Capitolo 18

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[tre giorni dopo]

Tu: Shawn scusami, vorrei scriverti ma la scuola mi uccide letteralmente. Odio questa dannata vita, mio padre prende un sacco di soldi, e io sono costretta a lavorare per mantenermi, perché lui non ha intenzione di passarmi nulla, se non il cibo.
Davvero mi sento uno schifo.
E poi questa città è troppo piccola e confusionaria in confronto a dove vivevo prima. C'erano le palme e la spiaggia, il caldo perenne. Qua c'è solo cemento, smog e freddo. Se mi affaccio dalla finestra c'è la nebbia anche ora.
Ti prego portami via.

Shawn: Non hai nemmeno qualcuno che possa starti vicino fisicamente per sollevare un po' la situazione?

Tu: Ehm... non ho mai avuto amici a dire il vero. Anche in America era così. Tutti conoscenti, che se li vedi ingiro nemmeno salutano, quindi evito di uscire.

Shawn: Ma non puoi restare in casa, è comunque peggio! Anche se sei sola è sempre meglio uscire a fare una passeggiata.

Tu: Hai ragione, le uniche persone con cui 'parlo' sono la mia collega al lavoro e la domestica, magari dopo vado a portare fuori il cane con lei.

Shawn: Alex, dopo tutto quello che hai superato, non ci credo che non sai rimboccarti le maniche e prendere un'iniziativa stupida come questa.

Tu: Grazie ❤️

Text» Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora