Capitolo 3

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《..Poi mi sono affacciato alla finestra,e ti ho visto,e ora sono qui.》Finisce di raccontare.

Sono rimasta perplessa quando ha detto 《I miei si stavano picchiando,mi sono mezzo tra loro per dividerli,per proteggere mia madre,ma in cambio ho ricevuto un pugno da mio padre.Dice di non averlo fatto apposta..ma questa è sempre stata la sua spiegazione alla sue azioni.》

Questo ragazzo è scappato,ha voluto allontanarsi da quella tragica situazione.

Un po' lo stimo.I miei non si sono mai alzati le mani,ma quando litigano o urlano io non scappo.Mi rinchiudo in camera e sfogo le mie emozioni sul mio diario.Forse un giorno dovrei provare,intendo a scappare.

Voglio sapere di piu' su questa persona che ho davanti.

《E perchè proprio qui?》 Chiedo,ma lui mi guarda con aria interrogativa,quindi mi spiego meglio:《..Perchè sei venuto qui,davanti casa tua,e non in un posto piu' lontano?》

《Questo è il mio posto.》Dice,e rimango stupita per avere detto 'mio'.Vorrei ribattere che questo posto è mio,ma lo lascio continuare.

《Questi episodi sono abituali a casa mia,fin da piccolo ho dovuto assistere a queste scene,prima mi richiudevo in camera,ma li sentivo comunque,e io volevo non sentire niente.Allora una sera sono uscito di casa,non volevo allontanarmi troppo,avevo solo 9 anni,e mi sono ritrovato qua.Ho percepito la libertà in questo posto.Non lo so..mi piace,è tranquillo,è bello.Sembra esser fatto apposta per me e per i miei demoni.》Lo guardo,lo continuo a fissare immaginando un piccolo Davis,si,è così che si chiama.Lui sorride,e mi rendo conto di sorridere anche io.Ha un sorriso bellissimo,quel sorriso che hanno le persone sole.Non so quanto tempo sia passato da quando lui è qui,ma mi sembra di averlo conosciuto abbastanza da definirlo una brava persona.Forse dovrei rientrare a casa,dal momento che nessuno dei due sa piu' cosa aggiungere.Mi sono tenuta nel ribattere quello che volevo ribattere.Magari un giorno,se lo rivedrò,e se me lo chiederà,gli racconterò che questo posto è anche mio,il mio rifugio.

Sento la pancia brontolare,e capisco che è ora di mangiare,i miei saranno già rientrati.

Lo saluto.Sto per andarmene,ma lui mi afferra dal braccio:《Se ci rivedremo,ti insegnerò a fare i cerchi col fumo》 Dice facendomi una linguaccia. Mi prende in giro perchè prima mi ha mostrato come li fa,ma le forme che uscivano dalla mia bocca erano tutto tranne che cerchi.

Gli faccio la linguaccia anch'io,e mi dirigo verso casa.

Entro.Guardo l'ora e sono le 12.30.

Non so nemmeno quanto tempo sono stata fuori,prima di uscire non ho guardato l'orario.

La tavola è ben apparecchiata e noto che c'è un posto in piu'.I piatti sono cinque.

Chi avranno invitati i miei?Spero non la zia,non fa altro che parlare di unghie.Quando vedo mia mamma entrare in sala,è seguita da un'altra persona..ma non è la zia.

Un Fiore Distrutto Insieme Ai Suoi SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora