capitolo 31

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Oggi ho l'ultima ecografia e Kendall pur di esserci si è saltato una verifica e come giustificazione per il ritardo ha scritto "la mia ragazza aveva l'ultima ecografia prima del parto" avrei tanto voluto strappargli il libretto di mano e scrivergli al suo posto il classico "motivi di famiglia" (che era pure vero alla fine) oppure "causa problemi con i mezzi di trasposto" non una dichiarazione così esplicita che sarà padre.

Niente in contrario, ma ricordo gli sguardi che mi lanciarono i prof quando comunicai il motivo per cui volevo finire l'anno da privatista, e non erano piacevoli da sostenere.

-insisto che dovresti cambiare giustificazione- ripetei corrucciata.

-non ti preoccupare Alexia, è solo una giustificazione e poi dico solo la verità- mi rassicurò lui facendomi l'occhiolino.

-ok- mi rassegnai abbandonando la testa contro il muro.

Subito dopo però mi chiamarono per l'ecografia.

Seguita a ruota da Kendall che mi stava tenendo per mano.

Come mio solito mi stendetti sul lettino e scoprii la mia pancia sollevando la maglietta.

Nello stesso momento in cui la dottoressa stava versando il gel sentii una lieve fitta che però sparì subito.

-le capita spesso?- mi chiese la dottoressa intanto che appoggiava la sonda.

-cosa?- chiesi confusa.

-le fitte- mi spiegò.

-oh... no. Molto di rado- ammisi.

-molto bene. Allora i bambini stanno benissimo e ormai manca poto al parto- disse intanto che mi porgeva dei fazzoletti per pulirmi dal gel.

-fra pochi giorni dovresti entrare nel nono mese e fra altrettanto pochi giorni dovrebbero nascere. Quello che ti sto per dire non è solo un consiglio ma un ordine, il tuo è un caso molto raro avendo tre gemelli, perciò riposo assoluto, muoviti solo se devi andare in bagno o in cucina per mangiare, se hai impegni in questi giorni è meglio se li disdici. Le fitte che hai avuto sono un piccolo anticipo delle contrazioni, perciò è meglio che ci sia sempre qualcuno con te a casa in caso ti si rompessero le acque all'improvviso-

Kendall mi aiutò ad alzarmi e mi strinse un fianco attirandomi vicino a se.

-io fisserei la data del parto in torno il prima possibile per evitare appunto qualcosa di improvviso e aldi fuori delle mire ospedaliere, dato che tu Alexia soffri anche d'asma- mi spiegò.

Sua io che Kendall annuimmo e salutammo la dottoressa Mitchell con una stretta di mano.

Appena usciti dallo studio Kendall mi bloccò e mi fece sedere su una sedia.

-di che fitte parlava Alexia? Perché non me ne hai parlato- mi rimproverò evidentemente molto preoccupato.

-perché non sapevo fossero da tenere conto così tanto, erano fitte appena accennate che davano appena fastidio e sparivano subito- gli spiegai.

-Alexia sei incinta, qualsiasi cosa è da tenere sotto controllo per il tuo bene e quello dei bambini- replicò.

Non era sgarbato ma mi infastidì il fatto che mi stesse rimproverando di una cosa di cui io non potevo sapere nulla.

-Kendall, sono incinta non una malata terminale e non mi trattare come se fossi una bambina di due anni a cui bisogna spiegare qualsiasi cosa- mi arrabbiai alzandomi di scatto e incamminandomi verso il fondo del corridoio.

-Alexia dove vai!- mi chiamò raggiungendomi subito.

-a casa mia- risposi piccata.

-perdonami non volevo fartene una colpa, è che sono preoccupato- disse piazzandomisi davanti.

Tutto al contrarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora