L' INCIDENTE

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.....Ad un certo punto una 500 bianca sbucò dal nulla a tutta velocità. Non feci in tempo a sterzare che la macchina si scontrò con la mia. Si aprirono gli airbag e i finestrini si ruppero, graffiandomi. Svenni.

-ste

Accesi il televisore per vedere Bea giocare. Il presentatore descriveva le due squadre e nominava le giocatrici con le proprie posizioni. Vidi che l'allenatore della squadra di Bea,la numero 2, contava le ragazze più volte non essendo sicuro del numero. I giudici guardarono i due allenatori dicendo:" ci sono tutte?"
Il numero due rispose:" manca il numero 8 Beatrice Bianchi"
Iniziai a preoccuparmi. Chiamai Surry per sapere se era da lui, visto che avevano un appuntamento
Sal:" ste ti stavo per chiamare, sai dov'è Bea? Non ci siamo incontrati"
Io:" te lo stavo per chiedere anche io! Io  sta mattina sono stato male e lei oggi è andata a pallavolo da sola ma in tv non c'è, credevo che era da te cazzo"
Il programma fu interrotto dal telegiornale. Dicevano che c'era stato un incidente all'incrocio per Arezzo. Un ragazzino era stato ad una festa, si è ubriacato ed è andato addosso ad una diciottenne che ora era all'ospedale di Firenze in coma, e si chiamava Bea Bianchi una giocatrice di pallavolo. Impallidì, iniziai a tremare e diventai freddo . Andai alla stazione e presi il treno per Roma. Andai a casa di Surry e gli raccontai quello che era successo. Prendemmo la sua macchina e andammo all'ospedale. Non credevo che Surry era diventato una specie di migliore amico di Bea perché era agitato quasi quanto me, credevo che c'era qualcosa sotto. Entrammo alla reception e chiedemmo la camera di Bea. La signora ci disse che non poteva ricevere visite, era meglio vederla tra 30 minuti o 1 ora. Non mi allontanai dalla sala d'attesa. Non riuscivo a mangiare o a tranquillizzarmi, ero teso e il mio unico pensiero era rivederla. Ebbi un piccolo flashback dei bei momenti passati insieme come le challenge in love,i viaggi , gli abbracci o i baci, interrotti da un bastardo che non ha saputo reggere l'alcool.
Sal:" Ste mi dispiace ma devo andare da Vegas e Sascha, veniamo dopo quando si sveglia e magari le portiamo un regalino okay?"
Io:" certo fai pure "

Dopo un'ora una donna mi si avvicinò

D:" ragazzo, può andare nella stanza 25 , la signorina Bianchi si sta svegliando"
Io:" grazie signora"
L'abbracciai fortissimo e corsi verso la camera. Bussai e vidi Bea sdraiata su quell'orribile letto.
Io:" ciao Bea, ti stai riprendendo?"
Bea:" chi sei tu?"
Io:" il tuo ragazzo, Stefano"
Bea:" io sono fidanzata? Non mi ricordavo"
Io:" si, stiamo insieme da un anno e ci amiamo tantissimo"
Bea:" io ci credo a quello che mi dici ma non ricordo niente di questi bei momenti"
Io:" forse raccontandoteli potresti ricordarteli"
Bea:" o forse esiste un altro modo "
Si mise seduta sul letto, mi strinse la mano e iniziò a baciarmi. Le nostre labbra si separavano e si ritrovavano, non si volevano lasciare, come noi due.
Lei mise le braccia intorno al mio collo e io le cinsi la vita.
Appena Bea si staccò io le dissi
:" non ti viene in mente niente?"
Lei
:" in particolare due, una festa mi sembra fatta ieri sera e un ragazzino che non ricordo nel dettaglio che mi stava per venire addosso con la macchina, ma di te quasi niente, mi spiace"
Le dissi
:"se non ti è rimasto impresso quasi niente significa che rivivremo la nostra vita insieme e ci riameremo"
Lei
:" grazie, ora capisco perché ti ho amato"
Arrivarono anche Sal, Giu e Sa. Erano contenti di vedere che si era svegliata. Bea mi chiese stupita chi fossero quei tre ragazzi e io gli risposi:" i primi due si chiamano Sascha e Giuseppe, tuoi amici, l'altro si chiama Salvatore ed è quello a cui sei più affezionata"

-Bea

A quelle parole mi ritornò tutto in mente. Mi ricordavo infatti, che oggi alle 4 finiti gli allenamenti dovevo andare da Sal.
Chiesi all'ultimo, Salvatore, di avvicinarsi al lettino. Mi tirai su e gli diedi un bacio sulla guancia ringraziandolo per essere venuto a trovarmi e dicendogli che quando mi sarei ripresa potevamo finalmente uscire da soli. I suoi occhi iniziarono a diventare lucidi fino a minacciarlo di far cadere le lacrime. Lo abbracciai forte e gli dissi che non doveva piangere e che io stavo bene. Si asciugò le lacrime e fece passare gli altri due anche loro contenti di vedermi viva. Entrò una donna che chiese gentilmente ai mates, compreso ste, di uscire. Il mio ragazzo mi diede un bacio in fronte augurandomi di stare tranquilla. Arrivò una dottoressa che iniziò a farmi dei vari controlli e dicendo
:" signorina, a corso un grave rischio, ma ora è guarita quasi del tutto"
Io
:" quando potrei tornare a casa "
La signora
:" io le consiglierei tra una settimana in modo che si riprenderà completamente, prima dell'arrivo di quel giorno vorrei che camminasse di più, magari accompagnata da qualcuno"
Uscì dalla stanza salutandomi e al suo posto venne Step che disse
:" allora, cosa devi fare?"
Io
:" posso uscire tra una settimana, se no tutto okay "
Lui
:" per fortuna, sto sempre in ansia "
Stefano si sedette vicino a me, mentre gli altri andavano a prendere il pranzo.
Io
:" amore, sono contentissima che sei stato sempre al mio fianco, e sei preoccupato del fatto che io sono stata coinvolta in un incidente, ma la dottoressa mi ha detto anche che io, oltre a camminare , dovrei anche dormire di più e dice che tu dovresti essere meno presente"
Lui
:" amore ma tu sai che io voglio starti vicino giusto?"
Io
:" si si, lo so ma anche io voglio stare con te, il problema è che ora volevano mettere degli orari di visita"
Lui
:" quando li affiggeranno li leggerò "
Gli detti un bacio Stefano capiva sempre queste situazioni. Dopo qualche minuto arrivarono anche gli altri. Mangiammo il sushi poi andarono via tutti e io mi misi a dormire. Ogni sera Stefano entrava dalla finestra senza farsi vedere e ci addormentavamo, rannicchiati insieme, ma una sera fu quella decisiva

DUE AMORI E UNA STORIA (completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora