8. Deep Dark Street

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Erano ormai le 6:00 a.m. e mi ero appena svegliata da un sonno di circa un'ora. Il principino accanto a me sembrava un ghiro per quanto stava dormendo profondamente. Non volevo svegliarlo, quindi provai a vedere se ci fosse campo per vedere se mio padre denunciò alla polizia la nostra scomparsa, ma ne dubitavo. Mi aveva detto che andava per un po' di tempo con mia madre ad una conferenza in Texas, quindi avrei avuto casa libera.
Il problema era mio nonno, che sicuramente è venuto a casa e non mi ha trovato. Le ipotesi sono due: o ci è passato sopra e ha pensato che ero andata a prendere un gelato, oppure si è preoccupato e adesso mi sta cercando come non mai.
Fatto sta' che qui non c'è campo ed io non ho collegamenti con il mondo esterno. Perfetto. Speriamo che con l'andare avanti un po' di campo ci sia, perchè potrei anche essere in un' altra dimensione senza saperlo.
Immersa nei miei pensieri, come sempre, Harry mi fece tornare alla realtà svegliandosi.

-Buongiorno! Che ore sono?-
-Ehm...sono le 6:40- dissi leggendo l'orario dal cellulare
-Ma è tardissimo!- disse con agitazione
-Non so cosa stai dicendo- risi scioccamente
-Se vogliamo partire è meglio farlo presto, no?-
-Ah, allora hai ragione. Andiamo!- dissi con gioia, non vedevo l'ora di partire

La strada in cui ci trovavamo aveva poca luce, con molti alberi e cespugli. Inoltre l'umidità era insopportabile, più che altro perchè attirava un sacco di insetti. Per fortuna appena entrammo nella porta trovammo una pietra piatta dove Harry si accampò per circa due ore. In realtà era un sentiero che parve infinito, soprattutto gli alberi che la affiancavano che la rendevano così infinita, rimpicciolendosi sempre più fino ad apparire come un puntino all'orizzonte. Poi quando stai per convincerti che non arriverai mai alla fine, c'è un enorme discesa, e questa cosa mi preoccupa abbastanza. Come lo so? La strada sembra cadere e gli alberi sono piegati...se non è una discesa non so cosa sia. Il problema è che è abbastanza ripida...non so come faremo a scendere...
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-Oddio Harry...non ce la faccio più, fermiamoci-
-Sono solo 2 ore che camminiamo, in più non c'è neanche il sole, quindi in teoria non dovresti avere neanche caldo...-
-Ma hai visto l'umidità, ho dei capelli che non sono capelli, sono palloncini, in più le zanzare mi stanno massacrando le gambe e sai che ti dico? Non arriveremo mai alla fine!- dissi sconfortata
-Non fare così...so che hai le valigie e hai anche sete, ma devi essere forte, quando arriveremo berrai. Okay?-
-Uffa...okay...-

Continuammo a camminare per un'altra mezz'oretta finché mi stavo lentamente disidratando, in più se non avessi mangiato all'istante avrei divorato anche Harry.
-Harry, ti prego, adesso fermiamoci.-
-Non ti biasimo, ho una gran sete anche io...-
-Grazie al cielo hai sete anche tu!- dissi ringraziando tutte le divinità, soprattutto quella dell'acqua. -In quale valigia avevamo messo l'acqua?- continuai
-Mi sembra nella valigia con scritto "cibo"...non se sono sicuro eh- sghignazzò 
-Stupido!- dissi mentre mi chinai ad aprire la valigia
-Sei tu che non ti ricordavi!- si giustificò
Presi una bottiglia e anche se era calda non mi importava, era pur sempre acqua.
-Non finirla!-
-Abbiamo un altro quintale di bottiglie, non penso che finire una bottiglia sia un problema, no?- dissi mentre bevevo, mi stavo per strozzare
-Scusa!- disse lui alzando le mani
Dopo aver prosciugato un'intera bottiglia d'acqua eravamo pronti a ripartire, anche se ero veramente esausta. Ovviamente mi versai addosso l'acqua restante per rinfrescarmi, mentre Harry sembrava essere appena uscito da una doccia fredda per quanto era profumato e soprattutto attivo.

Dopo diversi minuti di silenzio Harry si decise a parlare.

-Jay...-
-Har...-
-Se dovessimo rimanere qui per sempre...come fremo?-
-Non rimarremmo qui per sempre. Anzi, mi hai fatto venire un'idea!-
A quel punto mi fermai, presi la valigia con scritto "altro" e tirai fuori un block notes ed una penna.
-Che vuoi fare?- chiese Harry incuriosito
-Ogni volta che andiamo in un posto nuovo disegniamo come ci siamo arrivati. Iniziamo adesso, prima di dimenticarci!-
Disegnammo una porta con dietro un sentiero che chiamammo "Deep Dark Street" (i motivi mi sembrano abbastanza ovvi, niente spiegazioni), e ci fermammo lì perchè dovevamo ancora arrivare al culmine di quell'infinito viale.

 TERRA DI UN DIARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora