VOGLIO VOLARE

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Alec
Torno a casa a passo veloce...
Sono stato al parco con Magnus per più di 3 ore ed, intanto, si è fatto quasi buio.
Il sole è ora mai quasi dietro alla montagna e il cielo ha un colorito che sfuma tra il rosa, il rosso e l'azzurro.
Non so perché, ma tutto mi sembra più colorato e più intenso...
Apro il cancelletto di casa mia e cammino lungo il viale per poi fermarmi davanti alla porta.

La porta è socchiusa....

Che strano... Izzy la chiude sempre quando non c'è in casa nessuno.
Forse sono entrati dei ladri.

Entro in casa con tutti i muscoli tesi, pronto per mettere in pratica quello che ho imparato a lezione di corpo a corpo insieme a Jace.
Guardo il salotto e non sembra che manchi nulla.

Che razza di ladro lascerebbe il televisore, il computer e i soldi?

Mi dirigo verso la cucina e noto dei fazzoletti accartocciati e bagnati sul pavimento.

-Izzy!- urlo per vedere se è in casa.

A rispondermi sento solo un grugnito,mezzo soffocato, provenire dal piano di sopra.
Salgo velocemente le scale diretto alla camera di Izzy e la trovo in condizioni pessime.
È sdraiata sul letto con la faccia sul cuscino e tantissimi fazzoletti sparsi sul materasso. Indossa i pantaloni del pigiama e una canottiera arancione.

-Izzy.. Cosa succede?- dico con il fiato e per la corsa.

Lei gira la faccia verso di me e poi si mette a sedere.
Ha gli occhi rossi dal pianto ed il mascara che le cola lungo le guance. Le labbra, che di solito sono carnose e brillanti, sono secche, con qualche capello attaccato a esse.
Sto in piedi davanti a lei aspettando una risposta.

-i..i..no..nos..-

Non riesce quasi a parlare, alterna lettere e respiri.

-Izzy, respira e poi dimmi cosa è successo.-

Lei ispira ed espira lentamente, per poi cercare di nuovo di parlare.

-ha chiamato un superiore dei nostri genitori..- riesce a dire prima di scoppiare di nuovo in lacrime.

Non sarà successo nulla di terribile.... Magari rimandano solo il loro ritorno...

-una missione è andata male...-
-cosa intendi dire?-
-intendo dire che non torneranno più..-

Sarà un altro dei suoi scherzi...

-se è uno dei tuoi soliti scherzi.. Non è divertente-
-Alec... Loro non torneranno... Non torneranno più...-

Queste parole mi rimbombano nella testa...
"Non torneranno più..."
"Non torneranno più..."
"Non torneranno più..."

Non posso crederci... Non voglio crederci...
Sono davvero morti?
SONO UN ORFANO.

Mi lascio cadere sulle ginocchia con le mani infilate tra le cosce... Mi dondolo avanti ed indietro, come per cercare di scacciare questo pensiero che ho nella testa.
Sto piangendo, o forse no... Non lo so...

Ho bisogno di loro.
voglio i miei genitori.
voglio un loro abbraccio.
voglio un loro bacio.

~

Sono passate 3 ore da quando è arrivato l'assistente sociale e l'unica cosa che ho capito, o meglio ascoltato, è che avremo un tutore di nome Hodge fino a che compirò 18 anni.

Sono morti... Sono morti per davvero...
Ora sta diventando reale...
E la verità è che la realtà fa sempre male...
Troppo male...

-l'ultimo mio ricordo...- sussurro.. Mentre l'assistente sociale si chiude la porta alle spalle.
-cosa?- mi chiede Izzy con un filo di voce.
-il mio ultimo ricordo di loro... È orribile... Ricordo che li ho odiati quando sono usciti da quella porta. Ricordo che ho odiato il modo in cui ci hanno lasciati qui per l'ennesima volta. Ricordo di aver desiderato che la loro carriera finisse. - dico fissando la porta da cui li avevo visti uscire l'ultima volta.

Izzy mi poggia una mano sulla spalla e mi fa un sorriso, dolce, ma spento... Quello che le ho appena detto non è una bella cosa... Le ho confessato di aver provato odio per i nostri genitori, che ora non ci sono più. Le ho confessato di aver desiderato che la carriera di mamma e papà, la cosa per cui avevano faticato tutta la vita, terminasse.
Ma credo che stia cercando di capirmi... Oppure mi ha già capito perfettamente e magari provava lo stesso, solo che non lo vuole ammettere.

~ 5 giorni dopo

Cari mamma e papà...
So per certo che voi non ci volevate lasciare, ma è successo comunque...
Voi non ci siete più.
Voi ci avete abbandonato.
Ci avete lasciati da soli in un mondo crudele, senza un futuro, senza una famiglia...
Voi non potete vedere la mia lettera e neanche sentire le mie parole, ma io ve lo dico comunque.
Mi mancate.
Mi sto pentendo di non avervelo detto quando ne avevo il tempo...
Da quando non ci siete  più lo sguardo di Izzy è vuoto, triste... Quasi inesistente. Non parliamo poi del suo sorriso, che da 5 giorni non vedo più come una volta.
Le cose si sono complicate molto...
Ma non vi annoio con i dettagli...
Avrete di meglio da fare in paradiso...
Sì perché voi siete di sicuro lassù, in paradiso, non potete essere altrove, perché, nonostante la vostra assenza, siete state due persone fantastiche.
E lo so, anche se non riuscivo quasi mai a vedervi.
Ora i vostri corpi sono bianchi e freddi, i vostri occhi non hanno vita, non hanno colore...
Volevo dirvi che mi dispiace di avervi deluso in tutto e che non mi perdonerò mai di non avervi abbracciato più forte quando potevo.
Vi voglio bene.
                                                                                     Alec.

So da me che scrivere una lettera ai miei genitori defunti non porterà nessun risultato, ma mi fa stare bene scrivergli quello che in tutta la vita non ho avuto il coraggio di dirgli...
Si lo ammetto ho 17 anni, quasi 18, ma non posso farcela da solo, ho bisogno di loro e non ho alternativa.
Il dolore mi sta uccidendo, sopratutto perché il mio ultimo ricordo è un ricordo buio, tetro, senza anima ne cuore, solo un ricordo... Il ricordo di loro che ci lasciano per non tornare più, anche se ancora non ne ero consapevole quando lo stavo vivendo.

Se solo avessi saputo che sarebbero morti... Se lo avessi saputo... Ora non sarei qui, ma lì in una bara insieme a loro, perché gli sarei rimasto vicino fino alla fine, anche a costo di farmi uccidere.

Mi alzo di scatto dalla scrivania, esco dalla mia stanza ed iniziò a correre giù per le scale.
Apro la porta di casa ed esco.

-dove vai?!- mi urla Izzy, che stava rientrando proprio ora.

"Via" vorrei risponderle...
"Via, lontano. Dove il dolore non mi possa raggiungere."

Inizio a correre per le strade, senza curarmi delle macchine che arrivano e senza preoccuparmi delle persone che passano.
Corro. Corro. Corro. Sempre più veloce.
Mi sembra quasi di volare.
Le case, i colori, le persone, le macchine... Non vedo più nulla, tutto è sfocato e ogni cosa si mischia.
Mi è sempre piaciuto correre, aiuta a liberare la mente,ma sopratutto aiuta a non pensare. A non pensare al dolore, alle cose perse... Alle persone perse...
Voglio volare!
Voglio volare per raggiungere i miei genitori....
Voglio volare per scappare dal dolore che non si è ancora spento.

Vi rivoglio indietro!

Lo stavo pensando, ma ora mi ritrovo praticamente ad urlarlo con la faccia rivolta verso l'alto.

-VI RIVOGLIO INDIETROO!!!-

*il mio angolino*
Per prima cosa scusatemi se questo capitolo non parla di Magnus e Alec, ma dovevo fare questa parte per continuare la storia... Spero comunque che vi sia piaciuto.
Secondo: scusatemi per il titolo, che non è il massimo, ma i titoli non sono proprio il mio forte.
Un bacio.
F: Shadowhuntersmalec

Malec || StayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora