Capitolo 1

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Sono le 9 del mattino.
Decido di alzarmi dal letto e aprire le finestre,lo faccio sempre quando mi alzo.
Fuori c'è sole,dentro di me la tempesta.
Mi chiedo quanti ragazzi saranno in giro a quest'ora,a godersi le belle giornate.
Io uscirei,se solo avessi un'amica.

Scendo le scale e vado in salotto.
Di questa casa non mi sono mai lamentata,è molto grande.
La sala è spaziosa,ci sta un divano circolare con al centro un tavolo e davanti il grande schermo.
Quelle poche volte che mi guardo la tv sembra di essere al cinema.
Affianco a questa grande tele c'è una portafinestra,dove fuori c'è il giardino.
Il giardino è la parte che più amo di questa casa.
È pieno di fiori,ma non quanto il mio.
Il mio mini-giardino che sta nel piano di sopra affianco alla mia camera,é un prato pieno di tulipani,di gigli e di rose rosse.
In mezzo a tutti questi esemplari,al centro,c'è una piccola rosa nera.
L'ho piantata l'anno scorso in una serata dove la solitudine mi lacerava dentro.
Quella piccola rosa nera si chiama Allie.
Sta mattina sono sola a casa,i miei genitori sono usciti non-so-dove con Elby.
Faccio colazione con latte e i miei soliti cereali.
Salgo in camera e mi precipito nel morbido lettone.
Metto gli auricolari e ascolto un po' di Gionny Scandal.
Per poco non mi addormento,ma il sole dalla finestra mi acceca gli occhi come per chiamarmi e dirmi di alzare il culo da sto letto.
Decido di ascoltarlo.
Mi lavo,mi vesto e mi trucco.
Metto l'eye-lainer nero nelle palpebre di entrambi gli occhi,e poi tanto mascara sia sotto che sopra.Le mie amiche mi hanno sempre detto che esagero troppo col trucco.Sostengono che io abbia degli occhi stupendi,e con tutto questo nero rischio di coprire il loro colore,verde intenso.
Raccolgo i capelli in uno chignon,e metto una bandana bianca con la fantasia nera,regalata da Alexa,che si abbina con la cannottiera.
Guardo allo specchio il mio corpo.
Ho tante forme,dicono che sono belle,ma a me non piacciono per niente.
Jeans strappati che stanno a 'pennello' sulle mie gambe,vans ed esco.
Mi rimprovero per non essermi portata gli occhiali,con questo sole penso che il trucco si scioglierá.
Vado al laghetto.
Ci vado sempre quando mi annoia stare in casa.
È un posto tranquillo,ci sta solo una casa,che secondo me non è nemmeno abitata.Non ho mai visto nessuna luce accesa,nessuna macchina,e nessuno uscire da quella porta di vetro.
Ne accendo una,e aspiro il sapore della felicitá.
Mi tornano in mente le parole dei miei genitori:《Dovresti toglierti sto vizio.》
Me lo avevano detto con la voce irritante,mentre io gli sbattevo il fumo in faccia.
Al solo pensiero rido,e per poco non finisco dentro il piccolo lago.
Me la fumo fino al filtro e la butto a terra.
Sto per calpestarla ma al posto mio lo fa un altro piede.

Un Fiore Distrutto Insieme Ai Suoi SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora