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Ho passato tutto il fine settimana a letto. Non perchè le cicatrici mi facevano male, ma perchè avevo rivisto mia madre.

Non pensavo che sarebbe andata così se l'avrei rivista. Immaginavo che l'avrei abbracciata o che comunque l'avrei accolta a braccia aperte. Invece non è successo.

Appena l'ho vista tutta la rabbia e la tristezza che ho nascosto e ignorato per anni è venuta fuori.

Non ho passato ore a piangere, a letto con addosso la mia camicia da notte. Ho guardato solo il tetto, con le braccia incrociate dietro la testa. Non ho parlato con nessuno, nemmeno quando il nonno è venuto a casa mia preoccupato. Ho ignorato tutti e, per la prima volta in vita mia, ho permesso a me stessa di essere debole. Le persone deboli si abbattono, le persone deboli stanno a letto a guardare il soffitto. Io questo fine settimana sono stata debole.

Fino a stamattina. Mi sono alzata dal letto, mi sono vestita, ho fatto colazione e sono andata a scuola. Mi sono seduta in fondo alla classe e ho ascoltato le lezioni un po' distrattamente. Adesso sono qui, seduta insieme ad Hayley al nostro tavolo alla mensa.

<< Oggi è un giorno importante. >> mi dice mentre mangia la sua insalata.

<< Lo so. >> rispondo << Oggi entrambe abbiamo il colloquio con la Pepperdine. Oggi sarà decisivo. >>

<< Per questo devi dare il meglio di te. Devi fare buona impressione. Voglio che vieni con me al college. >>

<< Anche io lo voglio. >> rispondo con tono piatto.

Dopo qualche minuto di silenzio dice: << Cerca di sorridere. Alle persone piacciono le persone sorridenti. >>

<< Lo so, Hayley. >>

<< Ti va di parlarne? >>

La guardo. Si riferisce a mia madre.

<< No. >> dico mangiando la mia insalata di pasta << Fra due ore ho il colloquio, mi sto preparando mentalmente. >>

<< Ma ti farebbe bene parlarne. Tua madre è in città, non è una cosa da ignorare. >>

La guardo arrabbiata e dico: << Anche a te farebbe bene parlare, ma io ti lascio stare. Non ti parlo di David né di quello che ti ha fatto. Quindi non chiedermi di mia madre. >>

Subito dopo averlo detto mi pento.

<< Mi dispiace. >> dico coprendomi il viso con le mani << Perdonami. Non sono stati giorni facili. La mia vita è cambiata completamente in una settimana. >>

<< Lo so. >> risponde guardandomi << So cosa si prova quando la tua vita cambia all'improvviso. Quando ho visto le due linee sul test di gravidanza la mia vita è cambiata. L'ho scoperto alla sesta settimana di gravidanza, sono appena entrata alla quattordicesima e ancora sono sconvolta. E a te sono successe tante cose destabilizzanti. Quindi lo capisco e prometto che non parlerò più. Dobbiamo concentrarci sui colloqui. Ne vale della nostra vita, del nostro futuro. >>

Ad un tratto qualcuno mi copre gli occhi con le mani. Sorrido. Riconosco l'odore della pelle.

Ecco, adesso sono più tranquilla e più serena.

<< Chi sono? >> chiede ridendo.

Rido anche io e dico: << Non lo so... forse sei Daniel o Mark o Kristofer. Frequento tanti ragazzi al momento. >>

Mi toglie le mani dal viso, mi guarda e dice: << Questo è molto offensivo. >>

Si siede nella sedia accanto a me e dico: << Che ci fai qui? >>

<< Sostegno morale. Per entrambe. >> aggiunge, accorgendosi solo ora di Hayley.

<< Si... certo... >> dice Hayley sorridendo.

Jack si guarda in torno e sussurra: << Perchè tutti fissano questo tavolo? Capisco che sono affascinante, ma non pensavo di attirare l'attenzione in questo modo. >>

<< Guardano me. >> dico un po' infastidita << Lo fanno da quando ho preso a pugni David. Sono la nuova celebrità del momento. Sono fastidiosi. E poi, guardali. Parlottano fra di loro e continuano a guardarmi. >>

<< Non parlano solo di te. >> dice Hayley << Stamattina, il capitano della squadra di nuoto di cui facevo parte, ha scoperto perchè sono stata esclusa dalla squadra e adesso sta facendo spargere la voce. Una ragazza incinta e che ha denunciato il proprio ragazzo per stupro e maltrattamenti di certo non passa inosservata. >>

<< Come hai capito, questo tavolo è molto osservato. >>

Jack mi guarda con uno sguardo un po' strano e dice: << Non è meglio se parlano di te perchè sono stupiti che hai un fidanzato? >>

Prima che possa dire qualcosa mi bacia, davanti a tutti.

Stiamo insieme da una settimana, anche se io non voglio considerarlo il mio ragazzo. Diciamo che siamo onesti da una settimana. E questa è la prima volta che mi bacia in pubblico, tranne quando abbiamo pomiciato in macchina e la cameriera ci ha visti, ma quello non era proprio un bacio in pubblico.

Mi rende stranamente felice. Adesso tutti sanno che lui sta con me. Lui, questo ragazzo così bello, così alto e dagli occhi bellissimi, sta con me, la ragazza strana. Bella ma strana.

Appena le nostre labbra si staccano, lo guardo negli occhi e dico sorridendo: << Te l'ho detto. Non sono la tua ragazza. >>

<< Si invece. >> dice guardandomi << Accettalo. >>

<< Non ho intenzione di farlo. >>

<< Quindi, allora, se non sei la mia ragazza, posso uscire con le altre ragazze. >>

Bevo un sorso della mia coca cola e dico un po' in ansia: << Perchè dovresti farlo? Hai conosciuto qualche bella ragazza, magari più bella di me, che si è innamorata di te e tu vuoi stare con lei? >>

Quando sono in ansia inizio a parlare molto velocemente, non sono sicura che lui abbia capito quello che ho detto.

Sorride e dice: << Sei gelosa. >>

<< No! >> esclamo << Assolutamente no! Non sono gelosa! Perchè dovrei essere gelosa di un ragazzo che non è il mio ragazzo? >>

<< Ma io sono il tuo ragazzo. Ammettilo. >>

<< No. >> dico sorridendo.

<< Non me ne andrò finchè non lo ammetterai. >>

<< Io non voglio che te ne vada. >>

<< Allora facciamo al contrario. Me ne vado se non lo ammetti. >>

Sorride. Io mi avvicino a lui. Siamo così vicini che i nostri nasi si sfiorano.

Sorrido e dico sussurrando: << Non lo ammetterò. Fattene una ragione. Adesso, o vai via e torni a fare tutte le tue cose da stregone o rimani con me a farmi compagnia in questa mensa. Oppure c'è una terza opzione. >>

<< Sentiamo la terza opzione. >> dice sorridendo.

<< Ci alziamo da questo tavolo, andiamo in bagno e chiudiamo a chiave la porta. Così potrò baciarti meglio e nessuno ci vedrà. Però, che sia chiaro, non farò sesso con te nel bagno della scuola. >>

Mi da un bacio a stampo rapido e dice: << Vada per la terza opzione. >>

Ridendo prendo il mio zaino, ci alziamo e corriamo dentro l'edificio.

Dopo qualche secondo sento Hayley gridare: << Mi fate venire il voltastomaco! >>

Freya, la ragazza che splende alla luce dorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora