Questa notte feci un sogno strano.
Mi trovavo su un prato di un verde intenso, e dei fiori di tanti colori.
Inizialmente ero da solo,ma ad un certo punto vidi una figura femminile incamminarsi verso di me,a prima vista sembrava Giulia che mi stava salutando da lontano,io ricambiai il saluto, ma improvvisamente il suo volto si trasformò in quello di Claire che mi sorrideva.
In quell'istante non capivo cosa stesse succedendo, e rimasi a fissarla per tanto tempo.
Non avevo la minima idea che poteva essere stato un sogno,o meglio un incubo.-"Matt, Matt!! Alzati su! Cosa ci fai qui?"
Mia nonna mi svegliò al mattino,è così angelica la sua voce che nemmeno ti pesa essere svegliato da lei.
Mi ritrovò nel letto di Giulia, con le nostre mani che si toccavano.Scesi in cucina con mia nonna,stava per preparare la colazione, ma tutti quanti dormivano.
Di solito era lei che si alzava prima di tutti.-"Ma che cosa è successo? Che ci facevi sul letto di Giulia?" Disse mia nonna prendendo delle tazze colorate.
-"Ieri non stava molto bene, avrà sicuramente mangiato qualcosa di avariato alla festa, e quindi le stavo tenendo un po' di compagnia, e dopo sono crollato."In parte era la verità, non potevo dirle che si era ubriacata alla follia, mi avrebbe preso per un irresponsabile.
-"Non avrai pensato mica male..vero?" dissi.
-" Matt ti conosco,e so che quella ragazza ti piace molto, e se proprio vuoi saperlo.. Piace tanto anche a me"
rispose facendomi l'occhiolino.
-"Sei la solita tu!" dissi ridacchiando.Era vero, mi stavo affezionando molto a lei,ma come un'amica.. Forse.
Si precipitarono tutti in cucina,non so come fecero in realtà a svegliarsi tutti insieme,forse per il buon odore di pancake appena cotti.
Giulia venne per ultima,e aveva una faccia stranissima.
Occhi gonfi,capelli altrettanto gonfi,sguardo assente.-"Buongiorno a tutti" disse strofinandosi gli occhi e sedendosi accanto a me.
-"Buongiorno cara" Disse mia nonna.
-"Matt che cavolo è successo ieri?" disse a voce bassissima per non farsi sentire da nessuno.
-"Lasciamo perdere,ti mollo per due secondi e ti ritrovo ubriaca fradicia!"
Ridacchia.
-"Non farlo mai più!"
-"Come desidera lei mio padrone"Adoravo quando mi chiamava così,mi faceva sorridere anche per così poco.
Nel frattempo mia nonna mi lanciava delle occhiatine,e io stavo letteralmente impazzendo,speravo tanto che Giulia non la vedesse.
Dopo la nostra solita colazione,mio fratello si alzò dal tavolo,afferrò il suo pallone bianco e nero,e aprì la porta principale per andare a giocare in giardino.
Era da tanto che non giocavo con lui ormai,prima passavamo giornate intere a giocare insieme,mi divertivo tantissimo con lui,e adesso lo stavo proprio trascurando,volevo recuperare in qualche modo.-"Ehi Mike! Fermati,vengo anche io!"
Gridai.
Uscì dalla porta,e Giulia venne insieme a noi.-"Passa Mike!"Dissi.
Da piccolo giocavo in una squadra di calcetto a Londra,per più di 3 anni,facevo sempre tantissimi campionati,ero molto bravo,ma dopo ovviamente mi sono rotto,e ho abbandonato tutto.
A causa di questo avevo tantissimi impegni,e non potevo continuare di certo.Giulia bloccò il pallone con i piedi.
-"Scusami che stai facendo? Questo gioco non mi sembra adatto a te!" dissi ridendo scherzosamente.
-"Davvero? Mettimi alla prova allora,scommetto che vi batto anche da sola."
-"Scommessa?"Dissi
-"Cosa scommettiamo?"
-"Se vinci tu ti porto a cena fuori stasera."Dissi io.
-"Prepara allora L'abito elegante e preparati a perdere!" Disse stringendomi la mano.La partita cominció! Io e Mike contro Giulia. Non aveva speranze di vincere.
Ero molto tranquillo inizialmente,ero abbastanza sicuro che la vittoria fosse la nostra,perché di solito le ragazze non sono brave a giocare a pallone,poi lei non mi sembrava proprio il tipo.
Dopo un'ora di gioco eravamo tutti esausti,si concluse con 2 a 0.
Si,beh.. Per lei peró!
Io e mio fratello ci sentimmo due nullità,avevamo perso contro una ragazza, e tra l'altro era pure più piccola di me.Mi buttai a terra dalla stanchezza,e Giulia si mise sopra di me,prendendomi in giro e ridendo come non mai.
-"Sei un perdente! Ammettilo"Disse
-"Già mai!"
Mi buttai sopra di lei e cominciai a farle il solletico ovunque,e lei non fece altro che ridere,e implorarmi di smettere.
Stavamo rotolando per tutto il prato,quando ad un tratto ci fermammo,e i nostri occhi si incrociarono.Il silenzio piombò in un istante.
Rimasi immobile,non avevo mai visto occhi così belli in vita mia.
-"Bene,allora vado a prepararmi per la cena" disse alzandosi di scatto e ridendo contemporaneamente.
Chissà se Giulia aveva cercato di vincere in tutti i modi solo per far si che io la portassi a cena,e chissà se io non feci apposta a farla vincere di proposito solo per la scusa di poterla portare a cena.
Mi feci una doccia calda e rilassante,pensando ad un posto decente per poterla portare,non volevo di certo farla annoiare,doveva essere tutto perfetto.
Ero molto nervoso all'idea,non sapevo se definirlo o no un appuntamento vero e proprio,d'altronde.. Non glielo avevo chiesto ufficialmente,era una sorta di scommessa,almeno credo.
-"Mamma,posso chiederti una cosa?"
Dissi a mia madre.
-"Si,dimmi"
-"Sapresti dirmi un ristorante carino in cui poter portare Giulia questa sera?"Non volevo dirlo a mia nonna,altrimenti avrebbe pensato sicuro che fossimo più che amici o cose del genere.
-"Ah si? Andate a cena e non mi dici nulla?" disse mia madre alzandosi dal divano.
-"Mamma te lo sto dicendo proprio adesso."
-"Cosa succede tra di voi quindi? State insieme?"
-Ho capito,cercherò da solo!"Dissi infastidito.
-"Scusami tanto Matt,ma tu mi conosci bene e...beh comunque non mi intrometto,ti dico solo che non tanto lontano da qui si trova un ristorante carino dove fanno tutto a base di pesce,puoi portarla li."
-"Perfetto,grazie mamma"Mentre salivo le scale mia madre mi guardava con un espressione assurda,come se volesse dire 'Bravo il mio ometto!'
Indossai una camicia nera, dei jeans chiari,e Dr Martens basse.
Bussai alla porta di Giulia,era pronta per andare.
Anche io lo ero,ma forse psicologicamente non proprio.
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Stay.
RomanceMatt,un ragazzo di 18 anni, vive con la sua famiglia a Londra. Una mattina i suoi genitori gli comunicano che dovrà passare le vacanze di natale a Milano dai suoi nonni. Questa notizia lo scosse molto, poiché aveva chiuso la relazione con la sua rag...