FINO ALL' ULTIMO RESPIRO

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"C'è una luce bianca
E mi sta chiamando
E mi sta promettendo ecstasy,
Ma non voglio andare in paradiso
Se tu andrai all'inferno
Io brucerò con te."


Il tempo.
Strana cosa...
A volte accelera così tanto da farti girare la testa, come in una di quelle giostre che roteano a tutta velocità.
Altre volte invece si ferma, dandoti la sensazione di essere immortale, come quando sei sott' acqua e ti senti sospeso in un limbo surreale.
Altre volte invece, sembra perdere ogni logica, così un minuto può sembrare un eternità.
Perchè in quel minuto, riesci a vivere cosi tante emozioni, che neanche in una vita intera potresti provare.
Passi dall' avere una paura fottuta, all' essere arrabbiato con il mondo intero, all' impotenza di fronte a qualcosa più grande di te.
Leggi una dolcezza struggente sul viso di una persona cara, senti tutto il tuo corpo che spinge per stare a contatto con il suo, e quella spinta è più forte di qualsiasi altra cosa.
Ti senti eccitato, ti senti confuso, ti senti felice.
Senti come se quel momento fosse l' inizio e la fine di qualcosa, che cambierà per sempre la tua vita.
Certo, per sempre è un termine relativo, se sei intrappolato in una macchina e fuori da essa ci sono solo vaganti affamati.
C'è una cosa però, che ho imparato vivendo in questo nuovo mondo.
Non bisogna mai arrendersi, mai, per quanto la situazione sembri disperata.
Bisogna lottare, fino all' ultimo respiro.
E dannazione, è esattamente quello che intendo fare.
Perchè sarebbe davvero facile abbandonarsi, sarebbe facile andare verso quella fottuta luce bianca, restare a baciare Daryl fino alla fine, e sperare di ricontrarci dopo.
Lasciarmi cullare dalle sue labbra, stringere il suo corpo fino all' ultimo momento, oh sarebbe proprio una bella morte devo ammetterlo.
Ma è proprio questo il punto, io non intendo morire. Io non posso morire.
Carl e Judith hanno bisogno di me.
Il mio gruppo, la mia famiglia, ha bisogno di me.
Daryl, il mio Daryl, ha bisogno di me.
Sento un fuoco dentro di me ora, un fuoco che mi divora e mi accende, spingendomi a lottare, per tutti loro.
Un uomo saggio una volta ha detto: C'è una soluzione ad ogni problema, se solo sai trovarla.
E' tutto qui il trucco, provarle tutte, fino a che non trovi quella giusta.
Mi stacco dalle sue labbra, dal suo corpo.
Inizio a guardarmi intorno, esamino ogni possibilità.
Non posso restare qui dentro a lungo, perchè i vetri stanno cedendo.
Non posso uscire da qui attraverso le portiere, perchè anche se ne tenessi una socchiusa e riuscissi ad uccidere un paio di vaganti, prima o poi riuscirebbero ad aprirla del tutto, e in quel caso sono fottuto.
Uscire dal parabrezza sarebbe solo un suicidio.
Potrei usare le imbottiture del sedile come protezione, ma rallenterebbe solo l' inevitabile.
Il portabagli è un' altro suicidio. Ci troverebbero e saremmo sommersi in un attimo.
"Rick... Rick!" Daryl mi scuote, mi cerca, ma non posso ascoltarlo ora.
Devo pensare, rimanere concentrato. E' l' unico modo.
Potrei aprirmi un varco sparando ad un paio di loro, e passare da li.
No, perchè Daryl rimarrebbe bloccato dietro di me, e allora li altri gli sarebbero addosso.
Maledizione.
"Rick, stanno per entrare!" Urla lui, sistemando la testa di una vagante che cerca di farsi largo tra il buco del vetro, diventato sempre più grosso.
Pensa, Rick, pensa.
Fuori dalla macchina, oltre i vaganti, cosa c'è?
Negozi, solo negozi. Niente che possa essere utile.
Aspetta, la macchina ha un tettuccio di vetro, potrebbe essermi utile.
Se salissi sopra e poi saltassi... No, non riuscirei a saltare abbastanza in alto da scavalcarli tutti.
Potrei sparare e crearmi un varco, ma nel momento in cui cado a terra, li altri vaganti mi raggiungerebbero.
Forse una distrazione, forse se riuscissi con un rumore forte ad allontanarli...
"Rick! Che diamine stai facendo? Rick porca puttana ascoltami!" Esclama lui, afferrandomi per la camicia.
"Ho bisogno di tempo - Rispondo prendendo il suo viso tra le mani - Devi darmi qualche minuto in più ok? Pensi di riuscirci?"
"Ma a cosa serve? Non vedi che..."
"Pensi di riuscirci?!" Urlo stringendolo più forte.
"S-si."
"Fallo allora!"
Lui annuisce confuso, poi conficca il coltello nell' occhio di un vagante che cerca di entrare.
Apro il cruscotto, cerco sotto i sedili, mi serve qualcosa, qualunque cosa.
Cartaccia, una penna, un pelushe, vecchi cd, una bottiglia di Wisky.
"Cristo!" Esclamo, con la bottiglia in mano.
La guardo, continuando a pensare a cosa posso fare.
Deve esserci qualcosa maledizione, deve!
Poi, quel qualcosa si accende dentro di me.
Mi giro verso Daryl, gli metto una mano nella tasca dei jeans ed estraggo il suo accendino.
Lui e il suo maledetto vizio di fumare.
Mi strappo la manica della camicia, incastrandola dentro alla bottiglia.
Nella mia mente, un' idea si fa strada.
"Daryl. Non abbiamo molto tempo, devi ascoltarmi attentamente."
Lui si volta, mi guarda.
"Ho un idea. E' folle, e forse moriremo comunque, ma voglio provarci, e mi serve il tuo aiuto!"
Gli basta guardarmi negli occhi, per avere una risposta.
"Ok. Facciamolo."
"Bene, sali sul tetto della macchina e aspettami."
Lui guarda il tettuccio di vetro, poi me. Poi la bottiglia.
Capisce.
Sale.
Mi porge la mano.
Salgo anch' io.
Ci saranno una ventina di vaganti intorno a noi, che si allungano per raggiungerci, spingendo, graffiando, mordendo, urlando.
Ora o mai più.
"Quando te lo dico, spara a questi quattro davanti a noi, poi salta ok? Io ti raggiungo subito dopo." Gli dico porgendogli la mia pistola.
Lui annuisce e la afferra, poi mi bacia.
Un bacio rapido, ma intriso di passione e sentimento.
"Nel caso non ci fosse un dopo." Sussurra sulla mia bocca.
"Ci sarà. In un modo, o nell' altro, questa non è la fine." Rispondo, spostandogli i capelli dalla fronte.
Faccio un profondo respiro e mi stacco da lui, poi prendo l' accendino.
Mi serve un fuoco molto grande però, se voglio rallentarli abbastanza a lungo per riuscire a saltare entrambi.
Estraggo il pezzo della camicia, poi verso un po di alcol su ognuno di loro, facendo il giro della macchina.
Una volta che sono tutti abbastanza baganti, rimetto la pezza dentro la bottiglia.
Dopo aver guardato un ultima volta verso Daryl, la accendo.
Poi la lancio verso il gruppo più numeroso di vaganti, pregando che la cosa funzioni.
Lentamente, i bastardi iniziano a prendere fuoco.
La cosa funziona.
Un cerchio di fuoco si sta creando intorno a noi, manca poco ormai.
"Ora Daryl!"
Uno sparo, poi un' altro e un' altro ancora.
Loro cadono.
Noi saltiamo sopra i cadaveri e le fiamme.

Arriviamo dall' altra parte.
Alcune parti di noi stanno bruciando, i vaganti, rallentati dalle fiamme, arrivano.
Ma siamo dall' altra parte, possiamo farcela.
Afferro la pistola e ne faccio fuori un paio, mentre lui si spegne il fuoco sulle braccia e sulla gamba destra.
Poi con la balestra ne centra due, dando il tempo a me di rotolarmi sull' asfalto e liberarmi dalle fiamme.
Prima che ne arrivino altri, ci mettiamo in piedi e corriamo come meglio possiamo lontano da quell' inferno.
La caviglia mi fa male, sento l' odore di carne bruciata, il suo avambraccio sta ancora fumando, ma siamo vivi.
Siamo vivi, e siamo insieme.
Lo afferro per il polso, tirandolo verso di me, poi lo stringo forte tra le mie braccia.
Avevo così tanto bisogno di sentirlo di nuovo accanto a me che mi sento sopraffare dall' emozione. Mi sembra perfino di tremare...
"Stai bene?" Mi chiede lui, stringendomi e affondando il viso nell' incavo del mio collo.
"No, ma sono vivo e ho te. Non ho bisogno d' altro."
Lui sorride e sfiora le mie labbra, aggrappandosi ad esse.
Mi sento come se fossi il cielo, e Daryl fosse il mio sole.

"Io brucerò con te,
Non voglio sognare senza te
Non voglio stare senza te
Farò tutto ciò che vuoi
Perché so che anche tu brucerai con me."


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