Ricordi

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Mi sveglio tutta sudata. Ho fatto un sogno stranissimo.. Ho sognato il mio papà. È stato strano, sembrava tutto cosí reale. C'eravamo io, lui e basta in un parco bellissimo. Di tutto il sogno mi ricordo solo una frase che mi ha detto: Fiorellino mio ricordati che le apparenze ingannano, guarda nel profondo di una persona. Non tutto ció che vedi corrisponde a ció che è realmente.
Mi alzo dal letto e dato che sono appena le sei e mezza vado a farmi una doccia. Mentre l'acqua scorre sul mio corpo penso alla frase che mi ha detto papà nel sogno e soprattutto a chi è riferita. Dopo la doccia vado, mi vesto con dei jeans chiari e una maglietta blu scura e vado in cucina, dove ci sarà gia mia mamma.
-Ciao mamma-
-Ehi amore come mai sei già sveglia? Dato che sono solo le sette-
-Ehm.. non riuscivo a dormire e quindi mi sono alzata prima per fare una doccia- non voglio dirle nulla di papà, preferisco che sia una cosa mia e sua.
-Va bene, mentre ti faccio la colazione vai a svegliare Josh per favore?-
-Certo-
Vado in camera sua, e ovvviamente sta ancora dormendo. Mi concedo un minuto e mi siedo accanto a lui e lo osservo. Ha i lineamenti uguali a quelli di papà, la stessa bocca e lo stesso naso.
Mi scende una lacrima, quanto mi manca. Decido di svegliarlo.
-Josh svegliati- gli dico con dolcezza
Lo chiamo ancora tre o quattro volte e poi finalmente si sveglia.
Andiamo in cucina e facciamo colazione, dopo mi finisco di preparare e usciamo.
Arrivati a scuola saluta mamma e Josh e scendo dalla macchina.
Stranamente non vedo nessuno dei miei amici e così vado in classe, dato che alla prima ora abbiamo la verifica di inglese.
Quando entro in classe, c'è solo una persona e questa persona è Dylan... Incominciamo bene.
Io educatamente saluto con un semplice ciao, lui mi guarda e torna a fare quello che stava facendo ovvero messaggiare con il telefono. Che maleducato.
Ad un certo punto, mentre sto ripassando inglese, per sbaglio mi cade l astuccio e tutta la mia roba va a finire per terra.. Sta giornata di scuola è proprio iniziata male!
-Cavolo!- borbotto infastidita.
Dylan si gira e mi fissa, sotto il suo sguardo mi sento un po' imbarazzata e non ne capisco il motivo.
-Certo che sei proprio sbadata!-
-Senti Dylan non è giornata, non incominciare anche tu per favore.-
-Rachel, ti ho già detto di non rispondermi male.-
Non ci posso credere, adesso basta come si permette di trattare così una ragazza.
-Senti Dylan, te lo dico con educazione. Non ti permettere di minacciarmi o cose varie perchè anche se mi detesti sono sempre una ragazza e devi portarmi rispetto! Non so perchè mi odi tanto dato che non mi conosci neanche..-
Lui si alza dalla sua sedia e mi viene incontro, ok forse ho esagerato.
Io sono in piedi con le spalle rivolte verso il muro e lui mi ci spinge, con abbastanza delicatezza, contro. Adesso ho paura e incomincio un po' a tremare. Mi guarda fissa negli occhi e non riesco a percepire nessuna emozione da parte sua.
-Rachel, lo so benissimo che sei una ragazza. Non ti farei mai del male fisico. Solo che mi stai antipatica, sei la solita perfettina rompi cazzo e io non sopporto quelle come te.-
-Tu non sai niente di me Dylan. Non sai cosa ho passato, perchè sono qui a New York. Non sai proprio niente quindi non puoi giudicarmi!-
Lui continua a fissarmi negli occhi ma sta volta con uno sguardo diverso.
Ad un certo punto sento dei passi. Forse è suonata la seconda campanella.
-Ciao a tutti- sento una voce fastidiosa e so già di chi è.
-Metti giù le mani dal mio ragazzo!- ci mancava solo Briana.
Dylan mi guarda per un'ultima volta, mi lascia i polsi e se ne va a sedere.
Sto andando anche io a sedermi quando mi passa vicino Briana.
-Dopo io e te parliamo.- mi sussurra all'orecchio.
Intanto sono arrivate Carly e Melissa.
-Ciao rachel!- mi salutano
-Ciao ragazze come va?-
Mi raccontano il perchè del loro ritardo. Praticamente Mel aveva preso un caffè e se lo è rovesciato addosso, cosí è dovuta andare a casa per cambiarsi e Carly é andata con lei.
-Buongiorno ragazzi.- entra il prof di inglese.
Passate tre ore arriva l intervallo. Finalmente.
-Rachel noi andiamo in bagno, vieni anche tu?- mi dice Mel.
-No ragazze, io ho fame vado a prendermi qualcosa alle macchinette. Ci vediamo dopo.-
-Va bene.-
Sto andando verso le macchinette e mi sento tirare il braccio e mi trovo in un sgabuzzino.
-Ciao rachel.- si accende la luce e vedo Briana. No ci mancava solo questa.
-Senti carissima oggi ti ho vista molto attaccata al mio Dylan. Vedi di starci lontana o se no subirai delle brutte conseguenze.- mi dice con toni minaccioso.
-Ascolta Briana, hai frainteso tutto. Io non ci sto provando con il tuo Dylan. Anzi in quel momento stavamo solo che litigando.-
-Non mi importa, ma tu ci stavi parlando. Ascolta so come vanno le cose. Tu sei quella nuova, sei arrivata e hai visto Dylan che è il più bello della scuola e ora lo vuoi tutto per te. Non è forse vero?-
-No, stai sbagliando. Io non lo voglio. E poi se sei cosí sicura di te, non penserai mica che io te lo possa "rubare" no?-
Vedo il suo volto infastidito e poi subito dopo un ghigno cattivo.
-Vedi di fare poco la furbetta Rachel.-
Ad un certo punto tira fuori una bottiglietta di succo alla frutta. No, non può fare quello che penso. Non posso essere bullizzata un'altra volta, un altro anno.
Cerco di scappare ma la porta è chiusa. Lei mi blocca e mi versa tutto il succo addosso.
-E questo è solo l inizio mia carissima Rachel.-
Se ne va via soddisfatta e io mi siedo per terra e incominciamo a scendermi delle lacrime. Dopo qualche minuto incomincio a piangere un po' più forte. La porta si spalanca, e io penso che sia ancora Briana. Una persona mi prende le mani e incomincia ad abbriacciarmi.
Okkey non è lei. Sollevo la testa e vedo Matt. Quando lo vedo comincio a piangere più forte.
-Shh, stai tranquilla- continua a consolarmi.
Dopo un po' mi calmo e lui mi guarda sorridendo.
-Ho sentito Briana raccontare di ció che ti ha fatto a una sua amica e sono corso qua.-
-Grazie Matt-
-Però, dai Rachel ti ha versato solo un po' di succo.. Non piangere cosí.-
-Tu non puoi capire.-
-Allora dimmi, raccontami tutto. Sei una mia amica e ci tengo a te.-
Gli sorrido e incomincio a raccontargli che nella vecchia scuola ero soggetta al bullismo. Lui mi guarda attentamente mentre gli racconto tutto quanto. Principalmente mi ricordo alcuni episodi orrendi.
Ero in prima superiore e stavo andando in bagno. Ad un certo punto due ragazzi di terzo o di quarta mi hanno bloccata.
-Tu devi essere Rachel, Vero?-
Io annuí.
-Bene bene. Avevano proprio ragione a dire che sei una sfigata.-
Io non ero il massimo di ragazza e tutti mi reputavano una sfigata. Ero semplicemente diversa dalle altre. Ma adesso essere diversa è sinonimo di essere sfigata.
Mi portarono di peso in bagno e uno dei due mi versò in testa del succo mentre l altro mi teneva ferma. Poi mi attaccarono pure della carta igenica e fecero una foto che girò per tutta la scuola. È stato orribile.
Io ormai , dopo questo racconto, stavo già piangendo. E anche Matt aveva delle lacrime agli occhi.
-Cavolo Rachel, che bastardi però!-
Io annuí semplicemente.
-Dai adesso non torniamo più in classe e andiamo a farci una bella passeggiata!-
-Va bene!- sorrisi molto contenta.
-Ma la mia roba?-
- Andiamo a prenderla.-
Usciamo da quel posto orribile e ci dirigiamo verso la classe. L intervallo non era ancora finito, qua dura più di venti minuti, e c'erano ancora tutti i ragazzi in giro per i corridoi. Ad un certo punto vedo Dylan da lontano con un suo amico. Appena mi vede mi osserva bene, ovviamente avrá notato sia che io sono tutta sporca e sia i miei occhi gonfi per il pianto. Mi continua a osservare. Per fortuna lo superiamo e ci dirigiamo in classe dove incontriamo Mel e Carly che tutte preoccupate mi chiedono che cosa sia successo. Io racconto tutto e loro sono arrabbiatissime.
-Quella li è proprio una stronza!- Dice Carly.
-Veramente, non la sopporto piú-
-Dai ragazze ora andiamo via da scuola- dice ad un certo punto Matt.
Tutte prendiamo la nostra roba e ce ne andiamo via. Io avviso mia mamma e le dico che c'era uno sciopero e mancava un professore, non mi sento di dirle la verità.
Il pomeriggio è molto tranquillo e i ragazzi mi fanno dimenticare ció che è successo.
Verso le sette torno a casa.
-Mamma sta sera non ho molta fame, non prepararmi la cena.- informo mia mamma.
-No Rachel qualcosina devi mangiare.- si impone mia madre
-Mamma davvero preferisco farmi una doccia e andare a dormire, sono stanca.-
-Va bene, ma se cambi idea vieni in cucina e ti preparo qualcosa.-
-Grazie mille- le sorrido e vado verso il bagno.
Passo la camera di mio fratello e sento dei singhiozzi. Entro e vedo Josh che piangere.
-Amore che succede?-
-Mi manca papà.- mi guarda con un viso che mi si stringe il cuore.
-Anche a me manca papà e tanto. Però piccolo bisogna essere forti, papà è sempre qua con noi e ci protegge.- mi scende anche a me una lacrima. Oggi è la giornata dei pianti.
-Si hai ragione, peró io vorrei abbracciarlo.-
-Amore anche io e tanto, peró non è possibile pultroppo.-
-Lui è un angelo adesso?-
-Si è il nostro angelo custode.-
Mi sorride e mi abbraccia forte. Poverino, anche lui aveva un bel rapporto con papà.
Dopo mezz'ora vado via dalla sua camera e vado a prepararmi per andare a dormire, sono stravolta. Mi sono pure dimenticata di chiamare Charl e Anne, le chiameró domani. Ora voglio solo andare a dormire e dimenticare sta giornata.

Cosí diversi, cosí uguali.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora