Capitolo 11

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In macchina lei sembrò molto ansiosa,e forse non era l'unica ad esserlo.

Mentre guidavo le mie mani cominciavano sempre di più a sudare, e cercai in tutti i modi di non farlo notare a Giulia.

-"Dove stiamo andando?" disse rompendo il silenzio.

-"É una sorpresa!" dissi ridacchiando.

-"Devo avere paura?" rispose guardandomi fisso.

-" Oh no! Tranquilla ti piacerà, non c'è motivo di preoccuparsi... Forse..." dissi scherzosamente.

Lei non faceva altro che guardare la strada,fissando ogni minimo particolare,come se in caso contrario non doveva piacergli il posto,sarebbe scappata ricordandosi della strada che avevamo percorso.

Arrivammo puntuali al ristorante,avevo prenotato un tavolo per due,con vista mare,poiché avevo cercato su internet,e mi era spuntato che questo posto si trovava proprio vicino al mare.

Che culo pensai!

Dopo cena potevo tranquillamente portarla a fare una passeggiata sulla spiaggia.

Quando entrammo ci accolsero con grande piacere,come se fossimo due critici gastronomici del posto.

Il nostro tavolo era come l'avevo chiesto,aveva una vista mozzafiato,ed era addobbato con una candela centrale,accompagnata con un vaso argentato,e una rosa rossa,con dei petali attorno alla tovaglia bianca,
E per completare vi erano le posate e dei grissini.
Avevo proprio fatto bene a chiedere il parere a mia madre.

Come un gentiluomo spostai la sedia di Giulia per farla sedere,lei ricambiò  il gesto con un sorriso.

-"Woow, se sapevo che dovevamo venire in un posto del genere,avrei messo un abito molto più elegante.."
Disse Giulia imbarazzata.

-" Sei bellissima!" risposi io sorridendo.
Lei arrossì in un battito di ciglia.

-"Grazie."

Portarono il nostro primo piatto,insalata di mare,attorno ad una salsa rosata.
Era molto buono.

-"Allora ti piace?" dissi io continuando a mangiare.

-" Oh si! Da morire,è il mio piatto preferito." disse lei bagnando il gamberetto nella salsa.

Avevo proprio azzeccato! Direi che come inizio andava molto bene.

-" Allora parlami un po di te,voglio conoscerti meglio!" disse Giulia.

-"Beh non c'è molto da sapere,sono nato a Londra,sto facendo il quinto anno di liceo,e quest'anno dovrò affrontare gli esami.. Una palla assurda.."

-" Hai mai avuto una storia d'amore?"

Dio,immaginavo sarebbe andata a finire così,non ero pronto per dirle che mi ero appena lasciato con la ragazza,e la stavo dimenticando solo adesso grazie a lei.

-"Ehm.. Niente di serio,ho avuto solo delle storielle così,senza amore,tanto per avere qualcuno al mio fianco che mi ascoltasse parlare."
dissi in tono scherzoso.

Ovviamente non le avrei posto la stessa domanda,non volevo pensasse di nuovo a quel coso! Che le aveva procurato dei lividi.

Lei mi guardò fisso,con i suoi occhioni verdi,e io stavo letteralmente impazzendo.

Alzò un sopracciglio.

-" Voi ragazzi siete tutti uguali! Trattate le ragazze come se fossero oggetti!"
-" Ah si? Pensi questo di me? Che io sia un tipo del genere?  dissi con la faccia offesa.

-" Ovvio che si!" rispose facendo una smorfia.

Presi la testa dell'aragosta che ci avevano appena portato,e gliela tirai addosso.

Lei cominciò a ridere come una matta,e da li ci fu una battaglia di cibo infinita,o quasi.. Fino a quando il cameriere non venne a rimproverarci.

Non avendo nemmeno finito tutte le portate,ci alzammo dalla sedia imbarazzati, non potevamo stare di certo in un posto in cui non apprezzavano il senso dell'umorismo eh.

Pagai il conto,e uscii fuori,raggiungendo Giulia.

Pensai che magari lei potesse sentirsi in imbarazzo,e che volesse solo andare a casa.

Ma quando mi vide spuntare dalla porta non fece altro che ridere e ridere,e io la seguii a ruota.

-" Hai visto la faccia del cameriere?" dissi io ridendo.
-" Si,ci guardavano tutti!" Commentò lei ridacchiando.

-" Dai andiamo."
-" Vieni con me!" dissi.
-" Dove?"
-" Lo vedrai, solo se ti fiderai di me e chiuderai gli occhi."
-" Va bene mi fido."

Chiuse gli occhi,e io la guardai per 5 minuti a sua insaputa,era bella da morire,e io avevo l'onore di guardarla da molto vicino.

Le presi la mano,e lentamente la portai in spiaggia,dove l'unico rumore presente era il mare e le sue onde.

-"Apri gli occhi!" dissi io,facendole guardare il mare.

-" È bellissimo.." Sorrise.

Si sedette in spiaggia,senza distogliere lo sguardo dal mare,e senza preoccuparsi del vestito che si sarebbe sporcato.

Mi sedetti accanto a lei,a guardare questo meraviglioso spettacolo,anche se pensai che di spettacoli questa notte vicino a me.. Erano due.

Appoggiò la testa sulle mie spalle,e a voce bassissima mi disse;
-" Grazie."

Presi il mio iphone,e misi la mia canzone preferita di Miley;
"Stay."

Mi alzai,e porgendo la mia mano a Giulia le dissi se voleva concedermi questo ballo.

-" Certamente" Disse sorridendo.

Prese la mia mano delicatamente,e io misi le mie sulla sua schiena,e la guardai negli occhi,volevo baciarla.
In quel momento il mio unico pensiero era quello! Ma pensai che forse sarebbe stato sbagliato,magari era ancora troppo presto per lei,o forse anche per me.

Mi venne in mente che avevo ancora quel famoso biglietto del concerto,e forse quello era il momento esatto per dirle se volva venire con me.
Infondo il concerto era domani.

Stavamo ancora ballando,e io presi l'occasione per dirglielo.

-"Ehi,sai.. È da molto che volevo chiederti una cosa.."
-" Si? Dimmi pure" Disse con estrema tranquillità.
-" Mia nonna mi ha regalato due biglietti per andare in concerto di Miley Cyrus che si terrà prima di capodanno, quindi domani,e mi stavo chiedendo se magari ti andasse di venire con me." dissi io, molto velocemente.

Lei si fermò,e nella mia mente ci fu il caos più totale,pensai che magari non avesse capito cosa volessi dire,o magari non voleva venire e non sapeva come dirmelo,o peggio.. Aveva già i biglietti e doveva andarci con qualche altro.

Ad un tratto,dopo due minuti di silenzio, sentì le sue urla!

-" Cosa cavolo mi stai dicendo?" Disse urlando.

-" Certo che voglio venire con te!"
Mi abbracciò di colpo, e io la strinsi fortissimo.

Dalla gioia, presi in braccio Giulia e la buttai in mare,e lei cominciò a schizzarmi e a salire sopra di me per tuffarsi e anche per farmi male.

Continuammo per tutta la notte.

Quella fu la serata più bella della mia vita.

 

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