15. Farsi da parte

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Ci rigiravamo sul mio letto, senza interrompere i nostri baci, mentre le mani passavano leggermente dalla schiena in giù e le nostre gambe si intrecciavano le une con le altre.

Non mi sarei staccata dalla mia dea neanche fosse venuto giù il soffitto di casa.

La bionda prese l'orlo della mia maglietta e me la sfilò interrompendo per un secondo i nostri baci; presi la stessa decisione e cominciai a sbottonarle i jeans.

<< Sveglia Lia. >> sentii la voce irritante di Gaia strapparmi via dal mio sogno e dalla mia Afrodite.

<< Ti odio. >> la informai appena sveglia.
Si mise a ridere divertita, come pensasse che avessi fatto una battuta; avrei voluto spiegarle che non era così, ma optai per la scelta opposta alla fine, per non rovinarmi la giornata.

Quella sera ero rimasta a dormire da Laura con Alessia, Gaia e Rebecca; che con il passare dei mesi erano tutte diventate amiche per la pelle.

Gaia andò in bagno, mentre io mi alzai dal letto e mi diressi in cucina; salutai Laura e Alessia sedute sul divano del salotto a parlare.

Arrivata in cucina mi imbattei in Rebecca che preparava la colazione (anche se non era casa sua) i fornelli erano sempre lasciati nelle sue mani.
Non ci eravamo esattamente riappacificate dall'ultima volta, più che altro, avevamo abilmente e volutamente schivato l'argomento.

La rossa mi guardò solo un secondo e nel momento in cui si rese conto che ero io, urlò: << Pancakes! Venite tutti in cucina subito. >> il suo imbarazzo nel vedermi si poteva notare in tutti i suoi comportamenti schivi.

<< Non c'era bisogno di tutta questa scena. >> mormorai.

<< Se pensi sia così, puoi sempre correre via e non farti sentire più per giorni. >> disse guardandomi negli occhi.

<< Ho scelto di ignorare solo te. >> risposi con arroganza.

<< Mi sento lusingata. >> ribattè lei.

<< Come potevi pensare che avrei voluto parlartene? >> domandai.

<< Non lo pensavo, non volevo che me ne parlassi, non volevo neanche lontanamente sentire il nome "Elena Nominati" da nessuno; io speravo solo di parlare con te. E magari se tu smettessi di pensare che esistite solo tu e quella troia al mondo, avresti scoperto che ci sono altre persone, altri problemi, che intendevo soltanto scusarmi. >> parlava così velocemente che sembrava una mitragliatrice.

Rebecca se ne andò dalla cucina infuriata lasciandomi a confrontare con Laura e Alessia che erano appena entrate.

Un silenzio interminabile iniziò la conversazione.

<< Sono un po' confusa su tutta questa storia. Però hai pensato solo a te stessa ultimamente, quello è vero, hai trascurato tutti. >> confessò Alessia.

Annuii delusa da me stessa, stavolta ero io a non riuscire in nessun modo a guardarle in faccia.

Alla fine anche Laura si decise a prendere parte alla conversazione: << L'unica cosa di cui sono certa è che non sei molto brava nel gestire una relazione. >>

<< E che diritto avrebbe quella di essere chiamata una relazione? A mala pena ci vedevamo. >> ammisi io rammaricata.

<< Allora anche tu vedi il problema. >> affermò Laura.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 20, 2017 ⏰

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