1. Il libro

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Il mio nome è Jessica, sono abbastanza alta per essere una ragazza, sono magra, ma non ho mai avuto problemi con il cibo; con i miei capelli neri corvino ed i miei occhi di un nero profondo, a volte so essere abbastanza inquietante. sono nata in una famiglia di ricchi nobili, che hanno il potere di comandare una società ormai senza via d'uscita, ma che spera ancora di salvarsi.

Si lo so, ho una strana visione del mondo. Il fatto è che da 16 anni sono sola. L'unica persona che mi è sempre stata accanto è Marika, la mia "nutrice" che si prese cura di me fin da appena nata, poichè mia madre era troppo impegnata con i suoi giri infiniti per il mondo.
In tutti questi anni ho capito che se hai qualcuno con cui ridere, hai una visione più bella dei esso.

Proprio qualche tempo fa ho trovato un "diario di viaggio", che poi sarebbe soltanto un libro scritto da un certo Donald D.Hackwood (un mio bis bis nonno) che parla di una terra lontana, in cui ci sono posti veramente fantastici. Chi mi conosce sa benissimo quanto io ami queste cose.
Trovai questo libro dentro un vecchio scaffale appartenente a mio nonno Frankie, o Frank, come preferite chiamarlo. Lo lesse lui e mi raccontó che quel libro girava per tutte le piccole famiglie della grande famiglia dei Sherman, cioè la mia famiglia, per generazioni.
Mi incuriosii talmente tanto che iniziai a leggerlo nonostante io odiassi leggere...

DOPO QUALCHE ORA

-Jessica? Sei in casa tesoro?-
Riconobbi quella voce, rauca ma rilassante allo stesso momento
-nonno, nonno Frankie? Sono qui, volete parlarmi? Risposi.
-Ah...quante volte ti ho detto che sono tuo nonno e non un papa...-
-Scusat...scusami nonno, sono stata abituata così-
-Tranquilla...volevo dirti...hai per caso visto il mio libro? "La terra di un diario", intendo. Ci stavo pensando qualche giorno fa, così con l'occasione sono venuto a trovarti- disse con il tono premuroso.
-Ehm...si, è nella libreria te lo vado a prendere-
-Insomma, ho 87 anni ma ce la faccio a prendere una scala ancora eh!-

Per avere quasi 90 anni è bello arzillo...non me lo ricordavo così...in forma.

-Grazie nonno della visita- dissi dolcemente.
-Ma di che Jey, sono sempre al tuo fianco ricordalo. Adesso peró è meglio che vada, ho tante cose da fare alla "reggia"- disse virgolettando la parola reggia con le mani.
Scoppiammo a ridere.
-Aspetta ma che devi fare con il libro?- dissi ridendo ancora dalla sua battuta
-Ah no, niente, tua nonna voleva legger...tua zia voleva leggerlo-
-Mia nonna? Cosa? Non era morta?- dissi sconvolta
-Si, ma non ho perso ancora l'abitudine di chiamare chiunque "nonna"- disse balbettando
-Uhm...okay- dissi dubbiosa io
-Ci vedremo ancora, piccola- urló per farsi sentire visto che stava andando via.
-Ciao e grazie ancora della visita nonno...-

Mia nonna? Ho uno strano presentimento...saró testarda ma devo capire cosa succede.

 TERRA DI UN DIARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora