10. Inesistente

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Provammo ad accendere i telefoni ma niente, non si accendevano. Harry provò anche ad accendere il portatile, ma neanche quello funzionava. Forse era arrivato il momento di mettere in gioco gli alberi. Il mio telefono ha vari problemi, quindi dedussi fosse la batteria, e quale momento migliore di far vedere ad Harry come ricavare energia da essi?
-Forse ho il telefono scarico, hai portato il carica batterie, vero?- chiese Harry
Che puntualità, Harry
-Se non lo hai portato tu, io non l'ho preso-
-Il tuo ce l'hai?-
-Si- risposi
-Abbiamo lo stesso telefono, ce ne basta uno di caricabatterie- disse
-Okay, ma tu sai come usarlo?- dissi con malizia
-No, saputella. Dimmelo tu- mi prese in giro
-Ah ah ah. Divertente. Comunque...prendi un cacciavite nella valigia "altro"-
-Okay, preso-
-Adesso fai due buchi all'altezza della presa del caricabatterie- continuai
E così fece
-Perfetto. Adesso prendi una ciotola e mettici dell'acqua, poi mettici il telefono dentro-
-Okay, adesso vad...non ci casco eh!-
-Sul serio, scemo- risi
-No, Jey, tengo al mio iPhone...-
-Fidati di me!-
-Okay...fatto...-
-Ora collega il caricabatterie come se fosse su una presa della corrente-
-Finito?- chiese
-Si- affermai sorridente
-Speriamo funzioni...- disse speranzoso

Aspettammo un po' di tempo, fin quando ci venne fame, quindi mangiammo la zuppa avanzata. Quando finimmo di mangiare controllammo se il telefono si accendesse, e così fu. Il telefono di Harry era semplicemente scarico, quindi dedussi anche il mio, così lo misi in carica tutta la notte.
Erano ormai le 10:30 p.m. ed io avevo un sonno incredibile, quindi andai a "letto". Il principe di fianco a me già dormiva da un pezzo, mentre io non riuscivo a prendere sonno per l'emozione di arrivare in quella terra.
Dal libro aperto che sono, ci sono delle cose che nessuno sa, neanche Marika. Ero emozionata, si, ma sentivo qualcosa, qualcosa di misterioso. Avevo paura. Nessuno sa che delle situazioni mi spaventano, (anche se la paura è un emozione naturale) evidentemente perchè sono nata con una grinta che la copre. Però quando sogno...la paura si fa sentire. Ma in quel momento non volli pensarci.

Quando finalmente riuscii a prendere sonno, sentii la vibrazione del telefono.
Dedussi anche in quel momento che si fosse acceso, e non mi sbagliavo. Quando lo staccai vidi 30 messaggi da un numero sconosciuto, provai quindi a contattarlo, ma con mia sorpresa diede numero inesistente. A quel punto feci un errore per il quale non potrò mai perdonare me stessa. Non richiamai una seconda volta. Come faccio a sapere del mio errore? Feci uno dei miei sogni rivelatori, e siccome fino a quel momento furono tutti veritieri, mi fidai.
Paura.
Ma come ho già detto, lasciai perdere. In quel momento un'ondata di stanchezza travolse il mio corpo, ed io caddi nel sacco a pelo come se mi avessero sparato al petto, e dopo due secondi crollai in un sonno profondo.

Mi svegliai dal mio coma quando sentii un ottimo odore di...WÜRSTEL! Io adoro i würstel la mattina, anche se sono abituata a mangiare i ciambelloni di Marika. Una volta mio padre mi fece assaggiare la classica colazione americana, ma si sbagliò e al posto del bacon cucinò un würstel. Amai quella colazione, peccato che fosse successo prima che la nonna sparisse, e quindi prima dello stato di "depressione" di papà. Adesso me lo sogno di fare colazione con lui.
Uscii dalla tenda e trovai un Harry cuoco cucinare appunto degli ottimi würstel, indossando il gembriulino che portai nel dubbio servisse a qualcosa. Trattenni una risata strozzata, ma sfortunatamente Harry se ne accorse comunque.
-Buongiorno, principessa- sorrise
A queste sue parole diventai paonazza, non me lo aspettavo -Sai che hai scalciato stanotte?- riprese, ma questa volta ridendo
-Mi dispiace, non volevo procurare dei lividi ad un principe- dissi facendo la finta mortificata
-Beh...l'hai fatto- disse alzando una gamba del pantalone. In effetti aveva un livido enorme.
-Mi dispiace, ma adesso sul serio- dopo vari secondi vidi che stava andando a prendere le posate -che hai preparato?- chiesi
-Würstel con uova- sorrise
-Li adoro la mattina!- dissi saltellando -Approposito...dovrei parlarti di una cosa-
-Certo, dimmi- disse infilzando un würstel con la forchetta
Mentre mangiavamo gli raccontai del numero, lui si incuriosì e provò a chiamarlo.

Biiip...biiip...biiip
-Pronto- disse una voce roca
-Ehm, buongiorno signore-
-Che vuoi da me?-
-Lei mi ha chiamato ieri sera-
-In realtà ho chiamato Jessica, non te, pidocchio-
-Pidocchio a chi, eh?- disse Harry
-Harry, calmo, l'onore dopo-
-Ho sentito una voce femminile, c'è Jessica con te?- disse l'uomo
-digli di no- sussurrai io
-Ehm...no, non è qui-
-Non me la racconti giusta, ragazzo, non finisce qui!- urlò alla fine, e poi attaccò
-Che acido!- disse Harry
-Ma c'è un problema...perchè quel numero era inesistente ieri? E come fa a conoscermi?-
-Non me lo chiedere-
-Beh, dovremmo scoprirlo-
-Già...adesso vado a lavarmi i denti, a dopo- ridacchiò
-Vengo anch'io-
Ci lavammo i denti, il viso e facemmo anche pipì.
-Te ne vai?- chiesi
-Secondo te?- rise
Se ne andò ed io potei fare finalmente pipì. Sgattaiolai dal retro della tenda e andai a prendere dei vestiti dalla valigia. Harry non stava prendendo dei vestiti, ed io sfruttai l'occasione per rubargli la valigia ed indossare una sua felpa che amavo, tutta nera con una scritta verde fluo al lato. Bellissima. Quando uscì dalla tenda non se ne accorse, quindi lasciai stare, anche se non si sarebbe arrabbiato.
Pulimmo il pentolino della colazione e riponemmo la tenda nella valigia, per poi ripartire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 11, 2016 ⏰

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