.

Sento il suo respiro sulla pelle. Non eravamo mai stati così vicini.

Ricordo le parole che il nonno mi ha detto appena due ore fa. Devo avere paura di amare, ma devo amare lo stesso. Anche se non potrò mai averlo, non posso semplicemente smettere di amarlo. Non è la paura che provo a rendermi forte, è lui che mi fa affrontare ogni giornata.

La voce di Hayley mi risuona nella mente. "Tu lo stra-ami" continua a ripetere.

Apriamo gli occhi nello stesso momento.

<< Freya io ti... >> inizia a dire.

Io lo blocco. Gli metto un dito sulle labbra e dico: << Non dirlo. Ti prego, non farlo. >>

Freya, la ragazza che splende alla luce dorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora